Nuove Sostanze

Manifesto della rivoluzione informatica

"Per un secolo la storia dell'arte in Europa non è stata solo una serie di azioni e reazioni particolari, ma un movimento di coscienza collettiva. Riconoscerlo significa scoprire il contributo di architettura attuale. E non importa se questa premessa è smentita da chi più dovrebbe difenderla, o tradita da chi, invano, la maggior parte la teme. Essa suscita ugualmente la fede segreta dell'epoca. Sostanza delle cose sperate'”

L’architettura è una “sostanza di cose sperate”, ma cosa significa questa frase? 

Di certo indica un forte cambiamento nella concezione di architettura, che non è più una ricerca di funzioni, legata al mondo dell’industria e della standardizzazione, ma molto di più. È una frase che segna fortemente il passaggio verso la modernità e lungo la terza ondata, come la definirebbe Toffler.

Il progettare nelle città adesso si apre ad un’analisi che prende in considerazione ogni aspetto, non più in superfice (architettura a bottiglia) ma comprendendo le complessità del luogo e ricercando un rapporto tra paesaggio e architettura. Questa nuova concezione porta allo sfruttamento di quelle aree in between, quegli spazi “residuali” della città dove ora è possibile creare nuove opportunità.

La nuova ricerca architettonica crea una nuova soggettività, individua una narrazione, cosa si desidera comunicare, staccandosi dalla concezione classica di logica oggettiva dove il prodotto era legato unicamente alla sua funzione.

Quindi si arriva ad un’architettura lontana dallo zoning e dalla funzionalità singola, ma libera di ricercare combinazioni funzionali e spaziali.

Quindi quali sono le sostanze che caratterizzano questa nuova era dell’architettura?

Sicuramente le frammentarietà del paesaggio metropolitano che permettono nuove opportunità, altra sostanza è la nuova concezione di paesaggio e infine lo spazio come sistema, come qualcosa non di singolo ma parte di un tutto e in grado di comunicare.