TRADIZIONI


La casa del formaggio

Ucci ucci sento odor  

di formaggio 

 

Nella redazione si volevano fare quattro passi e nello stesso tempo conoscere da vicino il territorio, così abbiamo visitato l’azienda agricola Ceresio, detta anche “La Casa del formaggio”. Alessandro e Luisella, i proprietari, ci hanno accolto con simpatia e generosità (un vassoio di squisito formaggio ci aspettava) ci hanno spiegato che l’azienda lavora circa 400 litri di latte al giorno prodotti con circa 30 mucche in lattazione perché poi ci sono le manze e i vitelli.  Vengono prodotti formaggi stagionati e freschi. Quelli stagionati vengono lasciati sugli assi (guarda immagine sotto) per 60 giorni, poi vengono portati nelle celle frigorifere; invece, quelli freschi vengono prodotti ogni giorno e vengono venduti dopo ore nel mercato. Sembra che con tanto latte si riesca a fare tanto formaggio ma invece 10 litri di latte equivalgono a 1 Kg di formaggio. Il formaggio cambia in base alla qualità del latte. Le mucche dopo aver partorito producono latte per 300 giorni. 

 L’azienda esiste da più o meno 150 anni; il proprietario ha imparato da suo padre. 

È vero che si lavora in mezzo alla natura, ma nelle nostre zone è un lavoro che fa fatica ad andare avanti perché non si trova mano d’opera, terra, spazio. 

Ci si alza alle 5:30 del mattino e si finisce alle 18/19 o più tardi la sera. 

Nell’azienda troviamo due specie di bovini, la Bruna alpina e la Frisona italiana 

Nel mungitoio automatico si mungono dieci mucche a volta; le mucche prima di essere munte vanno disinfettate con un prodotto apposta, il latte arriva direttamente al frigo.  Speriamo che i proprietari non si arrendano, perché il formaggio è squisito. 

Emanuele, Mattia       

disinfettante 

disinfettante apposta

piattaforme per formaggio

Il presepe di Sora 

Il presepe vivente di Sora viene allestito ogni anno dalla vigilia di Natale fino a Santo Stefano. Si trova in una frazione di San Bartolomeo, in Val Cavargna, precisamente nella località di Sora. Visitare questo presepe è come fare un tuffo nel passato! Si passeggia tra case antiche riaperte per l'occasione, si osservano lavori tradizionali per noi quasi sconosciuti, si gustano cibi poveri,ma golosissimi. 

Si possono trovare anche una locanda, con un bar e tavoli da gioco e la scuola, con vecchi banchi, quaderni, inchiostro e calamaio. Alcune casette rappresentano delle botteghe dove è possibile vedere gli attrezzi e molti altri oggetti usati nei lavori di una volta (2). In una piccola capanna antica si può visitare Gesù Bambino con San Giuseppe e la Madonna, proprio come a Betlemme, riscaldato dal bue e dall'asinello (3). 

La gente del paese interpreta i vari personaggi: come pastori, falegnami, fabbri, magnani, filatrici, lavandaie e molti altri...                                                                      

Tre bambini nati nell'anno interpretano Gesù Bambino a turno.          

Noemi, Giulia, Tecla, Giorgia, Siria, Mattia

Il museo della Valle

Il Museo della Valle si trova a Cavargna ed è stato fondato nel 1982 da don Federico Scanziani che è stato parroco di Cavargna dal 1957 al 2004; ora viene gestito dell’Associazione “Amici di Cavargna”.  

 

L’obiettivo del museo è quello di raccogliere e tramandare oggetti e testimonianze materiali delle tradizioni popolari del luogo e dei vari lavori che si facevano una volta: oggetti di magnani, di spazzacamini, di pastori, di contrabbandieri e altri utensili per i mestieri del fabbro, del falegname e del casaro. 

