La recensione di Martino

"Per questo mi chiamo Giovanni" di Luigi Garlando

Al decimo compleanno il padre di Giovanni gli racconta perché si chiama così.

Usciti di casa inizia il racconto dicendogli che si chiama Giovanni in nome di Giovanni Falcone perché lui è nato a Palermo lo stesso giorno in cui è morto Giovanni Falcone.

Giovanni è nato Palermo durante la guerra in una casa benestante, poi da grande è andato a lavorare nella scuola navale a Livorno poi si è trasferito in un carcere e infine è andato a lavorare a Palermo nella questura come magistrato per combattere la mafia.

Giovanni Falcone ha avuto una vita molto difficile perché per andare al lavoro doveva andare in elicottero e abitava in una casa che sembrava un bunker con la scorta al suo fianco.

Però conosce Francesca e si sposano perché anche lei è un giudice e da lì mettono su una squadra composta da molti giudici tra cui Paolo Borsellino e insieme mettono in carcere 400 mafiosi con l'aiuto di uno di loro che si chiama don Masino.

Però poi Giovanni dovette scappare perché i mafiosi riescono ad uccidere degli amici di Giovanni allora andò a Roma e riuscì a lavorare bene senza alcun problema.

Poi un giorno partì per Palermo ma il boss di Cosa Nostra detto Totò dà l'ordine di uccidere Giovanni e ci riesce ucciderlo facendo esplodere un tratto dell'autostrada per Palermo e insieme a Giovanni muoiono Francesca e tre uomini della scorta il 23 maggio 1992.