Che cos’è la carriera Alias?
La Carriera Alias è un profilo burocratico alternativo e temporaneo destinato soprattutto agli studenti e studentesse trans che, durante la carriera universitaria, stanno intraprendendo o hanno già iniziato un percorso di transizione di genere e sono in attesa della rettifica anagrafica.
Comprende un badge e un indirizzo email con il nome adottato.
È valido esclusivamente all’interno dell’Ateneo, realizzato attraverso la stipula di un accordo confidenziale tra ateneo e studente/studentessa, e non estendibile a documenti ufficiali, come l’attestato di laurea, l’iscrizione a tirocini, l’accesso a programmi erasmus ecc..
Perché è importante la Carriera Alias?
La Carriera Alias è uno strumento che sopperisce ad una lacuna giuridica che perdura da 30 anni. In Italia, la legge 164/1982 ha obbligato alla riassegnazione chirurgica del sesso (RCS) chiunque intenda richiedere la modifica dei propri dati anagrafici.
In seguito alla sentenza della Corte Cassazione n.15138/2015 e della Corte Costituzionale n.221/2015, i tribunali italiani hanno iniziato a concedere la rettificazione del sesso anagrafico anche senza RCS.
Tuttavia, il tempo che intercorre tra la richiesta di modifica dei dati anagrafici ed il raggiungimento di tale istanza va dagli 1 ai 3 anni; un tempo sufficientemente lungo da inibire la decisione di una/un giovane di iscriversi all’università e/o di continuare gli studi.
L’articolo 3, primo comma, della Costituzione Italiana pone un principio avente un valore fondante, e perciò inviolabile, diretto a garantire l’eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge e a vietare che il sesso – al pari della razza, della lingua, della religione, delle opinioni politiche e delle condizioni personali e sociali – costituisca fonte di qualsivoglia discriminazione nel trattamento giuridico delle persone. Per questo motivo le Università dovrebbero dotarsi di tutti gli strumenti idonei a garantire tale parità per i propri studenti e le proprie studentesse (oltre che per i docenti, le ricercatrici e i ricercatori, e in generale i suoi dipendenti).
L’art.33, titolo III, del Codice Etico dell’Universalità Cattolica del Sacro Cuore, prevede la “centralità dello studente”:
punto 1: L’Università Cattolica riconosce la centralità della comunità degli studenti e di ogni singolo studente (Codice Etico: 22).
punto 5: L’Università Cattolica promuove il diritto allo studio, la tutela dell’integrità psico- fisica e il rispetto della personalità morale di ogni studente, evitando ogni sorta di illecito condizionamento o di indebito disagio (Codice Etico: 22).
Pertanto, l’introduzione della Carriera Alias permetterebbe la piena e più completa aderenza ai valori e ai diritti espressi nel Codice Etico dell’Università.
Di conseguenza, lo studente e la studentessa trans, trovandosi in un ambiente pienamente rispettoso della sua identità e dignità, riuscirebbe in modo ottimale a partecipare attivamente alla vita universitaria, contribuendo, attraverso anche lo studio, alla crescita culturale dell’istituzione accademica, nonché della società, così come espresso nel punto 1, art.34, titolo III del Codice Etico dell’Università Cattolica.
La possibilità di studiare e coltivare la propria educazione e formazione professionale in un ambiente che tuteli il benessere e l’incolumità di ogni studente e studentessa, è un diritto fondamentale.
Il diritto alla privacy e alla tutela della propria dignità è inalienabile; è evidente che uno studente o una studentessa possano trovarsi in difficoltà in una situazione di coming out forzato (presumibilmente durante la verifica dell’identità nel corso di un esame di profitto) oppure in un contesto viziato da una implicitamente legittimata discriminazione transfobica.
L’esperienza di un ex-studente trans dell’Università Cattolica
Si tratta di un ragazzo transgender ftm. Gli fu diagnosticata la disforia di genere a 14 anni e iniziò il suo percorso di transizione di genere all’ospedale Regina Margherita di Torino, per portarlo avanti da maggiorenne all’ospedale Molinette di Torino, dove il primo Agosto 2020 iniziò la terapia ormonale sostitutiva (assunzione di testosterone).
Ha avuto un percorso liceale estremamente travagliato, passando per 8 classi in 5 anni e cambiando 5 scuole in altrettanti.
Una volta superata la prova di maturità ha iniziato a cercare un’università dove potersi iscrivere, optando per Psicologia all’Università Cattolica.