Il museo è diviso in diversi settori, in ognuno dei quali sono esposti gli oggetti di un determinato mestiere: c'è per esempio il settore dei magnani con gli attrezzi che usavano per riparare e stagnare pentole e utensili in rame, quello dell’allevamento e della lavorazione del latte, quello del bosco e della lavorazione del legno.  

 

C’è anche un settore della religiosità popolare che raccoglie gli arredi liturgici e gli oggetti sacri della devozione popolare, provenienti dalla vecchia Chiesa parrocchiale San Lorenzo di Cavargna, dalla chiesa della frazione di Vegna dedicata a Sant’Antonio e statue provenienti dall'oratorio montano di San Lucio. 


Anche il fenomeno del contrabbando viene documentato all’interno del museo. 

Inoltre, in una vetrina si trovano esposti il costume tradizionale della Val Cavargna ed altri capi d’abbigliamento, biancheria e calzature.

Viene ricordata anche la presenza in passato di miniere dove veniva estratto il ferro, che poi veniva trasportato e lavorato negli impianti a valle. 

  

Tutti gli oggetti esposti hanno una storia particolare e molto interessante. 


Il Museo della Valle è quindi un luogo ricco di storia e per questo fin dalla prima volta in cui sono entrata mi ha colpito molto: mi sembrava di essere tornata indietro nel tempo! Consiglio di visitarlo se si è in zona perché è un luogo fantastico!  


Sophie

Intervista a Lino Mancassola, presidente del Gruppo Folcloristico Val Cavargna

Da quanto tempo viene organizzato il presepe vivente? 

La prima edizione è stata organizzata nel lontano 1999. 

Come è nata l’idea? 

Tutto è nato dall’unione di idee tra il Gruppo Folcloristico Val Cavargna, gli Amici di Sora, il parroco di allora e la banda. L’intenzione era di dare una visione del Natale non solo consumistica ma anche religiosa e riscoprendo la cultura popolare della Val Cavargna.  

Perché si è scelto proprio il paese di Sora? 

Il paese di Sora era l’unica frazione di San Bartolomeo Val Cavargna ad avere un centro storico composto di piccole case rimaste ancora come agli inizi del 1900. Con oggetti, mobili e ricordi di chi ci ha vissuto. Inoltre a Sora erano presenti alcune famiglie con dei neonati, ben felici di rappresentare la natività in una vera e propria stalla con tanto di asino e bue. 

Qual è la particolarità del presepe di Sora? 

Sicuramente quello rende il presepe di Sora unico sono rappresentazioni delle tradizioni contadine e le attività quotidiane. Ai visitatori piace assistere al lavoro dello stagnino, dell’arrotino, del fabbro o vedere come com’erano le case di una volta. 

Nei prossimi anni si farà? 

Da anni è biennale. Speriamo che le nuove generazioni ci diano una mano! I ragazzi che hanno partecipato come volontari o come figuranti, l’hanno fatto con molto piacere e saranno entusiasti di ripartecipare nel 2025. 

Come ci si sente dopo aver fatto una cosa così bella? 

Ci si sente stanchi ma profondamente soddisfatti, con la gioia di aver fatto divertire tutti. 

Quanto dura la preparazione del presepe? 

Circa un mese.  Le prime settimane di novembre si nota già il via vai di gente che scende a Sora a pulire le case e ad ornare le strade. Inoltre ci sono i vari permessi, quelli vanno richiesti con largo anticipo già dal mese di settembre. 

Quanta persone hanno visitato il presepe quest’anno? 

Non ci sono cifre precise, durante i tre giorni circa 10.000.  

Quanti sono i volontari e i figuranti che partecipano? 

In tutto 120 circa persone, ognuno aiuta e partecipa come può, mettendo a disposizione il proprio tempo.   

Dammi un tuo parere personale su questo evento.

Io e tutti i volontari siamo molto orgogliosi di quello che abbiamo fatto, siamo riusciti con fatica e lavorando insieme a rappresentare il vero lo spirito del Natale e delle tradizioni della nostra valle.  

Enea Strepparava 2A San Bartolomeo