Il Volo: grandi voci, grandi scenari

(Traduzione di Valeria Bosch)

Il Volo nell'Arena di Verona

Una delle caratteristiche che distinguono il gruppo Il Volo è la predilezione ad esibirsi in scenari di alto valore storico-artistico. Hanno dichiarato molte volte che uno dei loro obiettivi è quello di diffondere la cultura italiana nel mondo e uno dei modi per riuscirvi è esibirsi in luoghi che fanno parte del meglio del patrimonio artistico italiano. Tuttavia, nei tour Notte Magica - A Tribute to the Three Tenors, Musica e 10 Years, sono stati inclusi anche luoghi molto significativi di altri paesi. Abbiamo già parlato in altri articoli di alcuni scenari come la piazza S. Croce di Firenze e il Radio City Music Hall di New York, ma ora ci vogliamo interessare ad altre ambientazioni, alcune già abituali per il Volo e i suoi fan, come il teatro greco-romano di Taormina o l' Arena di Verona, ed altre nuove come la città fortificata di Palmanova o il Royal Albert Hall di Londra.

Teatro antico di Taormina (Crediti: Matteo Giuffrida)

Il teatro greco - romano di Taormina (Sicilia, Italia) sorge in una posizione privilegiata. Fu costruito in epoca ellenistica, ai tempi di Gerone II (s. III a. C.), seguendo gli orientamenti propri di un teatro greco, sfruttando il dislivello del monte Tauro e utilizzando la sua propria roccia per formare alcuni gradini della cavea (graderio), dotando così il teatro di un'acustica impressionante. La visione panoramica che si può godere dagli spalti è incredibile, con la baia di Nasso e il vulcano Etna sullo sfondo. Ma il teatro fu profondamente modificato in epoca imperiale romana (verso il I sec. d. C.), adattandolo alle forme caratteristiche del teatro romano. Pertanto, vi troviamo un'orchestra semicircolare e uno scenario che, in epoca romana, presentava uno sfondo di colonne e nicchie con statue. Il teatro subì poi un ultimo adattamento quando fu trasformato in anfiteatro, destinato alle lotte dei gladiatori e ad altri spettacoli sanguinosi. Nel secolo XX questo teatro fu restaurato e, oggi, in esso si tengono festival, concerti di musica e teatro classico.

L'Arena di Verona (Crediti: Roma across Europe)

L'Arena di Verona è uno degli anfiteatri romani meglio conservati del mondo. Così come il teatro romano deriva dal greco, l'anfiteatro è un tipo di edificio tipicamente romano ed era concepito per celebrarvi giochi e spettacoli, i più famosi dei quali erano le lotte di gladiatori e bestie feroci. Di solito gli anfiteatri avevano una forma ovale, grandi gradinate e una facciata esteriore , tenuto conto che, al contrario dei teatri greci, gli anfiteatri romani si costruivano su una superficie piana. L'Arena di Verona fu costruita nell'anno 30 d. C., in epoca imperiale, e la sua facciata fu realizzata in pietra calcarea bianca e rosa. Purtroppo, nel secolo XII Verona subì un terremoto che distrusse quasi totalmente l'anello esteriore della facciata (tranne un frammento, denominato "Ala"). Le arcate di mezzo e tutta la struttura interna dell'edificio , con le sue solide volte a botte, sono una dimostrazione dell'abilità costruttiva della civiltà romana. Vista la sua splendida acustica, dal principio del secolo XX, si tiene in questo bellissimo edificio il Festival dell' Opera di Verona, oltre ad altri spettacoli di musica e di danza. L'anfiteatro ha una capacità di 30.000 spettatori, ma per gli spettacoli musicali si allestisce uno scenario che diminuisce la sua capienza.

Veduta aerea di Palmanova (Crediti: Buenavibra.es)

La città fortificata di Palmanova è una località che non arriva a 6000 abitanti, situata nella regione del Friuli Venezia Giulia, presso la frontiera con la Slovenia, in provincia di Udine e a 120 km. da Venezia. La sua caratteristica più notevole e la curiosa forma a stella e geometrica, che si può osservare chiaramente dall'alto. Tanto la sua forma, come il suo tracciato interno non sono frutto del caso, bensì si comprendono nel contesto dell'urbanesimo rinascimentale. Dopo il Medioevo, durante il quale le città erano cresciute in forma disordinata, producendo dei tracciati caotici, nel Rinascimento, con la sua rivalutazione della razionalità, si considera necessario orientarsi verso un urbanesimo pianificato, ordinato, basato su forme geometriche, come già era stato caratteristico del tracciato di alcune città greche e romane. Inoltre, si diffonde la convinzione che una città razionalmente pianificata dovrebbe contribuire al benessere della sua popolazione. Così alcuni pensatori cominciano a parlare di "città ideale", nella quale l'ordine urbano sia il riflesso del buon ordine sociale. Il precedente più chiaro di Palmanova si incontra nel "Trattato d'architettura" dell'architetto del secolo XV Filarete. In questo libro si descrive come deve essere la perfetta città ideale del Rinascimento, che l'autore chiama "Sforzinda", con una forma di stella a 8 punte inscritta in un fossato circolare, con vie radiali e una gran piazza centrale.

