11. CELEBRANDO INSIEME NELLA GIOIA

IN CAMMINO VERSO LA CELEBRAZIONE DEL NOSTRO MATRIMONIO…

1 . Ci vogliamo bene tanto da sposarci - 2. in Chiesa - 3. secondo il disegno d’amore di Dio - 4. rivelato in Gesù Cristo - 5. e vivo nel Sacramento del matrimonio - 6. per santificarci l’un l’altra nella fedeltà. –

7. Perciò lasceremo padre e madre - 8. formando una sola carne - 9. in una famiglia aperta alla vita, -

10. nella Chiesa e nella società 11. CELEBRANDO INSIEME NELLA GIOIA

Introduzione

Dal Vangelo di Marco (Mc 14, 12-17. 22-24)

Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi». I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.

Venuta la sera, egli arrivò con i Dodici. E, mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti».

Per la riflessione

Il brano ci presenta una sequenza di avvenimenti. Anche il nostro cammino di fidanzati e futuri sposi è stato

scandito da questi tre momenti:

La scelta: risposta ad una domanda “Dove vuoi?”

L’altro (e l’Altro) mi chiamano all’amore e mi chiedono dove (in chi) voglio riporre tutto il mio desiderio di felicità.

La preparazione: ciò che vale va preparato con cura. Preparare la “casa” del nostro amore che è la nostra coppia. Le condizioni al contorno possono anche cambiare, ma ciò che resta come fondamento è l’amore che giorno dopo giorno abbiamo costruito.

La consumazione: la mensa come luogo di comunione, Gesù partendo dai cibi più usuali istituisce il più alto sacramento dell’amore. Nella coppia attraverso gesti semplici si costruisce quella comunione profonda che porta a dire: tutto di me appartiene a te e tu tutta mi appartieni.

Proposta del tema della serata: La celebrazione delle nozze

Dove vuoi?

Due giovani che si preparano al matrimonio dovrebbero chiedere a Gesù: “Dove (e come) vuoi che viviamo il nostro amore?” È un cammino di discernimento che si compie affidandosi alla Sua volontà, certi che il progetto che Lui ha per noi è migliore di qualsiasi altro progetto che noi stessi possiamo pensare.

Preparare

Come i discepoli, i fidanzati si mettono a disposizione di Gesù: “Dicci tu cosa e come preparare per la nostra vita di coppia”. Sono consapevoli che tutto ciò che vale, tutto ciò che è importante, va preparato.

Preparare la festa, vivendola con serenità, gioia, senza apprensione, dando una giusta priorità alle cose importanti…

Preparare la celebrazione, leggendo per tempo i testi e interrogandosi sui gesti suggeriti dal Rito per conoscerli e assaporare meglio la ricchezza del Sacramento.

Preparare la coppia, (attraverso il dialogo e il confronto che devono caratterizzare già il cammino del

fidanzamento) fermandosi a riflettere sul fatto che stiamo per accogliere l’altra persona così come è, nella sua realtà e non nell’immagine romantica che ce ne siamo fatti.

Il padrone di casa

La prima casa di cui due fidanzati devono diventare padroni non è tanto quella di pietra (necessaria, ovviamente!) bensì quella ‘casa’ che è la coppia.

Divenire padroni della propria casa (cioè dell’essere coppia) significa sapersi staccare, uscire dal nido per volare, come ha indicato Dio alla prima coppia. Lasciare il padre e la madre non come abbandono, ma come “esodo” psicologico e spirituale (se è possibile anche “fisico”).


Arredata e già pronta

La nostra stanza in cui accogliere Gesù è già arredata a pronta: il Battesimo ci ha resi dimora dello Spirito Santo rendendoci partecipi della vita stessa di Cristo. Siamo già “pronti”: dobbiamo però prendere consapevolezza di questa nostra identità di creatura nuove e la memoria del Battesimo durante il rito serve proprio a questo: ci invita a ringraziare Dio per un dono già ricevuto dal quale solo può nascere e crescere l’impegno a vivere fedeli nell’amore.

