Iper-paesaggio, 2023

Eseguendo un'analisi spaziale del territorio urbano milanese e delle sue diramazioni più esterne, è possibile rintracciare ed evidenziare alcune “zone” contemporanee, definite come “soglie” o “liminali” (da limes=confine): scollegate dal tessuto urbano in cui sono inserite, vivono una temporalità esterna, transitoria e non lineare. Ferme in un limbo tra ciò che è stato (ma non è più) e ciò che sarà (ma non è ancora), risultano prive di ogni collegamento tra la loro progettazione e l'ambiente in cui sono inseriti e rispondono efficacemente alle necessità commerciali della “società veicolare”.



Definite da Marc Augè come “non-lieu” ovvero “spazi di transizione o di trasformazione, aree di attesa tra un punto nel tempo e nello spazio e quello successivo”, sono anche classificate attraverso il termine “Exurb” ovvero dei “terrein vague”: terreni incerti, junkspaces, non urbani ma neanche suburbani al di fuori dei confini della città ma legati alla stessa da rapporti economici o di pendolarismo.


L'opera è strutturata come un “Archivio del contemporaneo”, composto da un insieme di fotografie a carattere sociologico (pre-archeologia) che hanno come scopo quello di documentare lo stato attuale della città e di suggerire un pensiero spaziale alternativo che punti alla “Riappropriazione” di questi Spazi Urbani in un'ottica di compartecipazione e socialità, liberandoli dai fini commerciali e dalle logiche della società veicolare intrinseci alla loro progettazione.

By carrying out a spatial analysis of the Milan urban area and its outermost branches, it is possible to trace and highlight some contemporary "zones", defined as "thresholds" or "liminals" (from limes=border): disconnected from the urban web in which they are inserted, they experience an external, transitory and non-linear temporality. Locked in limbo between what was (but is no longer) and what will be (but is not yet), they results without any connection between their design and the environment in which they are inserted and respond effectively to the commercial needs of the "vehicular society".


Defined by Marc Augè as "non-lieu" or "spaces of transition or transformation, waiting areas between one point in time and space and the next", they are also classified by the term "Exurb" or of the "terrein vague": uncertain lands, junkspaces, not urban but not even suburban outside the city limits but linked to it by economic or commuting relationships.


The work is structured as an "Archive of the contemporary", composed of a set of sociological photographs (pre-archaeology) which aim to document the current state of the city and to suggest an alternative spatial thinking that points to the " Reappropriation” of these Urban Spaces throught sharing and socializing, freeing them from the commercial logic of the vehicular society intrinsic to their design.


Iper-paesaggio in occasione di "Voicing the Archive" presso Triennale Milano, 2023

Iper-paesaggio, pubblicazione, 2023