Compositore della scuola fiamminga; scrisse musica sacra e profana. Lavorò anche in Italia, a Roma nella cappella papale
Compositore della scuola fiamminga; scrisse musica sacra e profana. Lavorò anche in Italia, a Roma nella cappella papale, a Ferrara presso il duca Ercole d'Este
Compositore fiammingo, fondatore della scuola veneziana. Fu uno dei più rappresentativi compositori del nord Europa a spostarsi in Italia e a importare lo stile polifonico della scuola fiamminga.
Lavora a Roma nella basilica di S. Maria Maggiore ed in S. Pietro. Scrive prevalentemente musica sacra
Roland de Lassus, noto in Italia come Orlando di Lasso
(Mons, 1532 – Monaco di Baviera, 1594)
Compositore fiammingo considerato uno dei massimi compositori di musica polifonica del Rinascimento
Lavora a Venezia nella basilica di S. Marco come maestro di cappella , incarico già ricoperto dallo zio Andrea Gabrieli. Scrive musica sacra e profana, vocale e strumentale
Compositore di musica sacra e profana è noto soprattutto per i suoi madrigali. Lavora in varie corti italiane
Maddalena Casulana (c.a.1544-1590)
compositrice del tardo rinascimento, fu la prima donna nella storia della musica occidentale ad aver pubblicato proprie composizioni. Nel suo primo libro di madrigali, dedicato ad Isabella de’ Medici, la Casulana affermò la volontà
“di mostrare al mondo il vanitoso errore degli uomini di possedere essi soli doti intellettuali, e di non credere possibile che possano esserne dotate anche le donne.”
Tra i grandi coreografi citiamo:
Thoinot Arbeau, pseudonimo di Jehan Tabourot (Digione, 1519 – Langres, 1595), è stato un presbitero e scrittore francese. Autore di uno dei trattati di danza più importanti del rinascimento, l'Orchésographie, un trattato in forma di dialogo "par leqvel tovtes personnes pevvent facilement apprendre & practiquer l'honneste exercice des dances" Lo pseudonimo è un anagramma del vero nome Jehan Tabourot.
Guglielmo Ebreo da Pesaro, ribattezzato Giovanni Ambrosio dopo la sua conversione al cattolicesimo (Pesaro, 1420 circa – ...), è stato un coreografo, danzatore e compositore italiano. Fu allievo di Domenico da Piacenza (il primo maestro di danza che abbia lasciato un trattato, il De arte saltandi et choreas ducendi) e operò non solo per diffondere la nuova arte della danza di corte, ma soprattutto per portare a compimento quel processo di sublimazione dei gesti e delle posture che sarebbe diventato il tratto distintivo della danza aulica europea dei due secoli seguenti.
Ecco un compositore tra i più celebri del periodo classico: Wolfgang Amadeus Mozart
Nel seguente video vi presento un grande compositore italiano conosciuto in tutto il mondo, Gioacchino Rossini. Nato alla fine del periodo classico, ci introduce al periodo storico successivo, il romanticismo, attraverso le sue opere liriche.
1) In quale parte dell’Europa è nato Beethoven?
2) In quale città si trasferì?
3) Di quale malattia soffriva?
4) Per quale uomo politico ebbe forti simpatie?
5) A chi era dedicata inizialmente la sua Terza Sinfonia?
6) Quale titolo dette alla sua Sesta Sinfonia?
7) Qual è la sua unica opera?
8) Quante sinfonie ha composto?
9) Quali caratteristiche singolari presenta la sua Nona Sinfonia?
10) Qual è il tema centrale dell’Inno alla gioia di Schiller?
Scritta tra il 1807 ed il 1808, questa sinfonia nasce durante la prima occupazione di Vienna da parte delle truppe napoleoniche. I forti contrasti ritmici e dinamici rispecchiano la drammaticità del momento storico e i pensieri del compositore rispetto agli eventi.
Dei quattro movimenti il più famoso è sicuramente il primo; drammatico e concitato venne definito dallo stesso Beethoven "Così il destino che bussa alla tua porta".
Il quarto movimento con la sua luminosità esprime invece la fiducia nell'uomo, la possibilità di raggiungere la felicità attraverso l'impegno e l'arte.
Le quattro note introduttive a Quinta Sinfonia sono molto famose nella cultura occidentale e appaiono quindi in numerose opere, ad indicare un momento di tensione. Nella cultura cinematografica il tema del destino appare frequentemente citiamo per esempio Fantasia 2000 (2000), Mani di velluto (1979), Omicidio! (1939), ecc.
