Workshop 3

Gli impliciti come mezzo di persuasione

Workshop 3: Gli impliciti come mezzo di persuasione

Soci proponenti:

Edoardo Lombardi Vallauri (Università di Roma Tre), Viviana Masia (Università di Roma Tre), Laura Baranzini (Università di Neuchâtel/OLSI/Università della Svizzera Italiana), Doriana Cimmino (Università di Firenze), Federica Cominetti, Claudia Coppola (UNINT - Università degli Studi Internazionali di Roma), Giorgia Mannaioli (Università di Bologna)


Programma


Questo workshop si pone l’obiettivo di promuovere una riflessione qualitativa e quantitativa sull’impatto che la comunicazione implicita esercita sulla cognizione umana, con particolare riferimento alla comunicazione persuasiva. Tale spunto di ricerca si sviluppa a partire dalla considerazione che nell’ambito della propaganda persuasiva il confine tra “comunicazione” e “manipolazione” non è facile da tracciare. La propaganda, commerciale o politica, si prefigge infatti di forgiare conoscenze e punti di vista del ricevente. È noto come questo intento assuma spesso la forma di contenuti inespressi o sotto-codificati (Ducrot 1972; Sbisà 2007), la cui determinazione poggia su meccanismi cognitivi diversi da quelli indotti dai significati verbalmente espressi.

Nell’ultimo decennio, alcune emergenti indagini nell’ambito della pragmatica (Sbisà 2007, De Saussure 2014; Lombardi Vallauri & Masia 2014) e della neuropragmatica (Bambini 2010, Hagoort & Levinson 2014) hanno messo in luce il diverso impatto che le categorie della comunicazione implicita esercitano non solo sulla trasmissione del contenuto principale di un messaggio ma anche sulla rappresentazione mentale che di esso viene elaborata nell’universo di discorso (Masia et al. 2017, Domaneschi et al. 2018). Ad esempio, in base alla componente di un messaggio che è resa implicita, si è proposta la classificazione in impliciti della responsabilità ed impliciti del contenuto (Lombardi Vallauri & Masia 2014, Lombardi Vallauri 2016). Alla prima classe appartengono strategie come la presupposizione e la topicalizzazione che, pur lasciando un contenuto disponibile sulla superficie testuale, occultano la responsabilità epistemica del parlante nel proferirlo. Diversamente, agli impliciti del contenuto appartengono fenomeni come l’implicatura e la vaghezza, il cui impatto implicitante tocca il valore vero-condizionale di una espressione o di un enunciato, rendendo meno diretta, ma senza impedire del tutto, l’identificazione della fonte dell’informazione.

Il diverso comportamento degli impliciti rispetto alla ricostruzione della responsabilità epistemica del parlante ha costituito un terreno fertile per indagare i meccanismi cognitivi mediante i quali realizzano l’introduzione inconscia di contenuti nella mente del ricevente. Da una consistente base di dati raccolti sul processamento di presupposizioni (Schwarz 2015, Masia et al. 2017), topicalizzazioni (Birch & Rayner 1997, La Rocca et al. 2016) ed implicature (Cory et al. 2014) emerge come la presupposizione e la topicalizzazione di una informazione tenda a ridurne i costi di elaborazione, in virtù della loro funzione di attribuire a un contenuto lo status di informazione secondaria ed illocutivamente meno saliente. Diversamente, studi psico- e neurolinguistici (Cory et al. 2014) mostrano come la decodifica di un contenuto implicato richieda uno stanziamento più massiccio di risorse processative poiché “necessaria” è la ricostruzione della fonte dell’informazione e dell’effettivo scopo comunicativo del messaggio.

Sulla base di queste premesse, il workshop costituirà un’occasione per affrontare i seguenti temi:

- Comunicazione persuasiva e manipolatoria: confini e definizioni operative;

- Strategie pragmatiche della comunicazione implicita;

- Metodi quantitativi: misurazione della comunicazione implicita in testi persuasivi;

- Processamento delle categorie della comunicazione implicita;

- Implicitazione di contenuti e sviamento dell’attenzione;

- Sviluppi e progetti applicativi delle conoscenze teoriche e sperimentali sulla comunicazione implicita.

Relatore invitato:

Marina Sbisà (Università degli Studi di Trieste)

Comitato Scientifico:

Laura Baranzini, Doriana Cimmino, Federica Cominetti, Claudia Coppola, Davide Garassino, Edoardo Lombardi Vallauri, Giorgia Mannaioli, Viviana Masia, Alessandro Panunzi

Invio delle proposte, tempi e modi per la selezione

Le proposte di contributo, di massimo 1000 parole (bibliografia esclusa), dovranno pervenire entro il 20 febbraio 2019 all’indirizzo e-mail dell’Osservatorio Permanente sulla Pubblicità e la Propaganda (OPPP): info@oppp.it

Si ricorda che tutti i relatori al momento d’inizio del workshop dovranno essere soci regolari della SLI.

Riferimenti bibliografici

Bambini, V. (2010). Neuropragmatics: A foreword. Italian Journal of Linguistics, 22(1), 1-20.

Birch, S., & Rayner, K. (1997). Linguistic focus affects eye movements during reading. Memory & Cognition, 25(5), 653-660.

Cory, B., Romoli, J., Schwarz, F., & Crain, S. (2014). Scalar Implicatures vs. Presuppositions: The View from Acquisition. Topoi, 35(1), 57-71.

Domaneschi F., Canal P., Masia V., Vallauri Lombardi E., Bambini V. (2018). N400 and P600 modulation in presupposition accommodation: the effect of different trigger types. Journal of Neurolinguistics, 45, 13-35.

Ducrot, O. (1972). Dire et ne pas dire: principes de sémantique linguistique. Paris, Hermann.

Hagoort, P., & Levinson, S. C. (2014). Neuropragmatics. In M. S. Gazzaniga, & G. R. Mangun (a cura di), The cognitive neurosciences (5a ed., 667-674). Cambridge (Mass), MIT Press.

La Rocca, D., Masia, V., Maiorana, E., Lombardi Vallauri, E. & Campisi, P. (2016). Brain response to information structure misalignments in linguistic contexts. Neurocomputing, 199, 1-15.

Lombardi Vallauri, E. (2016). Implicits as evolved persuaders. In Allan K., Capone A. & Kecskes I. (eds.), Pragmemes and Theories of Language Use (pp. 725-478), Springer International.

Lombardi Vallauri, E. & Masia, V. (2014). Implicitness impact: measuring texts. Journal of Pragmatics, 61, 161-184.

Masia V., Canal P., Lombardi Vallauri E., Bambini V. (2017). Presupposition of new information as a pragmatic garden path: Evidence from Event-Related Brain Potentials. Journal of Neurolinguistics, 42, 31-48.

Saussure, L. de. (2014). Présuppositions discursives, assertion d’arrière-plan et persuasion. In T. Herman & S. Oswald (a c. di), Rhétorique et cognition: perspectives théoriques et stratégies persuasives/Rhetoric & Cognition theoretical perspectives and persuasive strategies (279-311). Berna, Peter Lang.

Sbisà, M. (2007). Detto non detto. Le forme della comunicazione implicita. Roma-Bari, Laterza.

Schwarz, F. (2015). Presupposition vs. asserted content in online processing. In F. Schwarz (a c. di), Experimental perspectives on presupposition (89-108). Dordrecht, Springer.