Workshop 2

Politiche linguistiche, riconoscimento ed identità culturale: il caso delle lingue dei segni

Workshop 2: Politiche linguistiche, riconoscimento ed identità culturale: il caso delle lingue dei segni / Language policies, recognition and cultural identity: the case of sign languages


Soci proponenti: Carlo Geraci, Chiara Branchini, Anna Cardinaletti, Carlo Cecchetto, Sabina Fontana.


Programma

PROPOSTE DI CONTRIBUTI

La Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità del 2006 stabilisce che i Paesi aderenti debbano riconoscere e promuovere l’uso delle lingue dei segni (art. 21), facilitarne l’acquisizione e promuovere l’identità linguistica delle comunità sorde (art. 24). A distanza di oltre dieci anni, pochi Paesi nel mondo hanno provveduto a riconoscere ufficialmente la propria lingua dei segni e a predisporre politiche linguistiche. Italia e Olanda sono gli unici due Paesi dell’Unione Europea a non aver ancora riconosciuto la propria lingua dei segni.

Tre sono gli obiettivi primari del workshop: studiare i percorsi che hanno portato al riconoscimento o mancato riconoscimento delle lingue dei segni nazionali; valutare le politiche linguistiche esplicite ed implicite che hanno come elemento principale l’uso delle lingue dei segni; approfondire i tratti identitari delle comunità sorde.

Il workshop mira perciò a sollecitare contributi che coprano una vasta area di interessi di ricerca, di metodi e di livelli di analisi, tra i quali anche:

· Descrizione delle politiche linguistiche esplicite adottate dai paesi che hanno riconosciuto le lingue dei segni.

· Descrizione delle politiche linguistiche implicite adottate dai paesi che non hanno riconosciuto le lingue dei segni.

· Il contributo della comunità Sorda (locale o internazionale) nell’orientamento delle politiche linguistiche.

· Il contributo della ricerca scientifica nell’orientamento delle politiche linguistiche.

· Benefici ottenuti dalle comunità sorde con particolare riferimento alla tutela della lingua (es. documentazione della lingua, accessibilità nella vita pubblica, etc.) e alla sua trasmissione (es. sviluppo di programmi per facilitare l’acquisizione precoce in bambini sordi nati da famiglie udenti, status delle scuole bilingui, etc.).

· Lingue di minoranza, identità sociale e sviluppo cognitivo: come e perché le lingue dei segni devono essere riconosciute.

· Il futuro delle comunità sorde: lingue a rischio di estinzione e perdita di identità.

Informazioni ulteriori

Le lingue del workshop saranno: italiano, inglese e una lingua dei segni (LIS o ASL/IS). Le proposte di comunicazione potranno essere presentate in una delle lingue del workshop.

Le proposte dovranno essere inviate a carlo.geraci76@gmail.com

Per le proposte in lingua si prega di seguire il formato indicato nel foglio di stile. Le proposte in lingua dei segni dovranno pervenire in formato mp4 e non potranno superare i cinque minuti di durata. Per garantire uguale trattamento a tutti i partecipanti al processo di selezione, sarà richiesto di non rendere anonima la proposta di comunicazione. Il processo di selezione sarà single blind in quanto i revisori rimarranno anonimi.

In aggiunga al relatore invitato, prevediamo di selezionare almeno cinque interventi.

Si ricorda che tutti i relatori al momento d’inizio del workshop dovranno essere soci regolari della SLI.

Relatore invitato: TBA

Riferimenti bibliografici

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