2022
Gennaio - 02 Marzo

#Teatroterapia - 20 gennaio 

L’articolo parla di Mariandrea Cesari, una ragazzina dodicenne che a quattro anni perde accidentalmente la lingua mentre fa un tuffo in piscina.

Nonostante le difficoltà riesce ad iscriversi ad un corso di teatroterapia, dove “si sente accolta ed accettata come se fosse a casa”. In questo percorso trova quindi la strada per combattere il bullismo, a causa delle difficoltà nel linguaggio. A scuola è un po’ isolata e ha individuato nella lettura un rifugio sicuro per stare bene.

Verso il teatro e la recitazione sente una vera e propria spinta tanto che questi diventano prima una passione e successivamente un lavoro. Partecipa infatti a cortometraggi, spot pubblicitari, trasmissioni e fiction televisive.

Per aiutare altri giovani in difficoltà, ora ricerca spazi pubblici in cui può raccontare la sua esperienza, le sue fatiche e il suo percorso di rinascita.

«Ho scelto l’articolo Recito, Ergo, Sum perché questa storia mostra come sia possibile trovare dentro di sé le risorse necessarie a superare un trauma; ciò vale anche per chi soffre di disturbi della salute mentale». Così spiega M., sottolineando l’importanza della forza di volontà di chi, come Mariandrea Cesari, deve imparare a reinventarsi e trovare strumenti diversi per affrontare la vita. C. ed E. evidenziano come le passioni possano alleviare ed aiutare a superare le difficoltà della vita quotidiana. Secondo E., «Seguire le passioni, supportati anche dalla famiglia, può aiutare a trovare il proprio mondo e realizzare i propri sogni».

A proposito di passioni, quelle condivise dal gruppo sono: giardinaggio, fotografia; camminare, stare in compagnia, scrivere (poesie), tenere un diario, cucinare, fare sport, produrre e ascoltare musica, ascoltare la radio, leggere, interessarsi e guardare le foto d’epoca.

E le tue quali sono?

Alcune passioni del gruppo emerse durante gli incontri del mercoledì

#Tennis - 27 gennaio

L’articolo scelto da E. racconta la straordinaria ripresa di Matteo Berrettini nella partita disputata contro Gaël Monfils martedì 25 gennaio a Melbourne in occasione degli Australian Open.

«Questo fatto è molto positivo per la grande capacità di concentrazione e la forza di volontà dell’atleta», pensa E. «Grazie a personaggi sportivi e persone come Berrettini il tennis è diventato meno elitario e fa avvicinare tanti giovani a questo sport. Abbiamo visto infatti un grande e umile campione che ci ha mostrato il suo lato umano e la sua fragilità». S. riflette sui momenti salienti del match: «nello spogliatoio Berrettini è riuscito a mettere la mente al comando del suo corpo in modo da recuperare il risultato della partita.

Secondo M. «in questo modo l’Atleta ha dimostrato che, nonostante le umiliazioni inferte dal pubblico, è possibile riuscire a gestire la situazione senza abbandonarsi alla rabbia. Quando incontriamo persone o situazioni che ci possono mortificare, occorre mantenere la calma e la concentrazione, come ha fatto il nostro tennista».


A volte “volere è potere” e lo stigma viene sconfitto.

#GiocattoloSospeso - 3 febbraio

Sull’esempio del famoso “caffè sospeso” di Napoli, in Valle d'Aosta è stata lanciata una bella iniziativa chiamata “giocattolo sospeso”. Sono stati raccolti 850 giocattoli da destinare a bambini di famiglie in difficoltà economiche. La campagna solidale è stata promossa lo scorso dicembre da CSV (Centri di Servizi per il Volontariato) della Valle d’Aosta, Celva (Consorzio degli Enti Locali della Valle d'Aosta) e Ali (Associazione Librai Italiani). Sono  tate coinvolte 16 associazioni e 34 tra librerie, cartolibrerie, negozi di vicinato, ipermercati e tabaccherie.

Durante la discussione la redazione di Happy News ha pensato ad altre iniziative “sospese” che sarebbe bello proporre anche sul nostro territorio. Tra queste: la spesa, il tampone covid, il biglietto del cinema o del teatro e il taglio di capelli. In questo modo si potrebbe assicurare alle persone meno abbienti cibo, salute, cultura e cura di sé.


Tra le idee sospese più spiritose: la spiaggia e l’ombrellone, l’automobile, la nave portaerei e il palazzetto dello sport.

#LaStradaGiusta - 10 febbraio

L’infermiera Isabella Zermani Anguissola è in auto nei pressi di Ancona. Sbaglia strada allo svincolo e imbocca l’Autostrada del Sole, finendo su un tratto che non avrebbe dovuto percorrere. Dopo pochi chilometri vede un grosso incidente e si ferma. Capisce che le sue conoscenze professionali sono necessarie: dimenticandosi la rabbia e le condizioni atmosferiche avverse, si avvicina alla persona gravemente ferita per prestare i primi soccorsi, salvandole la vita. Alla fine, la strada sbagliata si è rivelata quella giusta.


