l sovrani aragonesi privilegiarono la città facendone la capitale del Impero mediterraneo. Il periodo aragonese fu caratterizzato dall'ampliamento del perimetro della città e dalla costruzione di una possente cinta muraria con ventidue torri cilindriche. In questo periodo furono anche costruiti importanti monumenti cittadini, come l'arco del Maschio Angioino, porta Capuana e la scomparsa villa di Poggioreale. Anche il clima culturale conobbe un notevole incremento, grazie alla biblioteca cittadina e alla fondazione dell'Accademia Pontaniana. Questo rese Napoli protagonista dell'Umanesimo. A partire, però, dal 1503 passò sotto la dominazione spagnola, e per oltre due secoli il regno fu governato da un viceré per conto di Madrid. Del suddetto periodo è possibile riscontrare ampliamenti relativi all'assetto urbanistico della città, la quale raddoppiò il proprio perimetro e assistette all'apertura di via Toledo e alla costruzione dei cosiddetti quartieri spagnoli, su richiesta dell'allora viceré Pedro de Toledo.