Nel panorama della sperimentazione poetica e sonora, Gioia Lomasti e Marco Nuzzo si incontrano in un territorio comune: quello della parola che si fa visione e del suono che dissolve il significato. Le loro opere, Il Verso che Tace e Abiogenesis, pur nate in ambiti diversi, condividono una tensione spirituale e una ricerca espressiva che sfida le convenzioni.
Gioia Lomasti firma una raccolta di dieci canti ispirati alla struttura e alla tensione della Divina Commedia. Ma qui il cammino non è tracciato: è sospeso. I versi non si impongono, si rivelano. Ogni canto è una soglia, un invito a entrare in un mondo dove il silenzio è pieno di significato. L’opera non imita Dante: lo attraversa, lo ascolta, lo reinventa. È una poesia che si legge con gli occhi e si ascolta con l’anima.
Con Abiogenesis, Marco Nuzzo propone un concept album che fonde sonorità metal, ambient e sciamaniche in un viaggio sonoro e filosofico sull’origine. L’album non racconta la nascita: la dissolve. Ogni traccia è una frattura nel reale, una preghiera non detta, una rivelazione lunare. Come scrive Nuzzo:
“Non scrivo musica: evoco mondi. Le mie note non narrano, dissolvono. Un rituale, una ferita che canta.”
L’opera è disponibile su Bandcamp, YouTube e raccontata in profondità in un’intervista su Vetrina delle Emozioni.
Il Verso che Tace e Abiogenesis sono due opere che parlano al cuore e alla coscienza. Entrambe dissolvono i confini tra forma e contenuto, tra parola e suono, tra visibile e invisibile. Lomasti e Nuzzo non cercano risposte: evocano rivelazioni. Il loro linguaggio è arcaico e futuro, terreno e celeste, poetico e rituale.
Il Verso che Tace è disponibile nei principali webstore e promosso attraverso spazi editoriali e sociali.
Abiogenesis è ascoltabile su Bandcamp e YouTube, accompagnato da testi che amplificano la sua dimensione poetica.
“Queste opere non si leggono né si ascoltano soltanto: si attraversano.”
Gioia Lomasti and Marco Nuzzo meet in a shared space where words become vision and sound dissolves meaning, with The Silent Verse offering ten chants inspired by Dante’s Divine Comedy that suspend the path and reveal themselves as thresholds where silence becomes meaning, while Abiogenesis blends metal, ambient, and shamanic sounds into a philosophical journey on origins where each track is a fracture in reality and a ritual that dissolves birth rather than narrating it, and together these works dissolve boundaries between word and sound, visible and invisible, evoking revelations that are poetic, ritualistic, and timeless, reminding us that they are not simply read or listened to but traversed.
Gioia Lomasti e Marco Nuzzo si incontrano in uno spazio condiviso dove la parola diventa visione e il suono dissolve il significato, con Il Verso che Tace che offre dieci canti ispirati alla Divina Commedia sospendendo il cammino e rivelandosi come soglie in cui il silenzio diventa senso, mentre Abiogenesis fonde sonorità metal, ambient e sciamaniche in un viaggio filosofico sulle origini in cui ogni traccia è una frattura nella realtà e un rituale che dissolve la nascita invece di narrarla, e insieme queste opere dissolvono i confini tra parola e suono, visibile e invisibile, evocando rivelazioni poetiche, rituali e senza tempo, ricordandoci che non si leggono né si ascoltano soltanto ma si attraversano.