Mozart è un progetto fotografico che combina tecnologie moderne e ispirazioni da successi passati, abbracciando differenti ambiti artistici, provenienti da diverse epoche.

È nato così il mio tributo a Dražen Petrović, un viaggio leggero che celebra il campione di Sebenico nel suo sessantesimo anniversario della nascita.


Un lavoro che vuole sfiorarlo, raffigurandolo come la mia compagna che si tende per ricevere la palla, che scala muri ed offre un assist di fronte al cielo.

Con Mozart, ho voluto ravvivare i ricordi degli appassionati e presentare il campione alle nuove generazioni, utilizzando immagini di forte impatto cromatico.

Sono partito con un approccio minimalista, poi sono passato al surrealismo, ho esplorato le visioni creative di Gilbert Garcin, Anna Di Prospero e Max Papeschi, spingendomi verso l'avanguardia dell'Europa dell'est.

L'uso della manipolazione digitale mi ha permesso di sperimentare nuove tecniche nella composizione della scena, dando così al protagonista una rilevanza più idonea alla sua importanza.

Durante la fase di implementazione del progetto, ho collaborato con "Il Filo dal Canestro" - Basket, Autismo e Disabilità, esplorando fotograficamente i movimenti della pallacanestro direttamente sul campo.

L'inclusione dei giovani dell'associazione ha portato a modifiche fondamentali, che sono state utili per una corretta rivisitazione della produzione e quindi dell’esposizione fotografica.


Questo progetto, come detto in precedenza, è nato per celebrare un campione, tuttavia, uno degli obiettivi principali è promuovere l'inclusione e mettere in evidenza le opportunità per i ragazzi con fragilità di avvicinarsi alla pallacanestro come sport unificante.


Collegare l’aspetto educativo di questi giovani al mondo artistico è stato un compito agevole. Più impegnativo è stato trovare un filo conduttore che potesse narrarlo fotograficamente ed associarlo ad un significato simbolico per onorare la memoria di Petrović.

Durante lo sviluppo del progetto, però, sono emerse connessioni interessanti, con un valore particolare individuato sulla ripetitività dei gesti e sulla determinazione nel superare le avversità attraverso la socializzazione, aspetti che condividono alcune caratteristiche con l’eredità lasciata da Petrović, un atleta che ha lottato strenuamente per raggiungere traguardi, diventando un esempio ispiratore per le nuove generazioni.


“Le fotografie che compongono Mozart producono sequenze armoniche, movimenti e danze tipiche della pallacanestro, si svolgono in luoghi insoliti. Per stimolare la percezione di chi osserva, Per incoraggiare l'interpretazione personale, suscitare un coinvolgimento emotivo. Vorrei che incuriosiscano, che sfiorassero delicatamente ed affiorassero come omaggio all'essenza di un grande campione, cui il destino tragico ha tolto la vita ma non l’eternità”.

A Dražen Petrović, figlio d’Europa.


"Mozart" is a photographic project that combines modern technologies and artistic inspirations from various eras, paying tribute to Dražen Petrović on the sixtieth anniversary of his birth. 

The work explores the life of the Sibenik champion through a minimalist and surrealist approach, influenced by artists such as Gilbert Garcin, Anna Di Prospero, and Max Papeschi.

Using digital manipulation, I created images with strong chromatic impact, aiming to revive memories of fans and introduce Petrović to new generations. 

During the project's development, I collaborated with "Il Filo dal Canestro - Basket, Autism, and Disability," integrating the association's youth into the photographic shoots, leading to fundamental modifications for a proper re-evaluation of the production.

The project not only aims to celebrate Petrović but also to promote inclusion and highlight opportunities for young people with vulnerabilities to approach basketball. 

The photographs reflect the repetitiveness of gestures and the determination to overcome adversity, paralleling Petrović's legacy.