Mappa di Palmanova nel secolo XVII (Civitates Orbis Terrarum, dominio pubblico)

Sforzinda non fu mai costruita, ma alla fine del secolo XVI , quando il Rinascimento volgeva alla fine, un altro architetto riuscì a costruire la sua città ideale. Si tratta di Vincenzo Scamozzi, allievo di Andrea Palladio e teorico dell'architettura, autore di un importante trattato intitolato "Dell'idea della Architettura Universale"(1615). Nel secolo XVI la regione del Friuli Venezia Giulia, che apparteneva a Venezia, si sentiva doppiamente minacciata dall'impero ottomano e dall' Arciducato d' Austria; così si decise di costruire una città-fortezza, chiamata Palmanova, nelle pianure della regione, per difesa. La costruzione fu realizzata sotto la direzione di un' équipe di architetti, ingegneri e militari, seguendo il progetto di Scamozzi che, senza dubbio, si era ispirato alle sognate città ideali. Così, un'idea nata da una necessità militare, si avverò nella realizzazione di un ideale rinascimentale. Palmanova ha una forma di stella a 9 punte. Al centro troviamo una piazza esagonale che costituisce il centro sociale e civile della città, e da essa partono le vie e i viali a forma radiale. La città intera è concepita sulla base di figure geometriche e, nonostante fosse costruita come una macchina da guerra, oggi la vediamo come una delle più perfette espressioni di quell'unione tra arte e scienza matematica che caratterizzò il Rinascimento.

Royal Albert Hall (Crediti: Panos Asproulis de London, United Kingdom)

Terminiamo il nostro percorso attraverso i grandi scenari con un edificio contemporaneo: il Royal Albert Hall di Londra. A metà del secolo XIX il principe Alberto, marito della regina Vittoria del Regno Unito, promosse un progetto consistente nel costruire una gran sala da concerto, circondata da musei e centri culturali, con l'obiettivo di promuovere le arti e le scienze nella zona di South Kensington. L'edificio, di grandi dimensioni, non si potè inaugurare fino al 1871, quando il principe Alberto era già morto e dunque non vide realizzato il suo sogno. Ma il teatro, che doveva intitolarsi The Central Hall of Arts and Sciences, finì per chiamarsi Royal Albert Hall, per decisione della stessa regina Vittoria, in ricordo del marito. La grande sala per i concerti fu disegnata da due ingegneri civili, Francis Fowke e Henry Young Darracott Scott, che si basarono sugli antichi anfiteatri romani di forma ellittica. Il suo esterno è caratterizzato dal color terracotta dei mattoni impiegati per la costruzione e dal fregio di mosaico che rappresenta il trionfo delle arti e delle scienze, con chiara ispirazione al mondo classico. All'interno richiama l'attenzione la gran cupola in cristallo e acciaio temperato, disegnata dall'ingegner Rowland Mason Ordish. Nonostante la sua ispirazione classica, l'edificio si caratterizza per questa unione di tradizione e nuovi materiali dell'era industriale, tipica dell'eclettismo architettonico del secolo XIX. Fin dalla sua inaugurazione, il Royal Albert Hall è diventato un teatro di riconosciuto prestigio e sulle sue scene sono passati gli artisti di maggior fama internazionale, celebrandosi in esso concerti di tutti i generi, dalla lirica al pop e al rock. Senza dubbio, essersi esibiti in questo grandioso teatro aggiunge un sigillo di prestigio alla carriera di qualsiasi artista.

Interno del Royal Albert Hall

(Crediti: User: FA2010 - Opera propria, Dominio pubblico)

Il tour "Notte Magica" de Il Volo si tiene in questo e in altre belle località del mondo, poiché le grandi voci richiedono grandi scenari.

Video ufficiale della canzone de Il Volo "Si me falta tu mirada" nell'Arena di Verona