Dante e i mosaici di Ravenna

+ Lorenzo Ghizzoni Arcivescovo di Ravenna-Cervia

In vista del 700° anniversario della morte del sommo poeta della letteratura italiana Dante Alighieri, avvenuta a Ravenna nel 1321,anche l'Archidiocesi di Ravenna-Cervia, per prepa­rarsi all'evento in questi tre anni che lo precedono, propone delle iniziative rivolte sia al mondo dell'Università e della cultura che a quello della gente comune.

In questo anno 2018 con l'appoggio del Comitato d'Onore e il lavoro curato dal Comitato scientifico, l'Archidiocesi ha dato vita innanzitutto ad una mostra dal titolo «"La bellezza ch'io vidi ..." (Paradiso XXX, 19). La Divina Commedia e i mosaici di Ravenna» per trattare il rapporto tra la Divina Commedia e gli straordinari mosaici delle nostre basiliche e chiese, che Dante poté ammirare nella sua permanenza a Ravenna.

Già diversi studi hanno indagato i nessi tra la Commedia e il territorio o i personaggi storici del ravennate, ma una mostra specifica sui mosaici è un contributo notevole per la novità e per gli stimoli che offre al pubblico più vasto, non solo agli studiosi.

Ringrazio soprattutto il Comitato scientifico, presieduto dai professori Giuseppe Ledda e Laura Pasquini dell'Università di Bologna, supportato dall'operosità instancabile della professoressa Manuela Mambelli e dell'architetto Ruggero Cornacchia, oltre che dai tecnici della curia diocesana e dalla disponibilità concreta dell'Opera di Religione dell'Archidiocesi.

Un ringraziamento particolare va, inoltre, a "Dante in rete" per la collaborazione.

La mostra arricchisce il programma già intenso dell'ormai tradizionale settembre dantesco della città e si collega fisicamente con la basilica di Sant'Apollinare Nuovo, che è uno degli splendidi riferimenti presenti in essa.

Ringraziamo per l'appoggio anche il Comitato d'onore, che dà prestigio a una iniziativa rivolta ai tanti turisti italiani e stranieri in visita a Ravenna, nonché al mondo della scuola.

Grazie alla scelta oculata delle immagini, ai commenti autorevoli, ai collegamenti ben individuati con i testi della Divina Commedia, pensiamo di offrire un contributo a una lettura più approfondita di questo «altissimo canto» (Paolo VI) che è capolavoro di letteratura, arte e teologia .