Il nostro Sguardo sul Mondo

2023
Luglio - Agosto

Luglio

Sport, impresa, innovazione e ... arte - 7 luglio

Articolo tratto da La Stampa del 5 luglio:
“Lo sport punta su innovazione e sostenibilità.
La lezione degli atleti che non si arrendono mai” 

Davide Bendotti, paralimpico di sci alpino, si è tatuato sul braccio la frase “Crederci sempre, arrendersi mai”. Lo ha fatto dopo un grave incidente che lo ha privato di una gamba oltre che del suo migliore amico. Bendotti è un importante testimonial dell’evento legato al progetto Alfabeto del Futuro che si tiene in questi giorni nella città di Treviso. Questo progetto è promosso da un consolidato gruppo editoriale italiano e si prefigge di ricercare talenti ed eccellenze innovative nello sport e nell’impresa.  

La forza dello sport, come raccontano anche le atlete Capovilla e Biasi, non riguarda solo le prestazioni ed i risultati dei singoli ma anche il territorio e le sue realtà economiche. Numerose piccole e medie imprese progettano e producono attrezzature sportive per tutti e danno lavoro a molte persone. Le più sensibili partecipano a questo progetto e si pongono degli obiettivi strategici a medio e lungo termine: capacità di fare innovazione (anche aiutandosi con l'intelligenza artificiale), progettare attrezzature all’avanguardia performanti ma rispettose dell’ambiente, condivisione dei risultati delle proprie ricerche poiché l’egoismo non paga.  

È fondamentale infatti fare rete: anche un importante gruppo bancario partecipa al progetto insieme al Ministero dello Sport ed a Confindustria del Veneto. Gradito regalo artistico per chi partecipa al convegno: una visita guidata ad un’eccellenza artistica del territorio, gli affreschi dell’ex convento di Santa Caterina di Treviso sede dell’evento.  

«Fare assieme, fare rete, condividere, sono anche i miei motti» dice Ma. Avendo sofferto in passato di significativi disturbi del comportamento, ha trovato che questi concetti e modi di pensare e lavorare funzionano realmente e sono costruttivi: «Aiutano a migliorare la qualità della propria vita, quando personalmente stai meglio sei anche in grado di aiutare altri.

Ci. è rimasta colpita dal motto di Bendotti: “Crederci sempre e non mollare mai”. E’ un “credo” che induce a raccogliere le sfide che la vita riserva. Cercare di superarle rappresenta una manifestazione di positività e di crescita non solo per l’atleta paralimpico ma per tutti. È sicuramente fondamentale l’aiuto di persone competenti. 

 St. apprezza particolarmente la scelta delle imprese che condividono i risultati delle loro ricerche e auspica che aumentino sempre di numero con il passare del tempo. Questo infatti non implica ridurre i guadagni. Molto interessante per Fr. la conclusione artistica dell’evento. Apparentemente forse mescolare l’arte con l’economia, l’impresa e lo sport potrebbe sembrare insolito, ma si tratta in fondo delle molte sfaccettature della cultura umana.  

Anche il nostro gruppo di lavoro si sperimenta in merito proponendo momenti di contaminazione tra arte e salute mentale: il progetto si chiama Arte Assieme.

Un cuore nuovo: una rinascita - 14 luglio

Articolo tratto da La Stampa del 12/07/2023:
"Il cuore di Solomia"  


“A volte la vita vince sulla morte. Posso dire che per me la Festa della mamma si celebra oggi”, dice la mamma di Yurochka, un bambino morto in guerra in Ucraina e che ha donato gli organi per salvare le vite di altri tre bambini. Ci sono infatti momenti in cui dolore e gioia coincidono, in cui si accoglie il male e lo si trasforma in bene. “Il consenso della madre per il trapianto è un atto di coraggio; qualcuno salva i nostri figli mentre i russi cercano di ucciderli”, dice la giornalista ucraina. In guerra muore più di un bambino al giorno secondo una stima Onu e le vittime civili sono comunque troppe. Quasi due terzi dei bambini sono costretti a fuggire dalle proprie case e inoltre sono molte le difficoltà ad accedere all’istruzione e alla protezione. Non possono studiare se non in maniera informale, salvarli è sempre più difficile. In una situazione così drammatica lanciamo un messaggio di speranza: la madre sente ancora il cuore battere in un’altra bambina. Ma quante vite dovranno essere ancora sacrificate per salvarne altre e far sì che la guerra finisca?  

