Terra

Leonardo e la geologia

Adunque potremo dire la terra avere anima vegetativa e che la sua carne sia la terra, li sua ossi siano li ordini delle colligatione de sassi di che si compongono le montagne, il suo tenerume sono i tufi, il suo sangue sono le vene delle acque, il lago del sangue che sta dintorno al core è il mare oceano, il suo alitare è il crescere e dicrescere del sangue pe’ li polsi, e così nella terra è il flusso e reflusso del mare.

(Codice Leicester, f. 34r.)

Paesaggio con la valle dell'Arno, 5 agosto 1473, 1473, penna e inchiostro su carta, Firenze, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe (Inv. 436E)
Colline ondulate e picchi rocciosi dei monti, ca.1505-1510, sanguigna, Castello di Windsor, Royal Library (RL 12405 r) - Royal Collection Trust / © Her Majesty Queen Elizabeth II 2019 www.rct.uk/collection/912405
Paesaggio roccioso, c.1510-15, carboncino su carta, Castello di Windsor, Royal Library (RL 12397)- Royal Collection Trust / © Her Majesty Queen Elizabeth II 2019 www.rct.uk/collection/912397
Stratificazioni rocciose orizzontali , ca.1510-13, matita nera ripassata a penna e inchiostro, Castello di Windsor, Royal Library (RL 12394 r) - Royal Collection Trust / © Her Majesty Queen Elizabeth II 2019 www.rct.uk/collection/912394

Secondo Leonardo la Terra è sempre stata un pianeta dinamico, con una propria vitalità, motivo per cui nei 4,6 miliardi di anni della sua esistenza è cambiato in continuazione.

Queste continue modifiche hanno portato le colline ad essere consumate dall'erosione ed il paesaggio ad essere completamente assoggettato alle forze dei venti, delle acque e dei ghiacci. Leonardo studiò a lungo il fenomeno dell’erosione sulle formazioni rocciose.

Introdusse concetti fino ad allora sconosciuti, come quello delle pieghe degli strati rocciosi e elaborò nuove idee sulle modalità di formazione delle rocce, la cui nascita è frutto di un processo molto lungo che avviene nello strato di sedimentazione. In seguito le rocce vengono plasmate e piegate da forze geologiche molto potenti.

L'artista affermò l’esistenza di una parte attiva del nostro pianeta nella sua zona più interna e considerò prove di essa le eruzioni vulcaniche ed i terremoti.

Le rocce ripiegate e fratturate svelano, poi, la potenza di queste forze interne alla Terra.

Per quanto riguarda la rappresentazione della Terra, Leonardo è sempre stato convinto che essa fosse rappresentabile tramite un modello geometrico elaborato usando dati sperimentali e prove empiriche.

Secondo il suo ragionamento, quindi, si potrebbe immaginare in una sfera d’acqua una piramide, un tetraedro, i cui vertici si protendono nell'aria.

È questo il modello della Terra che riprodurrà in uno schizzo presente nel Codice Leicester, una massa di terra circondata da acqua.

L'Artista passò molto tempo della sua vita a studiare modi per rendere al meglio le raffigurazioni geografiche del nostro pianeta e superò molti suoi contemporanei grazie all'uso di strumenti da lui stesso inventati e di strategie come l’utilizzo di colori e tonalità differenti per rendere le quote altimetriche.


Nella gocciola della rugiada ben tonda sia da potere essere considerata come (la sfera dell’acqua) contenga dentro a di sé il corpo della terra sanza distruzione della sfericità della sua superfizie. Prima sia tolto un cubo di piombo di grandezza d’un grano di panico, e con un filo sottilissimo a quel congiunto sia sommerso dentro a tale gocciola, e vedrasi tale gocciola non mancare della sua prima retondità, ancora che essa sia fatta maggiore per tanto, quant’è il cubo che dentro essa rugiada si rinchiude.”

(Manoscritto F, f. 62v.)

Paesaggio alpino visto da Milano, ca.1505-12, sanguigna con lumeggiature a biacca su carta preparata rossa, Castello di Windsor, Royal Library (RL 12410 r) - Royal Collection Trust / © Her Majesty Queen Elizabeth II 2019 www.rct.uk/collection/912410