Sperava di poter mantenere il benessere raggiunto nelle ultime 2 scuole dove, grazie al riconoscimento dell’identità maschile, ha avuto un incremento estremamente consistente nella qualità dei voti e delle relazioni sociali.
Il ragazzo partecipò all’incontro informativo del 28 luglio 2020 organizzato dall’Ateneo.
Durante l’incontro vi era la possibilità di porre domande, così nella chat scrisse la sua, inerente alla carriera alias.
Il quesito fu ripetutamente saltato, fino a che, dopo aver richiesto insistentemente la parola, ottenne un feedback insoddisfacente, visto che la questione al servizio di helpdesk, a cui scrisse il seguente messaggio:
“Mi chiamo … e sto facendo un percorso di transizione di genere, da femminile a maschile.
Dopo aver partecipato all'incontro informativo di Martedì 28 Luglio, dedicato agli studenti immatricolabili al primo anno del corso di laurea triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche presso la sede di Milano, avrei necessità di capire se vi fosse la possibilità di ottenere la “carriera alias”.
Essa sarebbe basata su una documentazione fittizia e temporanea che riporti il nome di elezione e il genere maschile; in quanto nei prossimi anni (durante l'attesa della rettifica anagrafica dei dati, che potrebbe durare dagli 1 ai 4 anni) la mia apparenza fisica non rispecchierà la mia documentazione anagrafica.
Qualora ciò non fosse possibile, sarebbe utile capire se e quali altre possibilità la vostra Università potrebbe prevedere per le persone nella mia situazione.
Data la scadenza tassativa di dopodomani, Giovedì 30 Luglio, per provvedere agli adempimenti necessari per riservare il posto, vi sarei grato se poteste fornirmi le informazioni necessarie in tempo utile.
Cordiali saluti”
Non ricevendo alcuna risposta decise di immatricolarsi comunque nell’Ateneo.
Tentò nuovamente di contattare qualcuno tramite l’helpdesk, l’unico servizio che gli era stato indicato.
Venendo ripetutamente ignorato, tentò di capire a chi potesse rivolgersi, venendo a conoscenza del Comitato Unico di Garanzia (Cug).
Deciso a farsi ascoltare, iniziò a raccogliere la documentazione complessiva dei 4 anni di percorso di transizione effettuati, procurandosi al contempo il documento di relazione finale, che nelle altre Università avrebbe funto da richiesta ufficiale per poter beneficiare della Carriera Alias.
Nell’attesa, l’esperienza in università fu molto difficile, a partire dal suo nome anagrafico (letteralmente scritto sopra il suo viso, data la situazione pandemica e le necessarie lezioni on-line) che lo identificava al femminile.
Iniziò ad alienarsi completamente dall’ambiente universitario.
All’inizio interveniva a lezione, poi iniziò ad evitare, per tentare di non venir ricondotto a quel nome, seguendo le lezioni in asincrono e finendo per eludere qualsiasi contatto con i docenti ed i compagni.
L’unica giornata in presenza a cui partecipò fu un’esperienza negativa, ottenendo reazioni molto contrastanti/contradditorie tra i suoi compagni, poiché molti lo ricondussero al nome anagrafico.
Nessuna tregua tra chi lanciava sguardi ostili e chi iniziava ad “usarlo” come dimostrazione di una sua ipotetica mentalità aperta, senza promuovere un sincero rispetto e mettendolo al centro di attenzioni non richieste, avviando anche discussioni molto personali.
L’unica nota positiva fu una ragazza a cui non erano arrivate le voci sul suo essere trans: fu l’occasione giusta per presentarsi semplicemente come un ragazzo comune, diventando così presto un’amica.
Infine, venne poi ammesso all’Università degli Studi di Torino tramite i ripescaggi e lasciò l’Università Cattolica.
Questo ragazzo ha sofferto immensamente la discrepanza tra la sua identità di genere e il nome anagrafico e, purtroppo, in Università Cattolica non ha trovato le condizioni adatte per vivere con serenità l’esperienza universitaria.
L’esperienza di due studenti dell’Università Cattolica
Nella sede di Brescia
Uno studente trans della sede di Brescia si racconta:
“Come saprete, ora, prima di accedere in sede, serve scannerizzare il green pass e ottenere così un foglietto con i nostri dati che certifica questa verifica.
