nessuno escluso
La rete biblioteche inbook a confronto con contenuti complessi,
per una mediazione linguistica nell’accesso alla cultura.
nessuno escluso
La rete biblioteche inbook a confronto con contenuti complessi,
per una mediazione linguistica nell’accesso alla cultura.
In Italia grazie al lavoro di alcune biblioteche in collaborazione con l’Associazione Italiana Biblioteche (commissioni AIB, gruppo utenze speciali e AIB ragazzi) si è andata sempre più diffondendo la cultura dell’accessibilità del libro per garantire l’inclusione delle persone con disabilità o con problematiche comunicative e della lettura.
Proprio in Lombardia, da ormai cinque anni con il coinvolgimento fondamentale della Regione, attraverso il co-finanziamento sono arrivate ormai a 28 le biblioteche che promuovono sul territorio la cultura dell’inclusione e del diritto alla lettura, anche attraverso l’autoproduzione di inbook, libri in simboli in uso nella CAA (comunicazione aumentativa alternativa).
Gli inbook
Gli inbook, libri illustrati per bambini e ragazzi con testo integralmente espresso in simboli, prevedono la traduzione fedele del testo originale, salvaguardandone il registro narrativo originale, la ricchezza semantica, emotiva, linguistica, iconica e morfosintattica. Nascono come avvicinamento naturale del bambino con bisogni comunicativi complessi e della sua famiglia al sistema simbolico e alla comunicazione aumentativa, secondo il modello proposto dopo anni di esperienza dal Centro sovrazonale di comunicazione aumentativa di Milano e Verdello (Csca), per poi definire un modello rivolto a tutti, con una valenza inclusiva e di mediazione linguistica per l’accessibilità alla cultura.
Centro studi inbook
Il modello inbook, dopo essere stato concepito e sviluppato come detto all’interno del Csca, diventa patrimonio di una comunità più ampia, formata dallo stesso Csca, dalla Rete delle biblioteche inbook e dalle numerose équipe di traduzione che diventano progressivamente centri di elaborazione e di sviluppo di competenza nel confronto con il testo e con i diversi lettori. Questa comunità, a seguito di una serie di riflessioni e spazi di confronto pubblici, definisce un soggetto a cui consegnare il compito di perseguire la coerenza del modello inbook, di curarne gli sviluppi, secondo un modello scientifico basato sulle evidenze in letteratura e il costante confronto con le persone coinvolte nelle diverse fasi di traduzione, editing, promozione della lettura, oltre ad esperti dei domini specifici, linguistica, percezione visiva, pragmatica della comunicazione, quando necessario.
Il Centro studi inbook si è dotato di un sito web csinbook.eu in cui sono pubblicati con licenza creative commons i riferimenti teorici, gli strumenti e i tutorial collegati alla realizzazione e fruizione degli inbook.
Organo tecnico del Centro studi inbook è il forum traduttori dove le diverse équipe di traduzione a livello nazionale si confrontano sui temi, i problemi e le possibili soluzioni che si presentano nella traduzione concreta in simboli dei testi, con l’obiettivo della condivisione e della maggiore coerenza possibile. Si lascia comunque spazio ai diversi stili per quanto riguarda gli elementi lessicali e le soluzioni puntuali di rapporto con le illustrazioni, trattandosi in ogni caso per la traduzione di un’attività autoriale.
Gli inbook in biblioteca
Questi libri sostengono la comprensione linguistica dei bambini con bisogni comunicativi anche complessi, offrendo loro la possibilità di beneficiare della lettura ad alta voce, condividendo, come tutti gli altri bambini, gli aspetti emotivi, affettivi, cognitivi e linguistici che il libro offre come sottolineato dalla grande esperienza nazionale di Nati per leggere.
Gli inbook si sono rivelati infatti nel tempo un importante strumento inclusivo, piacevole, divertente e utile per tutti; sono infatti entrati gradualmente nelle classi della scuola dell’infanzia e primaria e sono diventati uno strumento importante di inclusione dei bambini con disabilità, attraverso la lettura condivisa tra i compagni che hanno spontaneamente cominciato a leggere insieme questi libri.
Si sono anche rivelati funzionali nel passaggio dalla lettura ascoltata alla lettura autonoma nel primo ciclo della scuola primaria e utile supporto anche per i bambini nel secondo ciclo alla comprensione di molte espressioni poco comuni o parole particolari usate nel testo.
Sono fondamentali per i ragazzi più grandi della scuola secondaria di primo e secondo grado per percorsi individuali di sostegno alla lettura e all’accesso agli strumenti culturali di base. Sono un'emozionante scoperta per gli adulti con disabilità che spesso non hanno mai avuto accesso ad un libro.
Facilitano inoltre l’acquisizione dell’italiano come seconda lingua nei bambini di origine straniera e sono importanti strumenti di aiuto anche per i loro genitori coinvolti nella lettura ad alta voce.
Gli inbook aiutano in generale bambini con disturbi anche lievi del linguaggio o provenienti da ambienti socio-familiari più in difficoltà. È molto interessante in questo senso l’esperienza degli ambulatori di neuropsichiatria che propongono, come approccio innovativo, laboratori di lettura degli inbook con le scuole, gruppi di bambini e/o con le loro famiglie.
In tutte queste occasioni sono proprio le biblioteche a mettere a disposizione dei bambini, delle famiglie, degli insegnanti e degli operatori il loro patrimonio di inbook. Centinaia sono gli utenti che in biblioteca prendono in prestito inbook e migliaia sono i prestiti.
Sempre numerose le richieste ai bibliotecari di avere nuovi titoli a disposizione.