Ci. è rimasta colpita dal gesto di estrema umanità compiuto dalla madre del piccolo. Che sofferenza ma che gioia nello stesso tempo prova questa donna nel sentire battere il cuore del proprio figlio in un altro corpo.  

St. ammira molto i medici che lavorano in zone di guerra e il loro operato lodevole.  

Come aggiunge Ar.: «Da una situazione di sofferenza a una rinascita nella speranza». 

Strategie educative - 20 luglio

Articolo tratto da La Stampa del 18/07/23:
“Insidiano dodicenne in piazza, intervengono i carabinieri” 


Siamo a La Rocca, a Vescovato, in provincia di Cremona, dove un gruppo di giovanissimi ha bullizzato e molestato verbalmente una ragazzina. Per tutta risposta lei ha chiamato il padre, il quale ha a sua volta avvertito i carabinieri. I carabinieri stessi hanno riportato la calma e invitato alla querela di parte. C’è preoccupazione in paese poiché non è il primo di episodi simili. Il sindaco di Vescovato dice che è stato giusto giusto chiamare il padre da parte della ragazzina e che ci vuole un progetto di consapevolezza e educazione civica. Per il parroco c’è un’emergenza educativa nei giovani, dalla quale però far emergere il loro positivo. Occorre quindi un patto educativo tra scuola, comune, parrocchia, oratorio, società sportive e associazioni per fare squadra e affrontare queste tematiche. St. auspica una molteplicità di soluzioni per l’emergenza educativa nei giovani perché sa che non c’è solo il lato negativo anche in chi compie atti scorretti.  

Ma. crede fermamente che un’informazione ed educazione alla salute mentale nelle scuole possa essere di aiuto a questi giovani. 

Il cammino ritrovato - 27 luglio

Articolo tratto dal Corriere della Sera di mercoledì 26 luglio 2023:
“Cammini. Perdersi nelle città, una benedizione.”


Vi siete mai persi camminando in una città come Cremona? Come vi siete sentiti? Avete chiesto informazioni o avete provato il piacere di perdervi per poi ritrovarvi?  

L’articolo pubblicato sul Corriere della Sera (26 luglio 2023) “Cammini. Perdersi nelle città, una benedizione” tratta della bellezza e dell’importanza del camminare nelle città. Questo consente di apprezzare i pregi del luogo in cui ci si muove, come se fosse un libro di pietra. 

 

Camminare in città è anche fare politica: diminuisce l’inquinamento, aumenta la sicurezza stradale, incentiva il senso di appartenenza e il desiderio di cura degli spazi pubblici. Ci rende cittadini migliori e desiderosi di condividere queste prospettive con altri. 

Limitare l’uso dell’automobile facilita la conoscenza di nuove città specialmente camminando a piedi.  

 

L’articolo ci invita a cercare la strada più affascinante e non quella più breve, cercando le cose interessanti. Suggerisce che perdersi non è un intralcio, bensì una benedizione e aggiunge che per strada è anche possibile fare degli incontri significativi. 

Per tutto questo bastano un paio di scarpe e tanta curiosità. 

 

Ci. sottolinea che nella propria realtà cittadina esistono delle associazioni che propongono camminate nel corso della giornata. Queste iniziative promuovono il benessere psicofisico delle persone e facilitano i momenti di condivisione. La stessa OMS suggerisce di praticare tre camminate di 50 minuti a settimana a passo sostenuto. 

