7. PERCIÒ LASCEREMO PADRE E MADRE

CI VOGLIAMO BENE TANTO DA SPOSARCI ... IN CHIESA ...

SECONDO IL DISEGNO D'AMORE DI DIO … RIVELATO IN GESU' CRISTO

e VIVO NEL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO ... PER SANTIFICARCI NELLA FEDELTÀ

7. PERCIÒ LASCEREMO PADRE E MADRE

Introduzione

Dal Libro della Genesi:

E il Signore Dio disse: "Non è bene che l'uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda". Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l'uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse.

Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. Allora l'uomo disse: “Questa volta è osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne. La si chiamerà donna, perché dall'uomo è stata tolta".

Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un'unica carne. Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, e non provavano vergogna.

Per la riflessione - 10 minuti

Non è bene che l’uomo sia solo. La solitudine per Adamo non è bene; c’è tanto bene in quel giardino, l’amore di Dio, eppure non basta alla felicità dell’uomo che rimane in qualche modo, ancora solo; ci sono tanti beni, i frutti belli e sani e colorati ma anch’essi non bastano, saziano ma non bastano. Neppure gli animali poi sono adatti a placare quel disagio, gli animali fanno anch’essi compagnia certo ma non sono l’aiuto corrispondente.

• La creazione dalla costola indica una connaturalità profonda tra i due, sono della stessa pasta nel bene e nel male. Un bel commento ci fa cogliere la profondità di questo versetto: Dio non ha creato la donna dalla testa dell’uomo per dominarlo né dai piedi perché gli fosse sottomessa, l’ha creata dalla costola perché fosse vicina al suo cuore.

• Nasce ‘la carne sola’, ma prima c’è il lasceranno padre e madre. La carne sola allude certo all’unione fisica che unisce, così come al figlio che sarà da loro generato, ma anche alla coppia come nuovo soggetto relazionale che ha bisogno però, per costituirsi, del movimento del lasciare. Una condizione imprescindibile per la tenuta dell’unione è ‘lasciare padre e madre e unirsi’. Se un testo così importante, antico, sapiente, ispirato, esplicita solo questo tra i presupposti della nuova vita matrimoniale, significa che la cosa ha una sua specifica importanza, non è liquidabile in modo frettoloso o sbrigativo.

Proposta del tema della serata: Lasciare padre e madre - 15 minuti

ü L’antico testo pone tra gli elementi decisivi per la costituzione della nuova famiglia, il ‘lasciare madre e padre’ ossia il prendere le distanze da coloro che hanno costituito per tutti, fin dal primo affacciarsi sulla scena di questo mondo, dei punti fondamentali di riferimento. Che ciò accada, si legge tra le righe, è dato essenziale per ‘unirsi a formare una nuova famiglia ed essere una carne sola’.

ü La persona che ora siamo, dipende dalla nostra famiglia d’origine da cui abbiamo ricevuto, modi di fare, di dire, il modo di leggere la vita, il mondo, le relazioni. Di questo magari non siamo del tutto consapevoli eppure è così. Da lì sono a noi venute cose buone, stupende ma anche cose meno buone e discutibili. Essa è parte di noi: le sue dinamiche, preferenze, priorità, valori, scelte di fondo… sono parte di noi sia se le abbiamo fatte nostre sia, paradossalmente, se le abbiamo rifiutate in nome della nostra autonomia (non voglio essere come mio padre, mia madre…!).


ü Nel momento di formare una nuova famiglia c’è un nuovo equilibrio da stabilire, è necessario che la priorità sia data allo/a sposo/a, ai tempi dei due, alla difesa di spazi intimi e invalicabili della nuova coppia. Lasciare padre e madre significa prendere le distanze dai genitori per costruire una nuova identità di coppia, significa non tanto rompere con loro ogni legame ma stabilire legami più distaccati perché altre sono ora le nostre priorità affettive. Si può certamente rimanere legati ma consapevoli che noi siamo altro da loro, che possiamo anche deluderli e non corrispondere più alle loro aspettative in nome della libertà e della specificità di quello che siamo e che vogliamo essere insieme a nostro marito/nostra moglie.

ü In questi tempi di crisi inoltre non è infrequente che i genitori abbiano sostenuto economicamente a lungo i figli e che magari lo facciano ancora. È quindi opportuno fare attenzione che ciò non generi equivoci e confusioni (magari non dichiarate e subdole), impedendo nel concreto di lasciare padre e madre e diventare una carne sola.

Domande personali da condividere in coppia (domanda per domanda si esprime prima l’uno e poi l’altra, o viceversa) (20 minuti)

Quale versetto o parola del teso biblico sento particolarmente rivolti a me oggi?

Cosa di buono ho imparato dalla mia famiglia che vorrei mantenere nella nostra? Cosa invece vorrei fosse diverso?

Cosa di buono vedo nella tua famiglia che vorrei avessimo nella nostra?

Ripenso ai rapporti con i miei genitori: come mi sento? Ho paura di lasciarli soli? Temo di deluderli?

Riesco a pensare di dire loro dei “No” anche importanti, per mettere come priorità il nostro “Noi”?

Iniziare qualcosa di nuovo significa necessariamente lasciare indietro qualcosa del passato. Che cosa significa per me, concretamente, lasciare indietro la mia famiglia d'origine? A cosa potrei dover rinunciare per “noi”?

Riesco a pensare che tu possa criticare la mia famiglia? Riesco a pensare di poter davvero amare la tua?

Quale piccola decisione possiamo prendere insieme per ‘lasciare’ in modo adeguato i nostri genitori e far crescere il nostro “noi” di coppia?

Scambio in gruppo

Preghiera finale

Grazie Signore per le nostre famiglie d’origine, ci hanno messi al mondo, cresciuto e curato.

Da lì veniamo formati nei modi, negli stili e nelle abitudini:

aiutaci a scegliere i nostri senza giudizio e accuse tra noi sposi.

Grazie per i nostri genitori, non li abbiamo scelti, non ci hanno scelto

eppure fin qui, a loro modo, ci hanno condotto.

Ti chiediamo sapienza, Signore,

per continuare ad amarli nel modo giusto riconoscente, attento, rispettoso.

A loro dona sapienza per starci ancora vicino senza pretese, invadenze o sottili ricatti.

E, se sono morti, fa’ che ci possano ancora sostenere grazie alla Tua luce

perché la nostra possa essere una famiglia serena,

capace di percorrere la via della vita con la luce del Vangelo.

Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore, Amen.


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