Durante la Seconda guerra mondiale l'attacco della sinfonia fu usato dalle trasmissioni di Radio Londra in quanto, in codice Morse, tre punti e una linea formano l'iniziale V di Victory.
Il tema del destino è stato utilizzato in numerosi brani pop; nell'estate 2003 viene riadattata una cover della canzone di Robin Thicke con il titolo When I Get You Alone. La Quinta Sinfonia fu anche riarrangiata in versione disco da Walter Murphy per il film La febbre del sabato sera.
Nel videogioco arcade Dragon's Lair II: Time Warp è presente Beethoven intento a comporre proprio questa sinfonia.
Domande sulla quinta sinfonia
1) Quando e dove nasce la quinta sinfonia?
2) Quale avvenimento storico è in corso?
3) Come definì Beethoven l'inizio del primo movimento della sinfonia?
4) In quali altri lavori è stato utilizzato l'inizio della sinfonia?
5) Che significato assunse durante la seconda guerra mondiale il tema iniziale?
6) Come definiresti il tema iniziale del primo movimento? (tranquillo, concitato, drammatico, affettuoso.....)
7) In quale sonorità viene presentato? (forte, mezzoforte, piano......)
8) Qual è la sonorità complessiva del brano? (monotona, contrastata, omogenea…..)
9) Come si conclude il brano? (con un diminuendo, con un forte……..)
La sinfonia n. 9 in re minore per soli (ossia 4 voci soliste), coro e orchestra op. 125, anche nota come Sinfonia corale, è l'ultima sinfonia di Ludwih van Beethoven. Fu eseguita per la prima volta venerdì 7 maggio 1824 a Vienna, Ai primi tre movimenti, puramente strumentali, ne segue un quarto che include il coro sui versi dell'ode Alla gioiadel poeta tedesco Friedrich Schiller. La prima fu diretta dal maestro di cappella e sul palco volle presenziare anche il compositore; a causa della sordità Beethoven non si accorse degli applausi del pubblico alla conclusione della sinfonia. Per questa ragione secondo alcuni testimoni il contralto Caroline Unger si sarebbe avvicinata a Beethoven e lo avrebbe fatto voltare per ricevere gli applausi e gli evviva del pubblico. Secondo un testimone, «il pubblico ricevette l'eroe musicale con il massimo rispetto e simpatia, ascoltò le sue meravigliose, gigantesche creazioni con l'attenzione e scoppiò in un applauso di giubilo, spesso durante le sezioni, e ripetutamente alla loro fine». L'intero pubblico per cinque volte acclamò l'autore con una standing ovation; c'erano fazzoletti in aria, cappelli, mani alzate, in modo che Beethoven, che non riusciva a sentire gli applausi, potesse almeno vedere i gesti di ovazione. È una delle opere più note ed eseguite di tutto il repertorio classico ed è considerata uno dei grandi capolavori della musica occidentale, anche in quanto simbolo universale di unità e fratellanza tra gli uomini. È stata la prima composizione sinfonica con voci. Beethoven conferì alla sua opera un carattere patriottico con l'esaltazione dei sentimenti tipica del Romanticismo. Il tema del finale, riadattato da Herber von Karajan, è stato adottato nel 1972 come Inno europeo. Nel 2001spartito e testo sono stati dichiarati dall'UNESCO Memoria del Mondo attribuita alla Germania. La 9 sinfonia è stata utilizzata come colonna sonora in numerosi film:
§ Alcuni movimenti della nona sinfonia fanno parte della colonna sonora del film Arancia meccanica.
§ L'inno alla gioia è nella colonna sonora del film L'attimo fuggente del 1989
§ L'esecuzione di parte del 4º movimento è contenuta nel film Departures di Yojiro Takita del 2008.
§ L'esordio del 2º movimento è contenuto nel film Whatever Works di Woody Allen del 2009.
§ Parti della nona sinfonia sono contenute nel film Warrior di Gavin O'Connor del 2011.
§ Una citazione dalla nona sinfonia si trova anche nel film L'era glaciale 4 - Continenti alla deriva.
§ Parte della Sinfonia si trova nel film The End of Evangelion della saga Neon Genesis Evangelion del 1997.
§ Il film Lezione ventuno di Alessandro Baricco parla dei motivi della creazione della nona sinfonia (secondo l'autore).
§ Il film Amata immortale di Bernard Rose, del 1994, che narra la vita romanzata di Beethoven, dà una interpretazione di questo brano ricollegandolo all'infanzia del piccolo Ludwig.
