Fotografie nate in spazi scenici non convenzionali, costruite con mezzi essenziali e lampade comuni. Immagini come il risultato di una sottrazione: nessuna produzione complessa, nessuna messa in scena ridondante. Solo corpi, ombre, oggetti minimi. Questa sezione esplora la potenza della luce povera, del gesto e dell’immaginazione come strumenti per dare forma a una visione. Il limite tecnico diventa linguaggio, lo spazio si trasforma in un teatro invisibile, la fotografia in un atto originario.
Photographs created in unconventional stage-like spaces, built with essential tools and ordinary lamps. Images shaped through subtraction: no complex production, no elaborate staging — only bodies, shadows, minimal objects. This section explores the power of humble light, gesture, and imagination as tools to shape a vision. Technical limitation becomes language, space turns into an invisible theater, and photography returns to an elemental act.