4. rivelato in Gesù


IN CAMMINO VERSO LA NOSTRA VITA MATRIMONIALE …

1. Ci vogliamo bene tanto da sposarci - 2. in Chiesa - 3. secondo il disegno d’amore di Dio

4. rivelato in Gesù


Dove eravamo rimasti? Vogliamo continuare a raccontare la storia dell’amore di Dio! Eravamo arrivati al punto in cui il nostro Innamorato non sa rassegnarsi a veder rifiutato il suo amore. E allora pensa: “Se rifiutano o non sanno riconoscere il mio amore è perché non mi conoscono abbastanza, quindi devo farmi vedere, devo dare loro la possibilità di conoscermi bene e di persona”.

Così Dio si è fatto uomo e si è fatto conoscere in Gesù, assumendo la nostra umanità e adattandosi così alla nostra capacità di comprensione: Gesù non è tutto di Dio ma è ciò che noi possiamo conoscere di Lui con le nostre limitate capacità umane. E non è comunque poco quello che riusciamo a vedere in Gesù perché è l’essenziale: Gesù ci mostra l’amore di Dio, è il volto dell’amore di Dio. Quell’amore che Dio ha tentato in tutti i modi di farci conoscere e accogliere, Gesù lo traduce in una vita interamente vissuta nell’amore.

Gesù ha vissuto una vita pienamente umana, ha sofferto il dolore degli uomini, ha parlato con voce d’uomo, ha agito con mani d’uomo, ha fatto festa, ha camminato per le strade della Palestina incontrando tanta gente. Ma ha anche riempito questa vita umana di amore, fondandola sull’accoglienza, l’amicizia, la disponibilità, la solidarietà, la gratuità, il dialogo, la comprensione, il perdono. Ogni pagina del Vangelo ne dà testimonianza e forse varrebbe la pena provare a riprenderlo in mano, il Vangelo, per rileggerlo secondo questa prospettiva: la storia di un Innamorato che vuole far conoscere il suo amore all’amata.

La vita di Gesù è stata interamente vissuta nell’amore, fino a morire per amore. Il modo estremo, ultimo per dimostrare di amare una persona e di morire per lei: più in là non si può andare perché così si è dato tutto.

C’è una vecchia canzone, un po’ dura per la verità, che si intitola “La ballata dell’amore cieco” di Fabrizio De André:

“Un uomo onesto, un uomo probo … s’innamorò perdutamente di una che non l’amava niente.

Lei gli disse: Portami domani il cuore di tua madre per i miei cani.

Lui dalla madre andò e l’uccise, dal petto il cuore le strappò e dal suo amore ritornò.

Non era il cuore, non era il cuore, non le bastava quell’orrore,

voleva un’altra prova del suo cieco amore.

Gli disse: Amor, se mi vuoi bene, tagliati dei polsi le quattro vene.

Le vene ai polsi lui si tagliò e come il sangue ne sgorgò correndo come un pazzo da lei tornò.

Gli disse lei, ridendo forte: L’ultima tua prova sarà la morte.

E mentre il sangue lento usciva e ormai cambiava il suo colore,

la vanità fredda gioiva: un uomo s’era ucciso per il suo amore.

Fuori soffiava dolce il vento ma lei fu presa da sgomento quando lo vide morir contento,

morir contento e innamorato quando a lei niente era restato,

non il suo amore, non il suo bene, ma solo il sangue fresco delle sue vene.”

Questa canzone ha un finale triste, duro. Anche nella storia di Gesù c’è il morire come prova suprema d’amore, ma il finale è totalmente diverso: l’uomo della canzone muore felice lasciando l’amata nella tristezza e a quel punto tutto si ferma. Gesù muore nella sofferenza ma l’Amore del Padre lo fa risorgere, non per dirci “Ve l’ho fatta, vi ho preso in giro: era tutto uno scherzo!”, ma per mostrarci che, se davanti alla morte il nostro amore si ferma, quello di Dio no, va oltre, vince anche la morte.


Dal Vangelo secondo Giovanni 15,9-17

Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando.

Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

Gesù dice: “Più forte della morte è il mio amore!” Allora, il matrimonio perfetto è quello che Gesù ha contratto sulla croce, donandosi al mondo con tutto se stesso in un amore folle, totale, con un “sì” che è il “sì” perpetuo di Dio: la coppia cristiana, nel sacramento del matrimonio, entra in questo “sì”, in questa alleanza perfetta ed eterna, entra nel gran mistero d’un amore che arriva fino al dono totale e gioioso della propria vita per l’altro.

Domande personali da condividere poi in coppia

• Quale fra le parole di Gesù mi colpisce particolarmente?

• Mi sembra che Gesù possa dire qualcosa in più rispetto ai valori “umani” del vivere con gli altri?

• Cosa significa per me, concretamente, «amarti come Gesù ci ha amato»?

Lui rivolto a lei e viceversa le coppie si dichiarano l’amore.

Preghiera finale

Tu Gesù, volto del Padre,

manifèstati a noi nella tua umanità e nella tua divinità:

fa’ che vedendo te possiamo vedere il Padre,

colui che è Dio, sopra ogni cosa e in ogni cosa,

dal quale tutto è stato fatto e al quale tutto converge,

Colui dal quale ogni cosa riceve forza, essere, vigore,

che è Signore della vita e della morte, del tempo e dell’eternità,

della gioia e del dolore, della notte e del giorno

e anche di questo amore che ci unisce. Am

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