 

Inoltre, aggiunge una riflessione sui cammini di spiritualità organizzati dai gruppi religiosi, questi consentono di approfondire la propria fede e conoscere meglio se stessi. 

En. racconta infatti la bella esperienza del cugino Ca. che col figlio Em. ha percorso per un mese il cammino di Santiago di Compostela. 

 

Secondo En., poi, camminare è il miglior modo per praticare attività fisica, coinvolge tutte le età e fa bene alla circolazione. Lui stesso cammina per 30 minuti tutti i giorni e se sceglie di stare in casa usa il tapis roulant.  

 

Ma. si sofferma sulla frase “perdersi per poi ritrovarsi”, facendo un collegamento alla salute mentale: anche a lei è successo di perdersi, ma a livello mentale, nella grande “polis della mente” ed è stato terribile. Grazie alle istituzioni preposte nella propria città, Ma. ha ritrovato la “strada maestra”. E adesso non ha paura di sperimentare nuove “strade”. 

 

“Metropolitana urbana pedonale è un percorso pedonale della lunghezza di circa 6 km che viene suggerito e segnalato all’interno di molte città italiane. I cittadini possono liberamente fruirne in forma singola o associata anche utilizzando le stazioni appositamente segnalate sul percorso. L’iniziativa è generalmente creata e supportata dalle istituzioni pubbliche e sanitarie. Per essere al passo coi tempi molto spesso è disponibile una applicazione per i telefonini che consente di misurare le proprie performance e confrontarsi con gli altri cittadini. 

Questo, il bell’esempio condiviso da Fr. che spera possa essere adottato anche a Cremona. 

“Metropolitana urbana pedonale è un percorso pedonale della lunghezza di circa 6 km che viene suggerito e segnalato all’interno di molte città italiane. I cittadini possono liberamente fruirne in forma singola o associata anche utilizzando le stazioni appositamente segnalate sul percorso. L’iniziativa è generalmente creata e supportata dalle istituzioni pubbliche e sanitarie. Per essere al passo coi tempi molto spesso è disponibile una applicazione per i telefonini che consente di misurare le proprie performance e confrontarsi con gli altri cittadini. 

Questo, il bell’esempio condiviso da Fr. che spera possa essere adottato anche a Cremona. 

Agosto

Più attenzione per il nostro grande fiume - 2 agosto

Da “La Provincia” pag. 6
“Dal PNRR il Po … di una volta” 


Dopo vari tentativi il nostro fiume è finalmente meritevole di un progetto concreto di “rinaturazione”. Cioè? Lanche e rami del fiume abbandonati verranno rimessi in uso, e nuovi alberi verranno piantati. 

Il maxiprogetto prevede un investimento da 357 milioni di euro nell’ambito del PNRR e tocca da vicino il nostro territorio: nello specifico Cremona, il Casalasco e anche il piacentino. Si è arrivati a questo importante risultato dopo aver superato varie difficoltà tecniche e burocratiche, non ultima l’accordo tra numerose amministrazioni locali, nazionali e anche europee. 

Con il completamento del progetto la popolazione potrà fruire di un ambiente naturale con maggiore biodiversità e minore inquinamento. 


Eu. - nella sua ventennale esperienza con il CPS - ricorda che in varie occasioni i fiumi del nostro territorio sono stati teatro di eventi di socializzazione. In occasione della Giornata Mondiale per la Salute Mentale, infatti, per diversi anni si sono organizzate navigazioni con rinfresco sul fiume Po, sull’Adda e sul Mincio. 

En. racconta che da ragazzo lui e il gruppo di amici di Codogno organizzavano bellissime scampagnate in riva al Po in bicicletta, in motorino e in Vespa. Con l’avanzare del tempo, la passione per il fiume non è scomparsa, anzi, spesso partecipa a passeggiate lungo il fiume con il Gruppo Utenti. 

