Sara nell'arcobaleno

SARA NELL’ ARCOBALENO è un romanzo drammatico-esistenziale confinato su un’isola toscana dove ogni dettaglio è metafora, in un tempo crudele tragicamente oscillante tra un passato incomunicabile e un futuro minacciosamente denso d’incognite. Da quell’incubo distopico, un’umanità spiritualmente infranta bracca radici e significati scrutando strenuamente orizzonti apparentemente muti. 

È una storia di donne tra radici e futuro. Donne (perché di donne si tratta: donne dell’Isola del Giglio) il cui rapporto misterioso si chiarisce nel corso della lettura fino ad assumere un significato simbolico e perfino metafisico. Radici e futuro, perché la doppia azione narrativa si svolge su due piani temporali diversi: il drammatico periodo dopo l’Armistizio (l’inverno e la primavera del 1944) e un indefinito momento della storia futura, un'epoca postmoderna resa abietta da un’innominata catastrofe tecnologica e spirituale. La Sara del titolo è il "trait d’union" fra quattro generazioni di donne; anzi, ne è la loro stessa ragione di vita, nel contesto di situazioni disperate che a prima vista non sembrano concedere vie d’uscita. 

Nel romanzo, agli aspetti storico-documentali si sovrappongono intuizioni di tipo psicologico e sociologico sottese di una crescente tensione narrativa che trova il suo sorprendente "denouement" soltanto nelle ultimissime pagine dell’opera.