Come condurre gli incontri

COME CONDURRE GLI INCONTRI

Una serata tipo

Ogni incontro è stato programmato per durare circa due ore.

Ecco lo schema di ogni incontro:

- Accoglienza e revisione (25 minuti circa)

E' importante creare all'inizio ogni volta un buon clima, cordiale e sereno. Soprattutto se gli incontri avvengono nei locali della parrocchia il clima può creare in molti iniziale disagio, freddezza, timidezza...

Dopo il primo incontro le coppie raccontano le esperienze che hanno fatto nella settimana per assimilare i concetti presentati nella riunione precedente e nel fare la scheda che è consegnata per casa.

- "Questa sera parliamo di..." (30 - 35 minuti)

La coppia-guida e il sacerdote si succedono con brevi interventi per introdurre l’argomento della serata e presentare le proprie esperienze al riguardo. A differenza di altre conferenze o altri tipi di corsi, noi non riteniamo questa parte la più importante. E' bene esserne coscienti e dare anche le giuste 'impressioni' ai fidanzati.

- Lavoro personale con scheda (10 minuti)

A questo punto ogni fidanzato/a riflette personalmente e scrive seguendo le domande e le modalità descritte nella scheda. Questo tempo (breve, ma sufficiente) è importante perchè ognuno possa entrare in rapporto con se stesso con verità prima di entrare in rapporto con il partner.

- Dialogo in coppia (20 minuti )

Ogni fidanzato poi scambia con il proprio partner ciò che ha scritto e inizia un dialogo in coppia. Questo è il momento più importante dell’incontro. Se c'è bisogno di più tempo occorre lasciarlo.

- Condivisioni in gruppo (25 minuti)

Tutte le coppie insieme dialogano sul tema della serata.

- "Per concludere..." (5 minuti)

La coppia e il prete fanno una brevissima sintesi di ciò che si è parlato nella serata e invitano i fidanzati a portare a casa la scheda che riguarda il lavoro da fare nei giorni successivi, facendo anche lo scambio e il dialogo in coppia.

- A questo punto l' incontro 'ufficiale' sarebbe finito. Ma l'esperienza ci ha mostrato che un piccolo dolce con una bibita aiuta a creare un buon clima 'familiare'. Chi deve andare, se ne va con libertà, alcuni si fermano anche per un colloquio prezioso.

Importante: stare ai tempi!

E' indispensabile dare un conveniente spazio a tutte queste parti. Ricordiamo che già così la serata occupa due ore, senza contare il rinfresco finale.

Se l'equipe eccede nella presentazione dell'argomento, sacrifica il necessario lavoro personale, di coppia e di gruppo: il che è un errore. Occorre forse che uno dei tre si assuma l'incarico di sorvegliare il buon andamento dei tempi.

L'obiettivo

Ogni volta è necessario sapere che cosa si vuol fare con quell'incontro: quali messaggi devono passare, quale stile tenere, quale obiettivo raggiungere. In base a questo obiettivo l'équipe animatrice saprà dosare gli interventi per dare più importanza a certe cose e meno ad altre; saprà andare diritto allo scopo e non perdersi in mille altri argomenti collegati, che forse saranno trattati altre volte...

L'obiettivo è indicato di volta in volta all'inizio dell'incontro. Quelle poche righe servono ovviamente per la preparazione della coppia e del sacerdote e non per i fidanzati.

Stile di accoglienza e di verifica

E' il primo atto dell' incontro; è quello che aiuta a creare il giusto clima. E' facile che i fidanzati all'inizio siano venuti perchè gli incontri sono obbligatori. Lo stile 'cordiale' aiuta a superare le diffidenze e le chiusure.

Questo non vale solo per la prima serata. Ricordiamo che la maggioranza di essi sono 'i lontani'; hanno poca dimestichezza con gli ambienti di parrocchia e con le nostre proposte. Ora hanno un'occasione speciale per migliorare le idee che essi hanno sulla Chiesa. Noi possiamo fare la nostra parte.

Qui c'è da richiamare lo stile indicato nella parte dei 'Consigli' alla équipe-guida.

Dopo la prima serata in cui prevale l'accoglienza e la presentazione reciproca, nella altre serate c'è un tempo dedicato alla 'Verifica'. Ogni incontro infatti si chiude richiamando l'impegno al lavoro (personale e di coppia) da fare 'a casa' grazie a una apposita scheda.

Nella 'Verifica' l'équipe animatrice stimola con domande (ovviamente con rispetto e delicatezza); invita a condividere e raccontare. Es.: Avete avuto il tempo di guardare la scheda? Come l'avete trovata: difficile, scontata, interessante? Avete avuto l'occasione di farci un dialogo insieme? E' venuto fuori qualcosa di interessante per voi? Potete raccontarci qualcosa?

La coppia può anche invitare partendo con una propria piccola condivisione. Es. A noi ha colpito quella parte che dice...; infatti a noi succede che...