Anche Fr. è molto affezionato al grande fiume. È bello fare passeggiate sulle sue rive, pedalare lungo gli argini o anche solamente godere il panorama stando seduti su di una panchina. Il ricordo più caro è legato alle volte in cui, quando era bambino, lo zio Remo lo portava in barca a solcarne i flutti. 


Che dire… i lavori per riqualificare e riportare il fiume al suo splendore inizieranno nei prossimi mesi e noi non vediamo l’ora di poter ammirare il risultato. E tu hai ricordi legati al nostro amato fiume Po’? 


En. racconta che da ragazzo lui e il gruppo di amici di Codogno organizzavano bellissime scampagnate in riva al Po in bicicletta, in motorino e in Vespa. Con l’avanzare del tempo, la passione per il fiume non è scomparsa, anzi, spesso partecipa a passeggiate lungo il fiume con il Gruppo Utenti. 

Anche Fr. è molto affezionato al grande fiume. È bello fare passeggiate sulle sue rive, pedalare lungo gli argini o anche solamente godere il panorama stando seduti su di una panchina. Il ricordo più caro è legato alle volte in cui, quando era bambino, lo zio Remo lo portava in barca a solcarne i flutti. 


Che dire… i lavori per riqualificare e riportare il fiume al suo splendore inizieranno nei prossimi mesi e noi non vediamo l’ora di poter ammirare il risultato. E tu hai ricordi legati al nostro amato fiume Po’? 

Salviamo i nostri amici alberi - 9 agosto

Tratto da La Repubblica di mercoledi 9 agosto 2023
"Amazzonia - Stop alla deforestazione, 100 miliardi
per salvare il polmone verde del pianeta" 


È in corso un importante vertice a Belem, capitale dello stato brasiliano del Parà. L’arogmento è dei pià attuali: la sopravvivenza della foresta amazzonica. Perù, Bolivia, Guyana e Brasile sono le nazioni che partecipano al summit, cui si aggiungono alcuni rappresentanti istituzionali provenienti dal continente africano e dall’Asia, dove si trovano le altre grandi foreste pluviali del pianeta.


Tra gli obiettivi: porre fine alla deforestazione entro il 2030, regolamentare allevamenti, coltivazioni ed estrazioni di combustibili e minerali. Inoltre il vertice vuole contrastare l'illegalità e in particolare il fenomeno denominato "Narcoganaderia": come spiega la naturalista italiana Valeria Barbi in una intervista correlata all'articolo, i criminali tagliano alberi e bruciano porzioni di foresta, per avviare attività di allevamento utili a coprire il traffico di droga. Ci sono anche segnali positivi: in Brasile, per esempio, con il cambio di governo la deforestazione è diminuita circa del 60 per cento in un anno. 


Molti sono i punti in cui non c’è accordo sulle strategie per raggiungere l’obiettivo comune: per esempio il tema di estrazione ed uso dei combustibili fossili, oltre allo sviluppo di fonti energetiche alternative. Bisogna considerare l'Amazzonia non solo come una immensa foresta ma anche come un territorio abitato da milioni di persone. È quindi importante salvaguardare la loro cultura, la loro qualità di vita e ovviamente il loro straordinario territorio. Per affrontare al meglio la situazione è dunque importante continuare a tenere viva la discussione internazionale sull'argomento, dare più potere alle popolazioni indigene ed esigere maggior rigore nel rispetto delle norme condivise.


Per Eu. gli otto stati che fanno parte di questo incontro hanno davvero molti argomenti di discussione e sono lontani da un accordo. Se saranno istituiti tribunali per combattere i crimini, probabilmente ci sarà spazio per la corruzione. Spera che gli indigeni possano avere più tutele e maggiore riconoscimento a livello politico nel loro paese.


Secondo Ci, il vertice organizzato da questi stati è proficuo. Auspica che in un futuro non troppo lontano riescano a trovare un accordo per combattere la questione dell'illegalità praticata nella foresta . Anche in questo caso "l'unione fa la forza", per trovare una soluzione valida. 


