HOW I MET YOUR MOTHER

Un anno fa, quasi per sbaglio, ho guardato la prima puntata di HOW I MET YOUR MOTHER, , un po’ per curiosità e un po’ per noia. Da quell’ episodio pilota non sono più riuscita a smettere, sorprendendomi di quanto potesse essere divertente e appassionante. Come è risaputo ed è suggerito già dal titolo, la serie racconta le vicissitudini sentimentali e sociali che hanno portato il protagonista, Ted Mosby, ad incontrare la madre dei suoi figli. Grazie ad una scrittura brillante ed intelligente, capace di riprendere a distanza di anni situazioni citate o accadute in passato, “How I Met Your Mother” è uno show di quelli indimenticabili, in cui i rapporti si evolvono con il passare del tempo, dove un gruppo di trentenni, che fatica ad uscire da un’eterna adolescenza, è costretto inevitabilmente a fare i conti con l’arrivo dell’età adulta, con le sue responsabilità, i suoi impegni, le sue delusioni. Impossibile guardare la serie senza trovare riferimenti con la vita di un giovane di oggi : la malinconia degli amori perduti, i racconti al bar del dongiovanni del gruppo, le ragazzate, gli addii, le sbronze, le situazioni imbarazzanti, i viaggi in macchina, le risate, le serate sempre insieme, il lavoro, il tempo che passa senza accorgersene, l’allontanamento, i grandi momenti in cui ci si ritrova… Ed è così che la serie scivola via attraverso nove stagioni in cui il tono, seppur in calo dopo le prime straordinarie annate, resta sempre ricco di spunti di interesse, di piccole e grandi lezioni di vita, accompagnato spesso da canzoni memorabili. Nella vita, le cose spesso non vanno sempre dritte. Ciò che sogniamo di realizzare in ambito professionale, sociale, artistico e sentimentale spesso non è ciò che realmente ci accade. Ed è qui che avviene il contrasto, affrontato costantemente e con filosofia per nove stagioni, fra il controllo delle nostre azioni e il destino. Dopo il sorprendente finale resta così la malinconia per ciò che è successo in nove anni, in cui un affiatatissimo gruppo di amici è costretto dalla vita a vedersi sempre meno, in cui l’amore non sempre è sinonimo di lieto fine, in cui i sogni e i desideri devono sempre fare i conti, inevitabilmente, con la realtà.

Alessia Cardinale

IIIA Scientifico.