Oltre a questo arredamento “interiore”, c’è anche quello “esteriore”: arredare significa innanzitutto creare un clima accogliente in cui si sta bene, un luogo dove è bello tornare dopo il lavoro per cenare insieme. La casa è fatta però anche di “cose” che dicono le nostre priorità. Osserviamo com’è la nostra dimora e consideriamo lo stile del nostro abitare, le scelte che abbiamo fatto, i sogni che vi coltiviamo…

Mentre mangiavano

I discepoli (fidanzati) preparano con cura ciò che è umanamente possibile e proprio dentro questa umanità, questa normalità (ma tutto nella vita di un cristiano è speciale!) Gesù compie il gesto più grande: dà la sua vita perché la vita quotidiana degli sposi possa trarre dal suo dono la forza e lo slancio.

Il momento della mensa è fondamentale per una famiglia perché è soprattutto momento di avvicinamento, unità e comunione. Il cibo è indispensabile alla vita quotidiana: nella quotidianità si costruisce l’unità della coppia, attraverso gesti semplici (come sono semplici il pane e il vino), che diventano però miracolo d’amore. Un modo concreto e semplice per fare memoria del dono del Signore è la preghiera di benedizione prima dei pasti, espressione della gratitudine al Padre che provvede a noi donandoci la grazia di amarci e il pane per vivere.

Nella festa di nozze da sempre il banchetto è un modo di augurare alla nuova famiglia felicità e abbondanza. La coppia però deve aver cura di preparare non solo il ricevimento di nozze, ma soprattutto la mensa eucaristica, dove ci si mette a tavola per rispondere ad un invito del Signore che ha preparato il banchetto pasquale per noi.

Il mio corpo / il mio sangue

L’umano è trasformato in divino; l’amore dell’uomo e della donna diviene segno (= sacramento) dell’amore di Cristo.

Nell’esperienza dell’innamoramento e dell’amore, l’attrazione corporea funge (soprattutto inizialmente) da

catalizzatore delle attenzioni reciproche. L’uomo è un’unità di corpo e spirito, così come l’amore è corporeità (eros) e spiritualità (agape). Questi due aspetti sono intimamente legati: marito e moglie si fondono in una carne sola, sono uno dell’altro. L’uomo e la donna sono fatti per desiderarsi e accogliersi reciprocamente, non solo con il corpo, ma prima ancora, con la mente e con il cuore. L’identità maschile e quella femminile risaltano soprattutto quando tra lui e lei sorge la meraviglia per l’incontro e il desiderio di stabilire un legame: nella relazione con l’altro scopriamo e sviluppiamo noi stessi. Io accolgo te (diremo al momento della celebrazione del matrimonio)… nella tua totalità. Il corpo invecchia, la bellezza sfiorisce, ma l’amore e il desiderio di stare insieme rimangono.

Domande personali da condividere poi in coppia

- Ciascuno di noi ha la propria storia di contatto con la fede cristiana e la Chiesa. Per alcuni questo rapporto si è interrotto all’età delle scuole medie e questo probabilmente ha lasciato un ricordo della fede come cosa infantile. Per altri il rapporto è continuato sviluppando una fede adulta.

Chiediamoci allora:

• Quale è il mio rapporto con la fede cristiana? Individuo il sentimento dominante.

• Che cosa mi dà o mi potrebbe dare l’essere parte della comunità cristiana?

• Perché ad un certo punto non sono più andato/a in chiesa o a messa?

• (Per chi frequenta la chiesa) Che cosa mi dà il partecipare all’eucarestia?

• Ho deciso io o ho accettato di sposarmi in Chiesa? Perché?

• Che cosa intuisco possa arricchire il mio matrimonio il fatto di essere celebrato in Chiesa?

Scambio in gruppo

Preghiera finale


La vita è un’opportunità, coglila.

La vita è bellezza, ammirala.

La vita è beatitudine, assaporala.

La vita è un sogno, fanne una realtà.

La vita è una sfida, affrontala.

La vita è un dovere, compilo.

La vita è un gioco, giocalo.

La vita è preziosa, conservala.

La vita è una ricchezza, conservala.

La vita è amore, godine.

La vita è un mistero, scoprilo.

La vita è promessa, adempila.

La vita è tristezza, superala.

La vita è un inno, cantalo.

La vita è una lotta, vivila.

La vita è una gioia, gustala.

La vita è una croce, abbracciala.

La vita è un’avventura, rischiala.

La vita è pace, costruiscila.

La vita è felicità, meritala.

La vita è vita, difendila.


(madre Teresa di Calcutta)


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