Oggi il personale ha controllato la presenza di questi biglietti agli studenti e, arrivati a me, è stato detto a voce molto alta: "scusa perché hai i dati di una donna?".
Al che ho mostrato il tesserino universitario ma vedendo ancora in crisi l’uomo addetto al controllo, ho mostrato la carta d'identità dicendo: "Sì, sono diverso ma guardi gli occhi" (ho degli occhi azzurri ben visibili nella carta d'identità).
Ovviamente non sono stato capito ed ho dovuto dire: sono trans.
Dopo questa mia affermazione, il dipendente sembrava ancora più confuso e ho dovuto spiegare nel dettaglio che tipo di transizione sto effettuando.
Al che si è scusato, dispiacendosi molto.
Racconto questo non tanto per lamentarmi di chi è addetto ai controlli, ma per mostrare la necessità ASSOLUTA di avere una carriera alias in cattolica.
Inoltre, il 17 febbraio dovrei laurearmi e ho ansia che mi chiameranno con il mio nome anagrafico davanti a tutti. So che non mi possono chiamare con il mio nome scelto ma vorrei che si limitassero a chiamarmi per cognome.”
Giona
Giona racconta la sua vita all’università:
“Sono Giona, un ragazzo trans ftm e sto effettuando la transizione di genere medicalizzata attraverso l’assunzione di testosterone.
Sono uno studente dell’Università Cattolica e purtroppo in ambito accademico sono costretto ad utilizzare e mostrare il mio nome anagrafico femminile, che non corrisponde per nulla né con la mia identità di genere, né con il mio aspetto, né tantomeno con la mia voce.
Per quanto questa possa apparire come una questione puramente burocratica, per me è un grande problema sotto diversi punti di vista.
Prima di ogni esame orale mi vedo costretto a comunicare preventivamente al professore che mi interrogherà che il nome che leggerà sullo schermo o sul libretto corrisponde alla mia persona, seppur non mi rappresenti.
Legare con i colleghi diventa complesso ed imbarazzante poiché, a meno che io non comunichi apertamente loro che sono un ragazzo trans, non riescono a ricondurre al nome in appello la mia persona e io sono dunque inoltre costretto a rivelare il mio nome anagrafico, elemento di grande sofferenza per molte persone trans, oltre che molto personale.
Personalmente vorrei che l’Università diventasse un’occasione e un luogo sicuro per tutti e vorrei evitare che qualcuno potesse scegliere di allontanarsi dallo studio a causa del disagio di non essere riconosciuto nella propria reale identità, poiché purtroppo questo, a noi persone trans, accade già quasi quotidianamente in ogni ambito.
Cosa abbiamo fatto fino ad ora e quali sono i prossimi passi che vogliamo intraprendere?
Abbiamo portato la proposta della Carriera Alias al Comitato per le Pari Opportunità nel mese di luglio 2021 ottenendo però purtroppo un rigetto in quanto definita sede inopportuna.
Quindi lo abbiamo fatto presente ai rappresentanti degli studenti e delle studentesse della Commissione Paritetica docenti-studenti (CPDS).
Il prossimo passo è dialogare con il Magnifico Rettore professore Franco Anelli e successivamente presentare la proposta alla Consulta di Ateneo.
FONTI E SITOGRAFIA
Codice Etico Università Cattolica del Sacro Cuore, aggiornato al 30/09/2020 [file pdf], https://www.unicatt.it/Codice_eticoUC_dic2020.pdf, consultato il 28.01.2022
Corte Costituzionale (2015). Sentenza 221/2015 [file pdf], https://www.biodiritto.org/ocmultibinary/download/2996/28989/8/f9d6be134985cb90d4d24062c87194a0.pdf/file/pronuncia_221_2015.pdf
Corte di Cassazione (2015). Sentenza 1538/2015 [file pdf], https://www.anaao.it/public/aaa_5775486_cassciv_15138_2015.pdf
Gazzetta Ufficiale (1984). Legge 164/1984, https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1982/04/19/082U0164/sg,
consultato il 28.01.2022.
Transwelcome.ch, https://www.transwelcome.ch/it/informazioni/glossario/,
consultato il 28.01.2022.
Treccani.it, https://www.treccani.it, consultato il 28.01.2022
Universitrans.it, https://universitrans.it/universitrans/#1528448583474-ad5a01c1-8999, consultato il 28.01.2022.
documento redatto da Luca Rotondaro