M., che ha scelto l’articolo, riflette sul concetto di errore: «Quante volte ho sbagliato strada nella vita!», dice. «Questo però mi ha insegnato a non rifare gli stessi errori». Diversi  partecipanti si sono trovati d’accordo con le parole di M., ben sintetizzate dal famoso proverbio sbagliando s’impara. Come aggiunge E., «forse si è trattato di un intervento divino: tutti conosciamo il detto le vie del Signore sono infinite».


Tra i più pragmatici, c’è chi sottolinea come gli errori sembrino talvolta scogli  insormontabili. C. suggerisce: «quando si commette uno sbaglio è importante prenderne consapevolezza». F. ricorda che per Gianni Rodari l’errore poteva rappresentare anche un grandissimo spunto alla creatività. M. conclude con un motto di spirito: «Errare humanum est. Perseverare autem diabolicum».

#AttivismoInBicicletta - 17 febbraio

M. ha voluto condividere un articolo che tratta la vicenda di un uomo, Mauro Talini, scomparso nel 2013 in Messico, dove è rimasto vittima di un incidente. Stava affrontando un ciclo-viaggio in solitaria dalla Terra del Fuoco (Argentina) all’Alaska per sensibilizzare la società sulla povertà e sul diabete, di cui lui stesso soffriva. Il motto di Mauro era infatti “Diabetes no limits, povertà no limits”.


Ad aprile l’associazione “Ancora in viaggio” riprenderà il progetto interrotto da Mauro e proseguirà la sua opera di sensibilizzazione, estesa a tematiche come la sicurezza stradale, il rispetto dell’ambiente e la solidarietà. Mauro diceva sempre: “Con me ci sono Maria, la bici e il diabete”, sottolineando che la malattia “non è un limite, ma una scuola di vita”.

Il nipote Teodros, sostenitore dell’associazione, ricorda lo zio con orgoglio, riflettendo su cosa una  persona sia in grado di fare grazie alla forza di volontà. “Ecco perché mi fanno rabbia quelle che si pongono limiti”, commenta.


Nel proporre questo articolo, M. sottolinea quanto sia importante combattere per raggiungere una buona qualità di vita nonostante le difficoltà. Secondo C. l’esperienza compiuta dal nipote rappresenta un chiaro accostamento e un ricordo dello zio. Teodros vuole essere testimone di una  continuità nella lotta al diabete: suggerisce di non esserne succubi, ma impegnarsi a combatterla senza arrendersi. M. condivide la propria esperienza: ha sofferto gravemente di un disturbo della salute mentale che le creava tanti limiti. «Se vuoi davvero guarire – afferma - li devi superare. Accanto a me ci sono sempre stati la Madonna, i farmaci e la psicologa».

I Firpini di Scott: #mascherine

#donnenell'arte - 23 febbraio

L’articolo presenta la mostra inaugurata il 23 febbraio a Palazzo Reale (MI) dal titolo Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano. Riporta l’elenco delle opere, principalmente di Tiziano e di altri autori del periodo: ritraggono donne di varia estrazione sociale vissute nella Venezia dell’epoca, prese a modello per dipingere immagini simboliche come La Madonna con il Bambino, Maddalena, e così via.


Ogni autore ha dato una personale interpretazione al fascino femminile: «più ironico e sarcastico Tintoretto, più fastoso Veronese», spiega la curatrice Sylvia Ferino.

La Serenissima era all’avanguardia: nel 1556 venne pubblicato il primo romanzo scritto da una donna - Giulia Bigolina - intitolato “Urania”. Le donne veneziane esercitavano diritti non comuni, come disporre della propria dote anche dopo la morte del marito. Inoltre, rivestivano un ruolo importante nel cerimoniale della Serenissima.


[la mostra sarà visitabile fino al 5 giugno 2022]

L’articolo è stato scelto da R. perché mette in luce qualcosa che può sembrare straordinario, ovvero i diritti di cui godevano le donne veneziane nel ‘500. M. estende la riflessione al potere dell’arte, che può diventare uno strumento per esprimere sé stessi. Secondo E. la pittura può trasmettere forti emozioni: in una mostra visitata di recente, ricorda un dipinto molto suggestivo, in cui una donna sembrava quasi uscire dalla tela. Da qui lo spunto per condividere le proprie impressioni sull’arte, alimentate dalla passione per il disegno e per altre forme creative, tra cui la musica.

La salute mentale incontra la Biblioteca di Cremona - 2 marzo 2022

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