Tante nuove biblioteche in questi anni sono state “accompagnate” nell’orientarsi nel percorso formativo, organizzativo e promozionale e soprattutto nel sentirsi appartenenti alla rete delle biblioteche inbook che si è costituita.
Al momento il numero di elementi in questa rete ha superato i 40, con sezioni bibliotecarie inbook in tutta Italia (28 in Lombardia), con l’obiettivo, già avviato, di aggiungerne altre venti nei prossimi 12 mesi.
Da circa un anno proprio per la spinta culturale che le biblioteche e le reti ad esse connesse hanno dato al mondo editoriale, alcune case editrici si stanno mettendo in gioco nella produzione di inbook con il logo questo libro è un inbook.
I rapporti con l’editoria
Negli ultimi mesi a livello nazionale le alleanze culturali stanno crescendo e sono nati progetti editoriali di collaborazione che stanno coinvolgendo alcune case editrici e alcuni territori e biblioteche, con un ruolo propulsivo delle biblioteche e delle equipe ad esse collegate.
In particolare alcuni inbook prodotti dalle biblioteche sono stati ripubblicati dalle case editrici e sono nati progetti per la creazione di nuovi titoli.
La Lombardia ha giocato un ruolo guida nell’accompagnare questa scelta strategica di editoria accessibile. Sono allo studio co-progettualità che coinvolgano biblioteche, case editrici, privato sociale, servizi pubblici e privati con l’apporto fondamentale della Regione nel biennio 2019 -2020
Stiamo inoltre studiando un accordo di partenariato in base alla legge 117/2017 del riordino del terzo settore che sarà modello per estendere la rete di collaborazione a livello nazionale arrivando alla formalizzazione della Rete biblioteche inbook e alla promozione con l’Associazione Italiane Biblioteche dell’accessibilità delle biblioteche, negli spazi e nei contenuti.
Alternanza scuola lavoro, occasione generativa
I progetti di alternanza scuola lavoro previsti dalla legge 107 del 2015 hanno suscitato nell’opinione pubblica e fra gli studenti prese di posizione contrastanti. Da parte di molti sono stati percepiti come svilimento del tempo dello studente, inviato a svolgere collaborazioni fittizie o addirittura in sostituzione del lavoro di altri, come vero e proprio sfruttamento quindi. Altre esperienze hanno invece evidenziato il profilo generativo di questa collaborazione fra la scuola e agenzie esterne: aziende, cooperative, associazioni. In questo senso particolarmente significative si sono dimostrate le esperienze del liceo scientifico A. Manzoni di Lecco, in collaborazione con Aspoc, associazione per lo sviluppo del potenziale cognitivo, e del liceo artistico B. Russell di Arese in collaborazione con Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. I primi si sono cimentati nella produzione di dispense didattiche riguardanti le diverse discipline e sui temi da loro stessi affrontati nel corso di studi corrente, in un lavoro di sintesi dell’argomento, con controllo della complessità del testo prodotto, individuazione di immagini significative a corredo e traduzione in simboli secondo il modello inbook. I secondi nella scrittura, illustrazione e traduzione in simboli, secondo il modello inbook, di storie rivolte ai bambini della scuola dell’infanzia. Il confronto con la lingua italiana nelle sue dimensioni funzionali, la traduzione secondo modalità ben definite, rispondenti a necessità di chiarezza e di completezza, il confronto con il mondo editoriale per la possibile pubblicazione delle storie concepite, la ricaduta sociale di quanto prodotto sono risultate in esperienze di grande valore per gli studenti.
Filosofia, storie per incontrare domande
La filosofia con/per i bambini e ragazzi, disciplina densa ed articolata in numerose declinazioni, si configura come un laboratorio di sperimentazione continua: terreno di prova sono la pratica del dialogo e la messa in discussione intersoggettiva e creativa di idee, valori, comportamenti. La dimensione entro cui si colloca è quella ludico-attiva, che ha il suo fondamento nella capacità di reagire ed essere curiosi nei confronti degli stimoli esterni. Un testo di filosofia con/per bambini e ragazzi (o semplicemente un testo che contenga implicazioni filosofiche) è in grado di fungere da rampa di lancio e da palestra per l’esercizio del pensiero critico, in autonomia o in relazione, trasformando una suggestione in un’occasione di crescita e scambio.
La pratica filosofica mette di fronte i bambini e i ragazzi all’inevitabile confronto con il mondo interiore ed il contesto culturale altro: le competenze di ascolto e comunicazione accurata e non violenta si affinano solo se esperite senza sosta e tali obiettivi sono tanto più avvicinabili quanto più il facilitatore si può avvalere di strumenti quali testi-stimolo, con linguaggio e contenuti adatti allo scopo.
Il gruppo di bambini che dialoga si può allora trasformare via via in una comunità di ricerca, che ha nella partecipazione democratica e coinvolta un carattere essenziale: l’educazione alla cittadinanza ha il compito di mostrare la forza trasformativa e la responsabilità che sono implicate nel ruolo di cittadino attivo, e in ciò la dimensione filosofica può fornire un supporto significativo.
Sul solco dei progetti di reading literacy avviati in Europa, promuovere la lettura di (e il dialogo a partire da) testi di filosofia con/per i bambini e i ragazzi apre le porte alla faticosa e stimolante necessità di misurarsi con le domande, le prospettive, gli ideali e le contingenze che connotano i progetti di vita altrui, costringendoci al contempo ad interrogarci sui nostri.
Poiché è nella plurivocità che si innesta il cambiamento, è necessario che tutte le voci abbiano facoltà di espressione e accesso agli oggetti di discussione, facendosi promotrici – in un circolo virtuoso - di nuove, inedite domande.