§ L'inizio del primo movimento è contenuto nel film Equilibrium del 2002.
§ Io e Beethoven di Agnieszka Holland del 2006.
§ Il 4° movimento della sinfonia viene più volte citato nel film Trappola di cristallo di John McTiernan del 1988
«O amici, non questi suoni! ma intoniamone altri più piacevoli, e più gioiosi.
Gioia, bella scintilla divina, figlia dell'Elisio, noi entriamo ebbri e frementi, celeste, nel tuo tempio.
Il tuo fascino riunisce ciò che la moda separò, ogni uomo s'affratella dove la tua ala soave freme.
L'uomo a cui la sorte benevola, concesse il dono di un amico, chi ha ottenuto una donna devota, unisca il suo giubilo al nostro!
Sì, chi anche una sola anima possa dir sua nel mondo! Chi invece non c'è riuscito, lasci piangente e furtivo questa compagnia!
Gioia bevono tutti i viventi dai seni della natura; vanno i buoni e i malvagi sul sentiero suo di rose!
Baci ci ha dato e uva, un amico, provato fino alla morte! La voluttà fu concessa al verme, e il cherubino sta davanti a Dio!
Lieti, come i suoi astri volano attraverso la volta splendida del cielo, percorrete, fratelli, la vostra strada, gioiosi, come un eroe verso la vittoria.
Abbracciatevi, moltitudini! Questo bacio vada al mondo intero! Fratelli, sopra il cielo stellato deve abitare un padre affettuoso.
Vi inginocchiate, moltitudini? Intuisci il tuo creatore, mondo? Cercalo sopra il cielo stellato! Sopra le stelle deve abitare!
Gioia si chiama la forte molla che sta nella natura eterna. Gioia, gioia aziona le ruote nel grande meccanismo del mondo.
Essa attrae fuori i fiori dalle gemme, gli astri dal firmamento, conduce le stelle nello spazio, che il canocchiale dell'osservatore non vede.»
...e adesso ridiamo un po' con questa breve interpretazione dell'inno alla gioia
Domande sulla nona sinfonia: aiutandoti con il libro rispondi alle seguenti domande
1) Quando e dove venne eseguita la prima volta la non sinfonia?
2) Chi commissionò la sinfonia?
3) Quale grande novità presenta rispetto alle sinfonie precedenti?
4) Da quanti movimenti è composta?
5) Quale movimento contiene l'inno alla gioia?
6) Chi è l'autore del testo dell'inno?
7) Chi diresse la prima della sinfonia?
8) Come reagì il pubblico alla prima esecuzione?
9) Quale grande significato ricopre l'inno per l'Europa?
Il concerto è una forma strumentale che vede dialogare uno strumento solista e l’orchestra. Il concerto è costituito da tre movimenti dei quali il primo e l’ultimo di andamento veloce, il secondo di andamento lento. Solitamente alla fine del primo tempo si trova una Cadenza ossia un momento nel quale l’orchestra si ferma ed il solista sfoggia la propria bravura attraverso passaggi virtuosistici di propria invenzione.
Beethoven nel corso della sua carriera scrisse diversi concerti; in particolare si ricordano i cinque concerti per pianoforte ed orchestra, un concerto per violino ed orchestra ed un concerto per violino, violoncello e pianoforte ed orchestra.
Il Concerto per pianoforte, violino, violoncello e orchestra, op. 56 di Ludwig van Beethoven, chiamato semplicemente Concerto triplo, composto tra il 1803 e il 1804, appartiene allo stesso periodo della terza sinfonia e sonata per pianoforte "Appassionata". Fu scritto appositamente per l'Arciduca Rodolfo che in quegli anni era diventato suo allievo di pianoforte e per i due solisti a suo servizio, il violinista Carl August Seidler e il violoncellista Anton Craft, ambedue ottimi virtuosi.
È il primo concerto in assoluto che fu concepito per quel tipo di complesso. Durante la vita di Beethoven fu eseguito una sola volta, ed anche dopo la sua morte è raramente entrato nelle sale da concerto, colpa delle accuse di 'mediocrità' da parte dei concertisti dell'epoca, oltre che per l'inusuale presenza di tali strumenti concertanti insieme.
È formato da tre movimenti:
1. Allegro
2. Largo
3. Rondò alla polacca — Allegro — Tempo
Il concerto per violino e orchestra in Re maggiore, op. 61 è stato composto da Ludwig van Beethoven in circa sei mesi nel 1806, ed è in tre movimenti:
1. Allegro ma non troppo
2. Larghetto
3. Rondò: Allegro
Il secondo e il terzo movimento sono collegati direttamente tra di loro senza alcuna interruzione.