Le presentazioni degli argomenti

La parte che presenta il 'tema' della serata in molti 'corsi per fidanzati' è la parte più importante, spesso l'unica. Per noi non è così. L'attenzione e la preparazione non va tutta concentrata negli argomenti da trattare e nel cercare il 'bravo relatore', ma invece va concentrata nell'insieme che induce i fidanzati a coinvolgersi e iniziare un cammino interiore. La presentazione dell'argomento serve solo in parte a spiegare e a insegnare. Principalmente serve a guidare il lavoro dei fidanzati stessi; a stabilire su quale campo questa sera lavoreremo e con che stile lavoreremo.

L' équipe dovrà dunque far capire che non si presenta come 'l'esperto' che parla. Non è stata scelta perchè coppia-modello. Le condivisioni che vengono proposte non dovranno far capire "Guardate come siamo bravi"; ma dovrebbero indurre i fidanzati a lavorare: "Noi ci stiamo provando (pur con alterni risultati), provateci anche voi!"

Perciò se in un punto del tema qualcuno non è d'accordo con ciò che voi dite, non discutete. Rispettate il loro diritto a non esserlo. In fondo siamo contenti che si appassionino del loro matrimonio. Finchè parlano e obiettano c'è sempre la possibilità (magari prossimamente) di tornare sull'argomento. Se si chiudono nella sfiducia, la nostra parola è finita.

La équipe-guida farebbe bene a scriversi i suoi interventi, a controllarli se si armonizzano con gli altri due e se, leggendoli, occupano i tempi che sono stati stabiliti. Lo scrivere ha i suoi vantaggi: si dicono più cose in meno tempo e con più ordine. Si dà poi l'idea che la cosa non è superficiale, ma seria, pensata. C'è stato tempo e amore che si è impegnato e dedicato a loro.

Le schede per il lavoro in sala e a casa

Ai fidanzati viene consegnato un 'Quaderno-lavoro' in cui sono contenute delle schede, dei questionari o anche delle semplici domande su cui lavorare sia in sala che a casa. Sono un piccolo aiuto e invito a sentirsi attivi e impegnati.

Che cosa succede quando si va a una conferenza? Si ascolta, si capisce il messaggio o ciò che io-noi dovremmo fare. Quando siamo a casa dovremmo metterlo in pratica. Spesso però succede che dopo che siamo usciti i messaggi rischiano di essere accantonati. Qui invece l'esercizio pratico viene svolto subito (almeno in parte).

Certo con poco tempo, ma già da subito i fidanzati sono invitati ad affrontare i punti proposti ed a verificarsi. Se il tempo non basterà perchè il problema è scottante o complesso, avverrà che più facilmente ci torneranno sopra, dato che già ne sono stati sensibilizzati e ci hanno come preso gusto!

Anche qui, non stiamo a giudicare se le schede sono perfette o se sono mancanti di quell'aspetto o di quell'altro: sono semplici aiuti. In fondo è da proporre il metodo; è importante che i fidanzati si coinvolgano.

Per le schede a casa il richiamo va fatto alla fine. Ogni volta sarebbe bene spronarli a cogliere il 'tempo favorevole' (tempo di grazia) che ora hanno per fare un miglior lavoro sulla loro coppia. Questo invito è basato totalmente sulla fiducia. Occorre dire che essi sono i più interessati al buon andamento del loro matrimonio perciò vorranno approfittare di ogni aiuto, come questa proposta; e su questo punto occorre fare appello (non tanto sui doveri).

Le schede a casa aiutano ad affrontare anche vari argomenti che forse senza questo stimolo non sarebbero affrontati.

Il lavoro personale

Dopo la presentazione dell'argomento della serata non invitiamo subito a parlare in coppia, ma prima a riflettere personalmente. Dice un intelligente slogan visto in giro: "Prima di parlare, assicurati che il tuo cervello sia inserito". In altre parole, non dire parole superficiali; prima di parlare, è necessario avere del tempo per pensare, per entrare nel profondo. Allora quella decina di minuti in cui ciascuno è invitato a riflettere grazie alla scheda è preziosa perchè ciascuno tira fuori dal suo di dentro non frasi superficiali o frasi fatte, ma racconta qualcosa di se stesso. Per migliorare questa parte invitiamo a scrivere.

Lo scrivere ha la sua importanza anche come preparazione al dialogo in coppia. Scrivere comporta lo sforzo di tradurre i pensieri in parola da comunicare: aiuta la buona comunicazione. Se uno dei due è timido, potrebbe essere soffocato dall'altro che è più bravo nella parola. Invece spesso il timido (o colui che parla poco) è bravo nello scrivere i suoi pensieri: si esprime meglio con lo scritto che con la parola. Inoltre lo scritto rappresenta un ulteriore modo per comunicare: non c'è solo la parola. In certi momenti particolari lo scritto può arrivare a 'comunicare' ed esprimere addirittura meglio della parola. Quindi è bene esercitarsi anche in questo.

Il dialogo in coppia

Questa parte è forse la più importante. Occorre dare tutto il tempo necessario, pur nei limiti dell'insieme.

