Consulente del Lavoro su Credito d’Imposta

Il credito d’imposta in ricerca e sviluppo è uno strumento di finanza agevolata che ha l’obiettivo di incoraggiare gli investimenti delle imprese nel settore delle innovazione. Nel blog di Giovanni De Pierro leggiamo che il Credito d’imposta per ricerca e sviluppo è stato istituito con il Decreto Legge numero 145 del 2013, incluso all’interno del piano nazionale impresa 4.0, dedicato ad ogni tipologia d’impresa, che intende investire risorse nella ricerca e nello sviluppo. Rispetto al 2019, il Credito d’imposta per ricerca e sviluppo 2020 ha subito una riforma, mediante l’attuale legge di bilancio.

Vedi le informazioni presenti in questo link: https://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/credito-d-imposta-beni-strumentali .


Rispetto alle precedenti versioni, le più importanti novità per il Credito d’imposta per ricerca e sviluppo 2020 sono le seguenti: settori del design Made in Italy inclusi tra i beneficiari del Credito d’imposta per ricerca e sviluppo; aliquote dal 6 al 12%; meccanismo di calcolo su base volumetrica e non più incrementale. Il Credito d’imposta per ricerca e sviluppo si può usare solo in compensazione, in tre quote annuali di stessa cifra, a partire dal periodo d’imposta successivo a quello di maturazione. A seconda della tipologia di investimento nel settore di ricerca e sviluppo, cambierà anche il tenore dell’agevolazione erogata con il Credito. Inoltre, grazie alla modifica giunta nell’ultima legge di bilancio, dall’anno 2020 il credito d’imposta per ricerca e sviluppo dipende dai costi sostenuti per le risorse umane o dai contratti di lavoro, per l’attività profusa nel settore. In particolare: per la ricerca e sviluppo viene erogato un credito d’imposta pari al 12% fino ad un massimo di 3 milioni. Il Credito d’imposta per la ricerca e sviluppo comprende le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale nei comparti scientifico o tecnologico; per l’Innovazione tecnologica, è previsto un credito d’imposta pari al 6% fino a 1,5 milioni di euro; per attività rientranti nel settore della transizione ecologica, il credito d’imposta sarà pari al 10% su un massimale di 1,5 milioni di euro, concentrandosi sulla produzione di beni e servizi eco sostenibili.

Nell’ambito delle attività di Ricerca e Sviluppo, le spese sottoposte ad agevolazioni sono le seguenti: 1. Risorse Umane: in cui rientrano ricercatori e tecnici a prescindere dalla tipologia di contratto; 2. Quote di ammortamento, canoni di locazione finanziaria o operativa, altre spese sostenute per beni materiali mobili e programmi dedicati alla realizzazione dei progetti di ricerca e sviluppo; 3. Contratti di ricerca commissionata a terzi, che prevede lo svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di ricerca e sviluppo riferibili al credito d’imposta; 4. Servizi di consulenza e servizi equipollenti, sempre inerenti alle attività di ricerca e sviluppo; 5. Spese sostenute per l’acquisto di materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nei progetti di ricerca e sviluppo e che rientrano nelle attività previste dal Credito d’imposta.

Link utile:

https://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/credito-d-imposta-formazione