Il concerto, dedicato a Stephan von Breuning, un amico d'infanzia del compositore, fu composto durante uno dei periodi più fertili della produzione musicale beethoveniana. Esso fu eseguito per la prima volta al Theater an der Wien di Vienna il 23 dicembre 1806 dal violinista e direttore d'orchestra Franz Clement, che probabilmente aveva anche commissionato l'opera. L'esecuzione non ebbe il successo che Beethoven si aspettava, anche perché Clement nel bel mezzo del concerto, appena dopo il primo movimento, pare abbia sospeso il concerto iniziando a suonare delle variazioni proprie sulla prima parte del concerto. In seguito venne totalmente abbandonato dal compositore, che non volle neanche apportare nessuna modifica. Fu una successiva esecuzione postuma a dare al concerto il suo successo. Fu riscoperto nel 1844, da parte di Felix Mendelssohn, nell'esecuzione del virtuoso del violino Joseph Joachim. Il concerto rappresenta una delle pagine più alte del genio musicale del grande compositore, sia per la sua intrinseca bellezza sia per i dialoghi, che vengono via via sviluppati tra il violino solista e l'orchestra nel corso dei tre movimenti. Per il suo particolare fascino e la sua grande brillantezza, questo concerto figura nel repertorio dei maggiori violinisti del mondo.
Il concerto per pianoforte e orchestra n. 5 di Ludwig van Beethoven fu composto tra il 1809 e il 1810. È comunemente detto "L'Imperatore", ma questo nome non venne assegnato dal compositore e non è inerente a Napoleone Bonaparte cui si riferisce invece la Terza Sinfonia del 1804 detta "Eroica". Il concerto fu dedicato all'arciduca Rodolfo Giovanni d'Asburgo-Lorena. La prima di questo concerto non fu eseguita a Vienna ma a Lipsia, l'anno successivo a quello della sua stesura definitiva, il 28 novembre 1811, dal pianista Friedrich Schneider e sotto la direzione di Johann Philipp Christian Schulz. A Vienna fu eseguito l'anno dopo, con un pubblico che dimostrò una certa freddezza nei confronti del capolavoro beethoveniano, principalmente per la sua durata considerata all’epoca eccessiva (circa 40 minuti).
Il concerto è suddiviso in 3 movimenti:
· Allegro
· Adagio un poco mosso (in si maggiore)
· Rondò: Allegro
L'allegro apre con una cadenza che presenta carattere virtuosistico, a cui segue l'esposizione dei temi da parte di un Tutti orchestrale. Il primo è pomposo e gioioso e si differenzia nettamente dal secondo tema, interiore ed essenziale nella scrittura, che viene esposto dall'orchestra dapprima nella Tonica sul modo minore, più tardi dal pianoforte solo in si minore e nella ripresa in do diesis minore. Il percorso armonico in questo primo tempo risulta piuttosto articolato e complesso, così da sottolineare la frequente ricerca da parte di Beethoven di un approfondimento e reinterpretazione delle forme, che fin dalla giovinezza era uso modificare (come dimostrano alcune sonate giovanili e quelle che fanno parte del cosiddetto terzo periodo compositivo di Beethoven).
L'adagio un poco mosso presenta un tema dalla cantabilità estrema unita alla dolcezza sublime, tipica dei suoi tempi lenti centrali. È ricco di trilli, abbellimento utilizzato per rendere l'effetto del prolungamento altrimenti scadente nei pianoforti dell'epoca, alquanto poveri di sonorità. Anche in questo frangente il pianoforte non è mero strumento solista, ma appare splendidamente fuso con l'orchestra, che inizialmente accompagna il tema eseguito dal pianoforte e da ultimo lo espone da protagonista, accompagnato dal pianoforte nel registro acuto dello strumento.
Con una modulazione improvvisa tramite una discesa cromatica (si-si bemolle ovvero dominante di mi bemolle) avviene il collegamento col Rondò finale, che presenta nel tema principale un'emiolia che gli dona un carattere scintillante e gioioso. La zona centrale diventa una continua proposizione del tema da parte del pianoforte, con accenti particolarmente delicati, a cui segue sempre la risposta imperiosa dell'orchestra. Dopo una sorta di ripresa il dialogo tra pianoforte e orchestra diventa più stretto fino all'arrivo della breve cadenza finale, a cui segue un'altrettanto stringata coda dell'orchestra a chiudere con effetto trascinante il concerto.