Ivan Lardschneider, Puzzle, 2019
AIA.DAO è un'entità innovativa, un ponte tra tradizione e futuro. Il suo obiettivo è affrontare lo spopolamento dei borghi rurali e le inefficienze del mercato immobiliare tradizionale. Partendo dal Veneto, acquisiamo e riqualifichiamo immobili abbandonati, come le "case a un euro", trasformandoli non solo in proprietà, ma in un ecosistema di valore. Utilizziamo la tecnologia per frazionare sia gli immobili che le esperienze culturali in asset digitali, creando una comunità di co-creatori che partecipano alla rivitalizzazione sociale e alla valorizzazione del patrimonio.
Il programma "case a un euro" è un'ottima iniziativa, ma la sua complessità spesso scoraggia i singoli. AIA.DAO affronta queste sfide attraverso la tokenizzazione, un processo che divide un bene in piccole quote digitali. Questo rende l'investimento accessibile a chiunque, fraziona il rischio e l'impegno, e trasforma un bene altrimenti rigido in un asset più liquido e dinamico. L'uso di una tecnologia avanzata garantisce la massima trasparenza e sicurezza per tutti i partecipanti.
Il cuore tecnologico di AIA.DAO si basa su un prototipo essenziale (MVP) che sfrutta contratti intelligenti per la governance (per esempio, il voto decisionale) e per la tokenizzazione degli immobili. Questo ci permette di costruire un'organizzazione decentralizzata, dove le decisioni sono prese dalla comunità e le transazioni sono tracciate in modo immutabile. L'attenzione alla sicurezza e alla fiducia è la nostra priorità, con audit professionali dei nostri sistemi fin dalle prime fasi.
Il costo d'acquisto simbolico di una "casa a un euro" è solo l'inizio. Ci sono spese notarili, tasse e, soprattutto, i costi di ristrutturazione. La vera innovazione di AIA.DAO sta nel gestire queste voci di spesa in modo collettivo. Attraverso la tokenizzazione, ciò che per il singolo sarebbe un onere diventa per la comunità un investimento frazionato e accessibile.
Il valore viene generato in un ciclo virtuoso. Inizialmente, dalla vendita dei token legati ai singoli immobili. Successivamente, dal lancio di token legati a esperienze culturali e alla vitalità dell'ecosistema che stiamo creando. Questo modello finanziario è progettato per essere sostenibile, coprire le spese operative e generare un ritorno positivo per tutti coloro che credono nella nostra visione.
Il nostro approccio è la finanza mista: unendo risorse pubbliche, come i bandi per i borghi come quelli del PNRR o i fondi europei per l'innovazione, a capitali privati. La validazione ottenuta da fonti pubbliche non solo ci fornisce capitale non-diluitivo ma aumenta la nostra credibilità, facilitando l'ingresso di investitori privati e partner strategici, come fondi di Venture Capital e campagne di crowdfunding.
L'Italia sta evolvendo, ma il quadro normativo per le organizzazioni decentralizzate come le DAO è ancora in via di definizione. Per garantire la massima sicurezza legale e burocratica, la nostra soluzione più pragmatica è affiancare all'entità decentralizzata una struttura legale tradizionale italiana. In questo modo, la società funge da detentrice formale degli immobili, mentre i token rappresentano una partecipazione digitale al progetto, rendendo il tutto compatibile con il sistema notarile.
Per la fase iniziale, le nostre priorità sono chiare. Stiamo lavorando per consolidare la nostra strategia legale, consultando esperti per garantire la solidità del modello ibrido. Parallelamente, stiamo costruendo un team in Veneto, con una profonda conoscenza del territorio e della burocrazia locale. E infine, stiamo preparando tutti i materiali necessari per il fundraising, a partire dalla candidatura a bandi pubblici, che saranno la nostra prima e fondamentale validazione.