Classi 

seconde

  PREMIO NAZIONALE LEA GAROFALO 


Il giorno 21 Novembre presso il cinema teatro di Casoli, in occasione della seconda edizione del premio nazionale dedicato a Lea Garofalo (una fimmina calabrese che sfidò la ‘ndrangheta), si è tenuto un incontro sulla legalità a cui abbiamo partecipato noi ragazzi delle classi seconde della Scuola Secondaria di Casoli. 

A presentare quest’incontro c’erano Paolo De Chiara, scrittore e autore di molti libri tra cui “Una fimmina calabrese”, e Pino Cassata che ha raccontato e spiegato a noi ragazzi le stragi di Capaci e di via D'Amelio. 

Durante quest’incontro sono stati affrontati molti temi, tra cui l’omicidio di Giulia Cecchettin, una ragazza di 22 anni che è stata brutalmente uccisa dal suo ex fidanzato, la mafia, in particolar modo “Cosa nostra”, e appunto la storia di Lea Garofalo una testimone di giustizia

Il signore Pino Cassata ci ha raccontato anche una vicenda che ha vissuto in prima persona in una scuola dove, un ragazzino, dopo aver ascoltato la storia di Capaci ha realizzato un disegno. In questo disegno era rappresentato un campo da calcio con due squadre, una aveva un cappello con su scritta la lettera M e una aveva un cappello con la lettera C.  Una squadra aveva la faccia corrugata e brutta, l’altra aveva la faccia sorridente e serena.  Lui ci ha raccontato che di solito doveva spiegare il significato di questa illustrazione agli adulti, ma invece i bambini lo capivano subito: una squadra rappresentava la mafia (squadra M), l’altra i carabinieri (squadra C) che vinceva con un solo punto di vantaggio. 


Quest’incontro ha colpito molto noi alunni che siamo stati rapiti da questi racconti e da queste spiegazioni; è stato molto interessante parlare con persone che riescono con parole semplici a farti capire qualcosa in più su argomenti così delicati e importanti come la mafia.

       Chi è  LEA GAROFALO 

Lea Garofalo nasce a Petilia Policastro (Calabria) nel 1974. All’età di soli 17 anni si sposa con un noto boss mafioso, Carlo Cosco e con lui si trasferisce a Milano. Carlo viene presto arrestato per associazione mafiosa e Lea decide di non voler più far parte del clan così scappa da Milano e si trasferisce insieme a sua figlia Denise e entrambe vivono sotto scorta. Dopo una serie di agguati, tentati rapimenti e minacce da parte di persone vicine al suo ormai ex marito decide di tornare i Calabria e di sporgere denuncia, ma le viene negata la scorta quindi si trasferisce nuovamente. Una sera con una scusa l’ex marito di Lea si avvicina a lei e la rapisce, la tortura e la uccide. Dopo aver commesso l’omicidio il corpo di Lea viene bruciato per 3 giorni in un cassonetto. I resti di questa giovane donna verranno ritrovati solo tre anni dopo nel 2012 grazie alla confessione di uno degli assassini. Lea Garofalo è stata una fimmina calabrese che ha combattuto contro la criminalità organizzata con estrema forza e un grande coraggio. 

Avete appena letto la storia di una delle più grandi testimoni di giustizia. 


“Il dolore e l’offesa promuovono l’omicidio, se non fosse successa una cosa così terribile adesso non conosceremo un’eroina di tutti i giorni.” 




  Jessica Talone 2^ C