Incontro alla biblioteca Saffi

Giovedì 25 gennaio siamo andati alla biblioteca Saffi per ascoltare delle letture sul giorno della memoria.

Quando siamo entrati, ho notato che  c'era un corridoio lungo dove a sinistra e a destra c'erano degli scaffali pieni di libri, luoghi di studio e lettura.

Noi siamo andati nella stanza in fondo, quella dei bambini, era tutta decorata con colori armoniosi e provvista di scaffali con tanti libri e morbidi divanetti su cui sederci: la stanza era molto accogliente.

Appena ci siamo seduti la bibliotecaria ha iniziato a raccontare delle storie, mi è piaciuta una storia in particolare che vi illustrerò adesso,  si intitola: "Paura sotto le stelle".

Narra di una bambina che si chiamava Hélène e la sua amichetta Lydia.

La storia inizia con la mamma di Lydia che cuciva delle stelle nei loro cappotti, le bambine non sapevano che era un simbolo degli ebrei.

Il giorno del compleanno di Hélène, lei e la sua amica andarono  a festeggiare il suo compleanno però successe che una strana donna bussò alla porta, si faceva chiamare la donna delle undici. 

Dopo aver avvisato i genitori,  Lydia si immobilizzò perché aveva visto la stella sulla giacca della signora e allora ad un tratto se ne voleva andare.

Ovviamente Hélène, non sapendo il perchè, si infuriò e dopo parecchie discussioni, Lydia se ne andò e lasciò spiazzata Hélène.

La signora si trovava in difficoltà e con il consenso dei genitori, si accomodò in casa  e andò a dormire nella camera di Hèlène.

Il giorno dopo, Hèlène si svegliò in camera dei genitori come promesso e i suoi genitori le chiesero di vestirsi per andare  a cercare Lydia.

Hélène stava male, non credeva di averle detto tutte quelle cose orribili il giorno prima della sua scomparsa, si sentiva in colpa.

Dopo averla cercata per ore non la trovarono e ancora adesso Hélène, ormai invecchiata, la aspetta.

Questa storia mi è piaciuta molto, perché ci fa capire come anche un non ebreo ma comunque una persona coinvolta nella loro vita, può prendere coscienza e conservare la speranza,  così come Hélène che ha continuato ad aspettare un ritorno dell'amica, nel desiderio di vederla ancora una volta e di chiederle scusa per le cose orribili che le ha detto.

So che non ho messo tutto o meglio non ho parlato degli altri personaggi,  mi sono concentrata sull’ accaduto di Hélène e Lydia.

Oltre a questa storia, la bibliotecaria ci ha raccontato altre storie ma ho voluto parlare di questa.

Quello che voglio dire è che le storie erano molto realistiche, soprattutto efficaci per mandare a noi ragazzi il messaggio che la guerra è brutta ed è una cosa sbagliata che nessuno tutt’ora dovrebbe fare.

Maya