"Il bacio" e lo sguardo di

Gianluca Ginoble

(Traduzione di Valeria Bosch)

Il bacio, di Francesco Hayez (1859, Pinacoteca di Brera) e Gianluca Ginoble

(Fotografie: Gianluca Ginoble)

Il 28 e 29 novembre 2018, Gianluca Ginoble si trovava a Milano per partecipare ad un concerto privato in Duomo assieme ai suoi compagni, tuttavia ha trovato l'occasione di visitare alcuni punti di interesse culturale di questa città del Nord Italia, e di pubblicare alcune fotografie di quello che aveva colpito la sua attenzione, come proprio la cattedrale di Milano, alla quale abbiamo già dedicato un articolo , il Castello Sforzesco e la Pinacoteca di Brera.

Il Castello Sforzesco fu la sede dei governanti della città di Milano durante gli ultimi anni del Medioevo e del Rinascimento. Fu la famiglia Visconti ad ordinare l'inizio della sua costruzione nel secolo XIV, ma a metà del secolo XV fu distrutto, contemporaneamente alla caduta dei Visconti. La famiglia Sforza, che assunse poi il potere, si incaricò di ricostruirlo e il Castello conobbe l'epoca del suo splendore ai tempi di Ludovico Sforza, che si impegnò a raccogliere a Milano grandi artisti tra i quali si distinsero Donato Bramante e Leonardo da Vinci. Attualmente ospita un museo d'arte in cui si trovano opere molto importanti come La Pietà Rondanini, ultima opera incompiuta di Michelangelo, o Il Codice Trivulziano, uno dei preziosi manoscritti di Leonardo da Vinci.

Duomo di Milano(Fotografia: Gianluca Ginoble)
La Biblioteca Braidense(Fotografía: Gianluca Ginoble)

Ora desideriamo fermarci in un altro centro culturale di primaria importanza, che pure ha visitato Gianluca in questi giorni: Il Palazzo di Brera. Questo edificio, che, tra gli altri, appartenne ai gesuiti, ospita un osservatorio astronomico, un giardino botanico, un'importante biblioteca, è stato sede dell' Accademia di Belle Arti ed ora è noto soprattutto per essere uno dei musei di pittura più importanti d' Italia.

Della sua visita al Palazzo di Brera, Gianluca ha lasciato testimonianza fotografica di una delle sue dipendenze e di un quadro. La dipendenza che pare aver richiamato la sua attenzione è stata la Biblioteca Nazionale Braidense, biblioteca pubblica che fu aperta nel secolo XVIII e che riunì le risorse raccolte dai gesuiti fin dal secolo XVII. Ma l'aspetto più degno di nota del Palazzo di Brera è la sua collezione di pittura che riunisce opere di grande importanza, come Il Cristo morto del Mantegna o La Madonna di Federico da Montefeltro di Piero della Francesca, tra molte altre opere d'arte.

Ma il quadro che ha richiamato in modo speciale l'attenzione di Gianluca è stato un quadro del pittore romantico italiano Francesco Hayez, intitolato Il bacio (1859). Hayez, che fu direttore dell' Accademia di Belle Arti di Brera, sembrava impegnato con la lotta per l'unificazione italiana e, per questo, l'opera Il bacio è sempre stata interpretata in chiave politica. Si pensa che sia Hayez come il committente che lo incaricò dell'opera, il conte Alfonso Maria Visconti, cercassero di simboleggiare con questo quadro l'alleanza tra la Francia di Napoleone III e il regno di Sardegna per combattere insieme per la cacciata dell'Austria dal territorio italiano. Ma oggi, ben lontani dal clima politico che pervadeva l' Italia del secolo XIX, questo quadro richiama la nostra attenzione per il suo straordinario clima romantico. La scena, con solo due personaggi ai quali non si vede neppure il viso, è ambientata nel basso Medioevo. L'abbigliamento della coppia ci ricorda l'epoca dei giullari, dell'amore cavalleresco, appassionato ma idealizzato. La scena ci suggerisce un incontro clandestino tra due amanti che, per qualche ragione, devono mantenere segreto il loro amore. La luce e la splendida tecnica pittorica di Hayez, caratteristica della scuola della pittura storica del Romanticismo, contribuiscono ad aumentare la potente carica emotiva del quadro. In ogni caso, come tutti gli artisti sanno, l'opera non raggiunge il suo vero significato finché non riceve lo sguardo dello spettatore perché, come diceva Leonardo da Vinci, l'occhio è la finestra dell'anima. In questo caso, Gianluca Ginoble, con il suo sguardo, ha completato l'opera.