La storia

I Seminari dei Baby Geometri sono stati ideati nella loro forma nel 2010, con l'idea di essere "seminari informali, comprensibili, e aperti, dei dottorandi, assegnisti, studenti, ricercatori, (…), di geometria e argomenti correlati, di Pisa e dintorni."
Sono stati organizzati nuovamente negli anni successivi, a partire dal 2012, con un continuo ricambio di organizzatori tra dottorandi dell'Università di Pisa e perfezionandi della Scuola Normale Superiore. Le persone che hanno contribuito sono (in ordine temporale) Daniele Angella, Simone Calamai, Antonio Alfieri, Daniele Celoria, Giovanni Mascellani, Stefano Riolo, Carlo Collari, Nicoletta Tardini, Marco Moraschini, Giulio Belletti, Edoardo Fossati, Ludovico Battista, Chiara Spagnoli, Diego Santoro, Giovanni Italiano, Alice Merz, Giuseppe Bargagnati, Filippo Bianchi, Pietro Capovilla.

L'elenco dei seminari organizzati, con titoli e abstract, è disponibile  anche sul vecchio sito web (nella sezione archivio).

Dapprima un evento dal sapore molto locale, con relatori principalmente provenienti dalla Toscana, i seminari si sono poi lentamente trasformati in un evento più ampio; coinvolgendo giovani matematici e matematiche provenienti da numerose università europee.
Questo è stato reso possibile soprattutto grazie ai finanziamenti forniti, dapprima dal Dipartimento di Matematica dell'Università di Pisa, e successivamente anche dalla Scuola Normale Superiore, che sostengono il progetto.

A causa della pandemia Covid-19, quasi tutti i seminari dell'anno accademico 2020/2021 si sono tenuti online. Negli anni successivi, i seminari sono tenuti in modalità mista, sia in presenza sia online (utilizzando come piattaforma Microsoft Teams); rendendo possibile seguire i seminari anche a chi non si trovasse fisicamente a Pisa. La partecipazione è aperta a tutte le persone interessate, ed è presente un link pubblico sul sito.

La lingua dei seminari, quando possibile, rimane preferibilmente l'italiano, in modo da non tradire il contesto informale e aperto ai giovanissimi in cui i seminari sono nati; e minimizzare le barriere tra gli studenti più giovani e il mondo della ricerca.