La storia e la cultura dei Paesi slavi sono state segnate, nel corso dei secoli, da innumerevoli tentativi di rivoluzione, ribellione e trasgressione alla norma imposta a cui si è affiancato, parallelamente, un forte desiderio di adesione a una tradizione, un’ideologia o persino un regime di potere. Ne sono esempio in ambito storico i diversi movimenti di protesta o ribellione che hanno attraversato l’ultimo secolo in area slava e post-sovietica, dalla Rivoluzione del 1917 alle Rivoluzioni colorate dei primi anni duemila per arrivare, nell’ultimo decennio, all’Euromajdan ucraino del 2014 e ai movimenti di protesta bielorussi del 2020. Altrettanto frequenti, in ambito artistico e letterario, sono stati i tentativi di deviazione dalla norma imposta, di rielaborazione della tradizione o proposizione di nuovi schemi estetici, che hanno dato luogo ai vari avvicendamenti tra «arcaisti» e «novatori» (Ju. Tynjanov, Avanguardia e tradizione, Dedalo libri, Bari 1968). Al tempo stesso le culture dei Paesi slavi hanno spesso ingaggiato un dialogo con la tradizione europea, percepita come più prestigiosa, talvolta nel desiderio di integrarsi, talvolta in quello di differenziarsi e affermare la propria specificità.
Applicando il modello di semiosfera teorizzato da Jurij Lotman (Ju. Lotman, La Semiosfera, Marsilio, Venezia 1985), le culture slave sarebbero e si troverebbero, quindi, in un duplice «spazio semiotico», uno interno e uno esterno, europeo. Come la semiosfera esse sono eterogenee e asimmetriche. Ed è proprio tale asimmetria, presente tra i linguaggi più codificati collocati al centro del sistema e quelli meno strutturati posti nella sua periferia, a rendere possibile quel continuo flusso di generazione e distruzione delle ‘norme’, dove gli elementi assumono significato in virtù di codici precedentemente sviluppati e condivisi, oggetto di continuo rinnovamento.
Il rispetto di quali norme ha segnato lo sviluppo delle culture slave? Quali fenomeni hanno dato inizio a processi di deviazione e cambiamento? In che modo queste opposte tendenze hanno contribuito alla formazione di una tradizione letteraria, alla normalizzazione di una lingua, all’imposizione o al sovvertimento di ordini sociali e politici?
Il convegno intende interrogarsi sulle possibili applicazioni del tema. Le proposte possono esplorare, senza limitarsi ad essi, i seguenti ambiti di ricerca relativi alle culture slave: lingue e linguistica; letteratura, arte e studi culturali; cinema e teatro; glottodidattica; traduttologia e traduzione; studi storici, politici e socio-culturali.