St. è contento che il Brasile abbia già riconosciuto due delle nuove quattordici regioni indigene che saranno istituite entro la fine dell'anno. Spera che gli stati trovino presto tutti i fondi necessari per gli obiettivi fissati: secondo una stima riportata nell'articolo, servono circa 100 miliardi. 

En . non capisce come si possa tagliare un albero. Ha provato grande dispiacere nel vedere le piante sradicate dai recenti tornado che hanno interessato l'Italia, come riportato nei telegiornali delle ultime settimane. 


Ma., che ama molto il verde, sostiene e apprezza questa iniziativa. La presenza di foreste e ampi spazi di natura incontaminata migliora la qualità della vita, il benessere e la salute mentale delle persone. Per questo spesso i nostri medici specialisti suggeriscono di fare escursioni nel verde. Al Centro Diurno di Cremona, fra le tante attività, c'è un progetto che prevede passeggiate con gli asini sulle rive del fiume Oglio, per vivere il bosco e la relazione con gli animali, compagni di viaggio, che vengono spazzoliti e accuditi. Un modo diverso e vicino per vivere la natura, in completa sintonia. 

Ti contagio con la mia risata - 16 agosto

Tratto da Focus n° 364 gennaio 2023
"A che cosa serve ridere" 


Vi siete mai chiesti quanto ridete? Si può fare in tanti modi e con vari significati: spesso ridiamo per entrare in comunicazione con chi ci circonda. Si ride soprattutto in compagnia e farlo aiuta a cementare i legami tra i membri di un gruppo. 

Oltre alla risata spontanea, che “scappa” in momenti di gioco e allegria, questo gesto ha anche una funzione sociale, per indicare amicizia, appartenenza o per regolare le relazioni tra individui. 

 

La risata può implicare fiducia negli altri: per esempio, nei bambini il solletico provoca riso soltanto se effettuato da un conoscente. 

Questo gesto può avere anche una funzione denigratoria e ferire e sfociare anche in forme di bullismo. 

Nonostante questo, secondo il comico danese Victor Borge "una risata è la distanza più breve tra due persone". 

Ad En. piace realizzare vignette suscitare un umorismo spontaneo e leggero, collegando I concetti con fantasia. 

 

Per Ci. ridere è salutare, aiuta ad affrontare con leggerezza le difficoltà della vita. 

 

Secondo Ma. la risata e soprattutto il sorriso arrivano solo se prima c’è serenità, e se necessario dopo un periodo di cure. 

 

Per Ar. la risata è catartica e liberatoria: aiuta ad abbattere muri e a entrare in sintonia con le persone. 

 

Per St. ridere può farci sentire più rilassati, ma bisogna stare attenti a non farlo in modo offensive verso chi ci sta di fronte. 

 

Per Eugenia la risata non è solo una buona pratica, ma può aiutare anche gli altri. 

Un giardino per l'attesa - 23 agosto

Tratto da La Repubblica
“Nuovo percorso e un giardino. La visita al Cenacolo ancora più bella” 


Al  Museo del Cenacolo Vinciano, grazie a una donazione della famiglia Bonomi e a un finanziamento del Pnrr, è stato possibile avviare un progetto finalizzato a migliorare l’ingresso al luogo di visita. Anzitutto, i visitatori non saranno costretti a stancanti code nella piazza esterna al museo, entreranno invece in un fresco giardino da dove partirà un percorso confortevole e semplificato. Ci saranno spazi di servizio e di sosta, le persone potranno stare comodamente sedute e sarà realizzato un nuovo ambiente coperto e climatizzato per l’accoglienza dei gruppi e un'adeguata preparazione alla visita. 

La famiglia Bonomi è da sempre impegnata per il territorio milanese: nella Milano del dopoguerra creò l’istituto de Le Carline per assistere bambine povere, e in questo caso ha offerto 800 mila euro per il Cenacolo. 

