Lo studio francese guidato dall’architetto Francois Roche dichiara attraverso il progetto di Aqua Alta a Venezia alcuni dei temi della loro ricerca progettuale: accoppiare la scienza con l’estetica, l’ecologia con la politica e la simulazione con la narrazione. New-Territories (N.T.) è la piattaforma che accoglie tutte le formazioni del gruppo guidato da Roche negli ultimi 20 anni. N.T. sonda il nocciolo concettuale del paradigma informatico, ponendo la questione per la quale l’informatica non ha significato solo nel configurare l’architettura, ma ne può costituire l’aspetto organizzativo più rilevante. Roche lavora con l’abilità computazionale di riconfigurare un supporto geomorfologico, considerato quale possibilità di creare una nuova geografia, che puo' aderire alle logiche del programma d’uso. Digitalizzare l’informazione per N.T. significa comprendere le logiche di interazione dei fenomeni più che la forma che eventualmente assumono. Il progetto “I’ve heard about it” è la visionaria città che N.T. intravede come risposta alla discussione fra la presenza della rete e le eventuali ricadute fisiche nella formazione della città. N.T. inventa il VIAB, un agente costruttore che attua le logiche formative dell’architettura in corrispondenza alle complesse negoziazioni che hanno luogo fra abitanti e la città stessa. Le tecniche informatiche più che essere considerate una facilitazione nella generazione formale, diventano lo strumento per creare le condizioni al contorno per far penetrare l’edificio nel contesto e per incorporarlo radicalmente in esso. In alcuni dei suoi progetti l’informazione diventa il riflesso cangiante nel gioco di specchi fra progetto, progettista e cliente, che trascendendo la neutra elaborazione computazionale dei dati apre continuamente alle possibili implicazioni di significati del progetto di architettura. In un altro progetto la lettura dell’informazione relativa alla natura dei materiali particellari quale potenziale già presente nel luogo permette di istituire un rapporto significativo con il contesto: dall’entropia di una miscela in sospensione, l’edificio agisce come ordinatore nel contesto, caricandosi di energia, catturando le polveri, e costruendo così un nuovo livello di informazione che appare nell’ambiente urbano. Proponendosi quale nuova epistemologia per il dialogo fra sistemi viventi e artificiali, l’informazione abilita accoppiamenti reciproci e molteplici fra diversi sistemi, definendo relazioni che fanno leva sull’ambiente stesso sul quale operano. La distinzione fra membri di un ambiente, tra artificiale e vivente, perde il suo valore classificatorio e conoscitivo tradizionale, permettendo perfino al progetto di architettura di porsi come nuovo organismo emergente dalle interazioni con l’ambiente stesso, e compartecipante dei fatti cognitivi, percettivi e storici che vi accadono. Il testo è un'approfondita disamina di una nuova visione dell'architettura che integra informatica, ecologia, e interazione sociale in un approccio radicale e teorico. La proposta di François Roche e New-Territories sfida le convenzioni tradizionali dell'architettura, suggerendo che il progetto non debba solo rispondere a un programma funzionale, ma anche evolversi come parte di un sistema complesso che interagisce con l'ambiente e le persone. Sebbene molte delle idee siano ancora teoriche e speculative, esse aprono a nuove possibilità per il futuro dell'architettura, invitando a riflettere su come la tecnologia possa, e debba, essere utilizzata per ripensare il nostro rapporto con l'ambiente costruito.