Acqua

Acqua

"E' soltanto dalla fine del 1700 che la nostra società ha trovato nell’acqua quegli aspetti positivi che oggi la rendono così preziosa. Solo dal XVIII secolo essa assume un ruolo fondamentale nella cura dell’uomo ed è solo da allora che diventa mezzo preponderante per lo sviluppo delle industrie, al punto da comprimerla nelle caldaie o farla precipitare per ottenere energia, fino ad assumere un ruolo fondamentale nell’alimentazione: la si imbottiglia per venderla. Ed è solo dal 1800 che essa viene studiata e analizzata.

Furono le pestilenze comunque, a dare il vero valore all’acqua. A Firenze nel 1835 e nel 1855, il colera fu causa di oltre 36.000 morti, a Napoli, nell’estate del 1884 si ebbe un’esplosione colerica che fu causa di 7.000 decessi. Fu così allora che nacque la necessità di cercare quella che veniva definita come “acqua buona” e che doveva essere raccolta lontano dai centri abitati.

Quella necessità portò nuovamente alla ribalta l’uso degli acquedotti: Firenze e Bologna rimisero in attività quelli romani, anche Napoli fece lo stesso, ma lo integrò con tratti nuovi, un’opera che risultò uno dei più importanti lavori di ingegneria idraulica di fine Ottocento. Poi fu la volta di Cesena, di Padova, di Ferrara, di Bergamo, di Torino e di tutte le altre città italiane, tra cui va ricordata in particolare Genova, dove già a inizio Ottocento possedeva un efficiente acquedotto lungo oltre 250 km. Non bisogna pensare però che lo sviluppo degli acquedotti avvenne in modo esplosivo, sia perché era necessario vincere la concezione di allora sull’uso dell’acqua, sia perché erano necessari grossi investimenti."

https://www.focus.it/scienza/scienze/non-sempre-acqua-fu-benedetta-parte-2

Fino agli anni '50 non era facile avere l'acqua nelle proprie abitazioni, spesso ci si doveva recare presso un ruscello, un fiume, alle fontanelle comunali, ai lavatoi o nei casi più fortunati, per chi viveva in campagna, a un pozzo. Il pozzo in campagna era situato vicino alla casa o alla stalla, nell’aia o, più raramente, nei campi, questo permetteva di utilizzare l'acqua sia per fini domestici ma anche per dare da bere agli animali: mucche, capre, pecore, galline, ecc... che facevano spesso parte delle famiglie italiane.

Fu negli anni '60 che l'acqua entrò in tutte le case, acquedotti e tubature che percorrevano le strade dei paesi fino a raggiungere tutte le famiglie.


5A e 5B

In questi mesi abbiamo lavorato molto sul nostro modo di utilizzare l'acqua. Abbiamo prima fatto una discussione in classe poi abbiamo iniziato ad osservare ciò che ci circonda, intervistato le nostre famiglie e cercato di capire se nel nostro piccolo avessimo potuto adottare delle abitudini che possano aiutare il nostro pianeta.

Le classi 5^ hanno svolto un'intervista alle famiglie .

Domanda n. 1: Quando tu eri bambino/a si usava la stessa quantità di acqua che viene utilizzata oggi?

Domanda n. 2: Quali abitudini sono cambiate nell'utilizzo domestico e non, rispetto al consumo dell'acqua?

Domanda n. 3: Utilizzi già qualche strategia per risparmiare l'acqua? Se si, quale?

Risposta 1 e 2: Le risposte sembravano una copiata dall'altra... tutti i genitori hanno risposto che si utilizzava molta meno acqua, sia in casa sia per l'igiene personale. A noi è sembrato strano, se non quasi impossibile, sentire che ci si faceva il bagno una volta a settimana, o che i panni si lavavano al lavatoio e non a casa propria. La verità è che a quanto pare si divertivano un mondo ad andare al lavatoio, o a prendere l'acqua alle fontanelle o al ruscello, spesso li mentre aspettavano il proprio turno o lavavano ne approfittavano per chiacchierare, conoscersi, cantare e ridere insieme.

Risposta n. 3: Le mamme hanno risposto che cercano sempre di accendere la lavastoviglie quando è ben carica e di lavare i panni in lavatrice per tipo quando c'è una giusta quantità.

Attualmente tutte le case possiedono servizi igienici e acqua in abbondanza. Ma da dove viene l'acqua che arriva nelle nostre case? Arriva da fiumi, ruscelli, pioggia, ecc... I bambini di classe 1^ con tanto amore e pazienza hanno contato quali sono stati i giorni di pioggia durante questo anno scolastico.

1 giorno di pioggia

5 giorni di pioggia

14 giorni di pioggia

1 giorno di pioggia

3 giorni di pioggia

4 giorni di pioggia

6 giorni (scolastici) di pioggia

Intanto i bambini di classe 3^B hanno installato un pluviometro in giardino e monitorato la pioggia caduta sia in quantità che in direzione del vento.