di Filippo Carniglia
"Col cuore fuori strada" urlava Gianna Nannini nel 1982 cantando una delle canzoni che la rese famosa sia in Italia che nel resto dell'Europa. Quella canzone è “Ragazzo dell'Europa”, inno a un ragazzo polacco che conobbe veramente e che nel 1981 scappò dalla Polonia per viaggiare.
Il 1981 fu anno di tensioni a livello europeo: la Polonia vide il suo presidente dimettersi a favore del capo dell'esercito, la Spagna vede un golpe fallito ai danni di Leopoldo Calvo Sotero durante la sua nomina a presidente del governo, il Vaticano vede Giovanni Paolo II ferito gravemente da un terrorista turco mentre in Italia si infiamma il discorso sulla P2, e per finire il lungo scontro che prosegue tra Germania Ovest e URSS in piena Guerra Fredda e la profonda ferita tra Irlanda del Nord e l'Irlanda. La storia di questo ragazzo fu scritta mentre i due si trovavano a Colonia, lui come dice la cantante "Ora vivi in mezzo a una sfida per le vie di Colonia e non sai dove andrai" in una vita molto bohemienne, un sogno. La vita della Nannini è stata molto simile a quella di questo ragazzo polacco, lei che laureatasi al conservatorio decise di scappare di casa a cavalcioni della sua moto dalla sua casa di Siena per girare l'Italia e giungere a Roma e Milano prima, Londra e Berlino poi. I primi album pubblicati grazie all'etichetta Ricordi e grazie alla volontà ferrea di Mara Maionchi che riuscì a portarla alla rivalsa della cronaca italiana, anche a causa delle voci sulla Nannini. Successivamente divenne famosa sopratutto in Germania dove vinse numerosi premi. "Ragazzo dell'Europa" fu pubblicata nell'album "Latin Lover" seguito famoso di "G.N." del 1981 in cui si parlava già della paura del viaggio, di vita on the road, di visioni psichedeliche e della mancanza di una meta. E' la realtà di un epoca fatta di stragi e di momenti traumatici, di paure e insicurezza. Gli eventi che si susseguirono tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 costellavano la possibilità di partire e di vivere senza una meta, all'avventura, girovagando tra le città. Un mondo che risultava prevalentemente maschile e pieno di violenze. I ritmi che la Nannini introduce sono decadenti e molto rock e stringono l'occhio all'innovazione dell'epoca: i sintetizzatori. L'album fu composto assieme a Conny Plank e una giovanissima Annie Lenno
Siamo nel 2019, che ormai si sta concludendo a favore di un nuovo decennio. Sembra ampiamente impossibile paragonare il 1981-1982 all'oggi anche se di elementi simili possiamo trarne: in Polonia c'è al governo un partito di ultradestra xenofobo e molto filomilitare, in Gran Bretagna si hanno problemi su una Brexit arenata e che molto probabilmente si concluderà in un nulla di fatto dopo le dimissioni della May e Johnson che prima di sospendere il MP è stato bloccato in tutte le mozioni presentate per poi infine perdere anche la maggioranza e un accordo che nessuno vuole modificare e che sta riaccendendo la miccia alla situazione irlandese. In Germania la situazione è delicata: l'economia è in forte rallentamento e i land del nord-est hanno votato l'estrema destra AfD mettendo in crisi il governo già precario del quarto mandato da cancelliera di Angela Merkel. In Italia la situazione si è ribaltata in poco tempo: sono bastati 30 giorni per passare da un governo giallo-verde a uno giallo-rosso con linee programmatiche opposte e numeri altrettanto diversi. Il contesto europeo nuovo risulta continuamente scosso oggi come ieri dall'immigrazione.
Chi è il ragazzo dell'europa oggi? un ragazzo che sicuramente non si rende conto dei grandi vantaggi che sono nati dalla comunità europea, da Schengen e dalla moneta unica, un mondo nuovo e altamente dinamico. Oggi si guarda con nostalgia quegli anni anche se molti non li hanno vissuti appieno e ne hanno solo sentito narrazioni confusionarie e sparse se non addirittura tendenziose; la verità è che oggi come ieri l'incertezza e il sogno di scappare e cambiare vita è presente in lungo e in largo in molti ragazzi, quel desiderio di ricominciare da capo o anche solo di indipendenza dalle mura di casa verso mondi nuovi. E' sbagliato parlare di cervelli in fuga, non sono solo loro a scappare, è un'intera generazione che poco a poco si sta muovendo verso realtà ben diverse e stimolanti poiché qua è diventato difficile essere giovani e credibili nell'innovazione in un mondo fatto di nonnismo e psicosi verso l'innovazione. Il sogno diventa l'Olanda, Londra, Valencia, Berlino e le città del Nord. Quello che sta accadendo è un grande ritorno del viaggiare senza meta non tanto per quanto riguarda il luogo ma per quanto riguarda il punto di arrivo metafisico accompagnato da "quell'aria precaria" a "portare in giro la fortuna" senza mai piantare bandiera nella paura di non sentirsi a casa: siamo tornati la generazione dell'autostop.
“Tu che guardi verso di me
Hai visto i tori nel sonno
Ed hai lasciato Madrid
Stai nei miei occhi e racconti
Le sirene e gli inganni del tuo sogno che va
Tu ragazzo dell'Europa
Tu non perdi mai la strada
Tu che prendi a calci la notte
Bevi fiumi di vodka e poi ti infili i miei jeans
Tu cominci sempre qualcosa
Poi mi lasci sospesa e non parli di te
Tu ragazzo dell'Europa
Tu col cuore fuoristrada
Tu che fai l'amore selvaggio
Trovi sempre un passaggio
Per andare più in là
Viaggi con quell'aria precaria
Sembri quasi un poeta dentro i tuoi boulevard
Tu ragazzo dell'Europa
Porti in giro la fortuna
Tu che incontri tutti per caso
Non ritorni a Varsavia per non fare il soldato
Ora vivi in mezzo a una sfida per le vie di Colonia
E non sai dove andrai
Tu ragazzo dell'Europa
Tu non pianti mai bandiera
Tu ragazzo dell'Europa
Tu ragazzo dell'Europa
Tu non pianti mai bandiera
Tu ragazzo dell'Europa
Tu non pianti mai bandiera”