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La presenza dei PFAS (molecole tossiche e cancerogene) negli alimenti e negli oggetti della nostra vita quotidiana, espone tutta la popolazione del Veneto a rischio.
Malgrado ciò in dieci anni, la Regione non ha operato per prevenirne la contaminazione . Nell’assemblea del Movimento No PFAS del 22 settembre tenutasi ad Arzignano nell’ambito della Ecofesta, è stata lanciata una campagna che mira alla inserzione in tutti i contenitori alimentari di una etichetta che dichiari a chiare lettere la presenza o meno dei PFAS negli alimenti e negli imballaggi. Si è lanciata una seconda campagna, per proteggere i lavoratori delle aziende a rischio PFAS, imponendone la ricerca nel sangue degli addetti e la prevenzione obbligatoria rispetto al rischio determinato dalla loro presenza. Attualmente non viene effettuata alcuna prevenzione, nemmeno per le donne incinte, con grave rischio per l’andamento della gravidanza (poliabortività e pre eclampsia) e per il nascituro che potrebbe contrarre gravi malattie e menomazioni a causa della presenza dei pfas nel sangue della mamma. Cosa stiamo aspettando? Leggete bene il post per comprendere l’importanza della campagna per far emergere i PFAS dall’anonimato.
Malgrado ciò in dieci anni, la Regione non ha operato per prevenirne la contaminazione . Nell’assemblea del Movimento No PFAS del 22 settembre tenutasi ad Arzignano nell’ambito della Ecofesta, è stata lanciata una campagna che mira alla inserzione in tutti i contenitori alimentari di una etichetta che dichiari a chiare lettere la presenza o meno dei PFAS negli alimenti e negli imballaggi. Si è lanciata una seconda campagna, per proteggere i lavoratori delle aziende a rischio PFAS, imponendone la ricerca nel sangue degli addetti e la prevenzione obbligatoria rispetto al rischio determinato dalla loro presenza. Attualmente non viene effettuata alcuna prevenzione, nemmeno per le donne incinte, con grave rischio per l’andamento della gravidanza (poliabortività e pre eclampsia) e per il nascituro che potrebbe contrarre gravi malattie e menomazioni a causa della presenza dei pfas nel sangue della mamma. Cosa stiamo aspettando? Leggete bene il post per comprendere l’importanza della campagna per far emergere i PFAS dall’anonimato.
https://newjbi.blogspot.com/2024/10/pfas-produzione-commercializzazione-e.html
Introduciamo il lettore alla conoscenza dal capitolo PFAS usando come scheda la pubblicazione di Greenpeace che riesce a sintetizzare con un'agile e facile lettura la storia di queste molecole, soprattutto nel Veneto.
Per chi volesse tuttavia affrontare nei particolari scientifici gli effetti e i meccanismi di azione di queste molecole , pubblichiamo di seguito il position paper di ISDE ( Associazione dei medici per l'ambiente). Sono presenti anche alcuni filmati che rendono più immediata la comprensione della tragedia che ha colpito 390 000 cittadini del Veneto ma che rischia di diventare una vera peste per gli abitanti di tutta la regione in quanto non sono stati ancora presi provvedimenti sulle fonti alimentari della contaminazione (Ortaggi, frutta, sementi, carni 09/06/2024).
Una pubblicazione esaustiva sulla contaminazione da perfluorati (PFAS). Ne raccomandiamo la lettura a chiunque voglia conoscere i vari aspetti e gli effetti sulla salute umana di uno dei più grandi disastri ambientali del nostro tempo.
Esistono prove chiare e inequivocabili che dimostrano la contaminazione globale dell'ambiente, della fauna selvatica e delle popolazioni umane da parte dei PFAS, le sostanze chimiche di origine umana più persistenti finora conosciute. I PFAS rappresentano un rischio inaccettabile[1] per le generazioni attuali e future a causa della loro estrema persistenza e delle prove scientifiche che collegano l'esposizione a impatti dannosi sulla fauna selvatica e sulla salute umana. Esistono migliaia di PFAS diversi. Tuttavia, è molto preoccupante che solo una manciata di essi sia attualmente controllata da normative a livello globale, nonostante siano prontamente disponibili molte alternative più sicure.
Noi, organizzazioni della società civile europea, esortiamo gli Stati membri dell'UE e la Commissione a vietare tutti i PFAS in tutti i prodotti di consumo entro il 2025 e a vietarli completamente entro il 2030.
VUOI SAPERE QUANTI PFAS HA TROVATO ARPAV NELL'ACQUA CHE SCORRE SOTTO CASA TUA, OPPURE IN QUALSIASI ALTRA LCALITA' DEL VENETO? CLICCA SUL LINK NEL DOCUMENTO ACCANTO A SINISTRA E APPARIRA' LA MAPPA CON TUTTI I PUNTI CONTROLLATI DA ARPAV.
Ringraziamo Davide Sandini, per averci consentito di leggere su mappa i dati accatastati in un foglio excel poco leggibile per i non esperti. La mappa è aggiornata al marzo 2024
Il dott. Vincenzo Cordiano, presidente regionale di ISDE (Associazione dei medici per l'ambiente) ha aggiunto alla mappa GIS di Davide Sandini i punti critici in cui si rilevano punte molto alte di PFAS nelle acqua di falda. Come è possibile verificare, puntando il mouse sui punti della mappa, la contaminazione da PFAS si è estesa a macchia di leopardo su tutto il territorio regionale. Evidentemente non sono state adottate quelle misure che avrebbero dovuto circoscrivere le zone contaminate né è stata effettuata una rigida sorveglianza su di esse, sui traffici di rifiuti, sulle licenze di trattamento fanghi, sull'uso di pesticidi e insetticidi contenenti PFAS , sugli scarichi industriali. Chi consulterà la mappa di Sandini e quella di Cordiano potrà constatare di persona il disastro.