Si faccia il possibile perchè ogni coppia abbia la possibilità di parlare in privato. Invitateli a scambiarsi il quaderno con la scheda o e a leggere con calma quello che il fidanzato/a ha scritto.

Che leggano due volte le risposte, la prima volta per capire (e c’è anche la curiosità ), la seconda volta con il cuore per accogliere quello che il fidanzato-a voleva dire con lo scritto: talvolta c'è da leggere 'tra le righe'!

Poi dialoghino un pò sulle risposte date. Non cerchino di far cambiare l’altro o di imporre il proprio punto di vista. Il dialogo deve servire solo a conoscersi meglio.

Dite che questa è la parte più importante della riunione, quanto è stato fatto prima ha avuto lo scopo di rendere chiaro il lavoro che essi ora faranno.

La coppia di sposi dia l’esempio dialogando anch'essa con entusiasmo riguardo le proprie risposte (c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire).

Il confronto in gruppo

A questo punto l'équipe-guida aiuta i fidanzati a parlare insieme. Questa parte è molto importante.

Per favorire la partecipazione suggeriamo:

- dare una o due domande precise alle quali essi possono rispondere e iniziare il confronto;

- iniziare dando due minuti di tempo perchè in coppia stabiliscano chi dei due parla e che cosa dire, in modo che sia l' espressione della coppia e non soltanto l'idea di uno.

- chiedete anche una impressione della serata e delle idee ascoltate; forse possono condividere qualcosa della loro conversazione.

Ascoltateli con gli orecchi e con gli occhi. Non interrompeteli.

Non assumete l’atteggiamento di "maestri". Non cercate di imporre le vostre opinioni al gruppo.

Non criticate, non discutete e non "siate partigiani" preferendo una coppia o l’altra. Siate amabili e sappiate dare entusiasmo.

Cercate di far partecipare anche i più timidi facendo dei cenni d’invito con il capo e con domande. Se uno proprio non interviene, passate ad interpellare un altro.

Se una o due persone dominano il gruppo, non criticatelo e nemmeno fategli osservare ciò che sta facendo, ma siate positivi. Dite qualcosa come: La conversazione sta diventando animata e stanno venendo fuori tante cose.... ma vorrei sentire anche cosa pensano gli altri (e guardate chi ha parlato ancora poco).

E’ chiaro che vi verrà voglia di fronte a certe posizioni o a certe lacune di intervenire con vostre osservazioni e precisazioni, ma è meglio innanzitutto che le coppie vi giungano da sole, anche con vostre domande-stimolo.

Se sono loro a farvi qualche domanda, provate innanzitutto a rivolgerla al gruppo dicendo qualcosa come: Tu cosa pensi al riguardo?

E’ molto importante che si rendano conto che non siamo a scuola!

Il dolce finale

Quando tutto è finito, la coppia-guida fa una piccola sorpresa: presenta un piccolo dolce (o altro) come segno di affetto. In genere questo gesto aiuta (soprattutto all'inizio) a superare la sensazione di freddezza e di distanza e favorisce un clima di fiducia e scambio.

Le persone si alzano, si sentono libere di muoversi, di dire una battuta scherzosa, di parlare con la coppia guida o col sacerdote al di fuori degli schemi: alcuni se ne vanno presto, altri si fermano.

Con delicatezza, più avanti si può invitare qualcuno dei fidanzati stessi a praticare questo gesto ospitale preparando il dolce. E' questo un modo di non farli sentire 'oggetto' o 'scolari', ma attivi e amici.

Spesso in questo clima informale e disteso avvengono delle interessanti conversazioni, dietro una domanda o curiosità o un opinione che ora in privato uno si sente di dire e che prima non ha avuto il coraggio di fare.

come usare il testo-guida e le schede (cfr. La proposta di un Sussidio Diocesano per la preparazione dei fidanzati)

La scrittura più grande evidenzia i punti importanti da introdurre.

In piccolo invece c'è la spiegazione che la coppia-guida e il sacerdote può elaborare con ragionamenti e condivisioni che sono più congeniali.

In corsivo rientrante ci sono suggerimenti metodologici e organizzatvi.

Le parti scritte in piccolo sono delle spiegazioni, appena accennate. Sarebbe utilissimo personalizzarle, magari scrivendole su un proprio quaderno.

Il tempo assegnato ad ogni parte dell’incontro indica il tempo massimo (importante non andare oltre). Attenzione al tranello del tempo: quando si parla 'a braccio' molti non si accorgono di essere lunghi. Non sarebbe male fare un vero controllo con l'orologio.

Anche per questo (ma non solo), si consiglia di scrivere i propri interventi: avremo il vantaggio di essere chiari, di personalizzare la parte pur restando fedeli al libro-guida e si riuscirà a stare meglio dentro i tempi assegnati.

La trama 'ideologica' viene affidata in questo testo al sacerdote, ma al posto suo potrebbe essere un religioso/religiosa, un diacono. Se non c'è, la coppia stessa deve fare quelle introduzioni: eventualmente leggendo quanto è scritto in piccolo nel libro guida.