Dal Pnrr arriverà un altro milione di euro, parte del capitolo di spesa dedicato alla cultura, che riguarda la rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi. 

 

Ci. è soddisfatta dei finanziamenti dedicati a questo importante capolavoro, che consentiranno di realizzare importanti cambiamenti positivi. Lei ha visitato alcuni anni fa il cenacolo e ha constatato l’inadeguatezza delle modalità di accesso, spera in un miglioramento radicale. 

Eu. stima la famiglia Bonomi per la sua generosità verso la città, in particolare per l’Istituto delle Carline. 

 

Ma. pensa che questa tipologia di progetto sia utile per abbattere le barriere architettoniche. Inoltre, crede fermamente che un percorso fluido e intelligentemente per accedere al Museo possa aiutare anche chi ha problemi di salute mentale, riducendo lo stress dell’attesa e consentendo di apprezzare la visita. 

 

Fr. condivide l’importanza di dedicare cospicui finanziamenti alla cultura: potrebbero sembrare investimenti superflui, ma rendere le opere d’arte più fruibili a tutti contribuisce a far crescere culturalmente la popolazione. 

 

Nella discussione di gruppo abbiamo ipotizzato alcune proposte per migliorare il tempo d’attesa: abbiamo immaginato panchine super confortevoli e rilassanti, grandi ombrelloni colorati, book-crossing e giochi per bambini. Tutti d’accordo sull’apertura di un piccolo punto ristoro; qualcuno vorrebbe persino una piscina.  

Il piccolo campione - 30 agosto

Tratto da La Stampa del 30/08/2023
“Scacchi. Il piccolo principe”


Questa settimana entra in gioco un piccolo campione di nome Leonardo, bergamasco di 10 anni. La sua specialità, coltivata durante la pandemia, sono gli scacchi. Leonardo è uno dei migliori scacchisti under 12 del mondo. Afferma: “non amo perdere, non lo sopporto”, è il segreto del suo successo. La sua famiglia lo ha cresciuto con molti stimoli legati ai giochi di potenziamento mentale, lasciando poco spazio a distrazioni come la televisione. 

Si è iscritto all’Accademia degli Scacchi di Milano, dove è stato ammesso battendo un istruttore e superando così le reticenze della scuola. Recentemente ha preso il titolo di Maestro a Budapest e a ottobre parteciperà ai mondiali in Egitto. 

Le sconfitte non hanno mai abbattuto Leonardo ma lo hanno spinto a giocare di più: vuole confrontarsi con i giocatori più forti per migliorarsi, fino a sfidare i campioni del mondo.  

In famiglia, il padre – che ha tre lauree – definisce i suoi figli “liberi pensatori”. Il fratellino di Leonardo pensa che gli scacchi siano noiosi. I due fratelli saranno in competizione tra loro? 

 

 

Ma. pensa che crescere con molti stimoli intellettuali favorisca la crescita di nuovi progetti per la vita, e questo significa avere uno scopo. Leonardo non si è mai arreso: nonostante abbia perso alcune volte, la sua determinazione è un esempio anche per chi intraprende un qualsiasi percorso di cura. 

Ci. afferma che non ama in modo particolare il gioco degli scacchi ma ne comprende l’utilità per potenziare gli stimoli mentali. Ammira questo piccolo campione e auspica per lui un futuro ricco di soddisfazioni

 

Per Eu. gli scacchi sono “cibo per la mente”, per il piccolo Leonardo saranno “il banco di prova per il proprio futuro”. 

 

St. ammira il gioco degli scacchi ma allo stesso tempo spera che la preparazione del campioncino non sia esasperante e non tolga tempo ad altri interessi, vista la sua giovanissima età. 

 

Ar.: Per il fratello confrontarsi con un piccolo campione può da un lato essere di stimolo a creare una passione, dall’altro può farlo cadere nell’ombra. Pertanto credo sia fondamentale il ruolo equilibrato dei genitori.