Già da molti anni l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) si impegna e promuove la salvaguardia dell’ambiente e, attraverso specifici programmi, come ad esempio l’UNEP (United Nations Environment Programme) che già dal 1972 opera contro i cambiamenti climatici a favore della tutela dell’ambiente e dell’uso sostenibile delle risorse naturali.
Ciò nonostante, a tutti i livelli: internazionale, nazionale e locale, molto resta ancora da fare, soprattutto in termini di riduzione delle emissioni nocive, di riduzione dello spreco, di consapevolezza generale della necessità di rispettare maggiormente le risorse naturali, mettendo un freno al loro consumo.
Un forte grido di allarme è stato lanciato lo scorso anno da Greta Thunberg, una giovane danese di soli diciassette anni, attivista per i diritti dell’ambiente, che è riuscita a creare un vasto movimento di consenso tra i giovani preoccupati per le sorti del pianeta ed a farsi ascoltare dai potenti della Terra.
Ad oggi è ancora incerta l’origine del virus che si è diffuso in questi mesi. Non è chiaro se, e quanto, sia collegata alla manipolazione o alla disinvoltura con cui l’uomo ha interagito con gli animali e con il mondo naturale. Tuttavia, questo lockdown che ha costretto tutti, lavoratori, operai e noi studenti a restare a casa, con la chiusura immediata delle attività e delle aziende, ha certamente avuto effetti positivi ed evidenti sul pianeta. Le polveri sottili sono calate, gli animali sono ritornati nelle città, le acque dei fiumi sono tornate limpide, la terra respira.
Dal 1970 esiste un giorno dedicato al nostro pianeta, la Giornata della Terra, che si celebra il 22 aprile di ogni anno.
A questa manifestazione, ad oggi, prendono parte centonovantatre paesi. Negli ultimi anni questa festività è considerata dagli ecologisti come un’opportunità per discutere dell’inquinamento e per valutare gli impatti che esso ha sulla nostra vita e sul pianeta che ci ospita ormai da più di 250.000 anni.
Per poter continuare a vivere sulla Terra è necessario che ognuno faccia la sua parte attraverso piccoli gesti quotidiani come riciclare i rifiuti o usare con minore frequenza le automobili e altri mezzi inquinanti.
Questa quarantena forzata ha permesso di riscoprire questi valori e, finalmente, mai come ora, ciascuno di noi si è reso conto di quanto ci sia mancato un angolo di verde, di quanto importante sia un balcone di aria pulita.
Francesco Canegalli, 1^AS
Simone Boscain, 4^AE
I cantanti di tutta Italia, in questi giorni di clausura forzata, stanno riempiendo i social di dirette, cercando quindi di intrattenere il loro pubblico nonostante siano slittate mesi avanti le date di uscita dei vari dischi e concerti. I “nostri idoli” hanno compreso come sia fondamentale un sostegno, anche psicologico in questi casi, e di come il loro contributo possa essere estremamente importante per le persone comuni.
Moltissimi di loro scrivono brani inerenti al Virus stesso; tra tutte le canzoni, il pezzo diventato sicuramente più virale, è “CoronaVirus” di Bello FiGo, capace di ottenere quasi cinque milioni di visualizzazioni su Youtube e due milioni di ascolti su Spotify in un solo mese.
Tornando alle dirette invece, possiamo trovare Anastasio, ancora nel pieno del successo dopo aver partecipato al Festival di Sanremo, che cerca di insegnare a suonare la chitarra, Elisa che si diletta con ricette in cucina e
Tommaso Paradiso che scrive canzoni con Calcutta facendosi aiutare dal pubblico.
Non bisogna tralasciare però i gruppi emergenti, in particolare improntati su uno stile indie, come I Pinguini tattici nucleari e gli Eugenio in via di gioia che intrattengono raccontando storie e facendo giochi.
Inoltre, moltissimi artisti, hanno deciso di creare o semplicemente partecipare a diverse challenge per intrattenere il proprio pubblico. Ma il ruolo dei cantanti non si ferma qui, infatti molti hanno fatto partire raccolte fondi per costruire centri ospedalieri "COVID" e comprare
attrezzature da donare agli ospedali in maggiore difficoltà.
Fedez, con l’intervento della moglie e influencer Chiara Ferragni, è riuscito a raccogliere oltre tre milioni di euro utili per la costruzione di strutture ospedaliere adeguate.
Anche il mondo della musica classica si è fatto sentire con Andrea Bocelli in mondovisione in un solitario concerto nel Duomo di Milano.
Il 31 marzo invece è andato in onda, sulla rete ammiraglia Rai, “Musica che unisce” un concerto svolto naturalmente a distanza, per raccogliere fondi da donare alla Protezione Civile ma che, oltre allo scopo principale, ha cercato di portare gioia e speranze in tutte le case degli italiani e non.
Marioara Munteanu, 4^AR
Gabrielius Bocchio, 5^AR