STOP N.5 ~
LINEA DELLO ZEBRÙ
STOP N.5 ~
LINEA DELLO ZEBRÙ
Osservando verso nord-est, tra la Cima della Miniera (3408 m) e la Cima delle Pale Rosse (3346 m), possiamo vedere il contatto tra le rocce carbonatiche chiare del versante destro e quelle metamorfiche scure del versante sinistro. Questo contatto è reso possibile grazie ad una grande faglia chiamata Linea dello Zebrù che attraversa la valle con direzione circa E-O ed è ben visibile sulla cascata di fronte alla Cima della Miniera (CARG - Carta Geologica- Foglio 24 Bormio).
La faglia è un piano di movimento relativo tra due masse di roccia. Quando i volumi rocciosi vengono fratturati per il movimento della faglia si libera dell'energia e si crea un terremoto (INGV - Terremoti; Carlo Doglioni – Terra e terremoti)
Le rocce che formano la crosta terrestre subiscono infatti continuamente giganteschi sforzi, che sono il risultato di lenti movimenti tra le grandi placche tettoniche in cui è suddiviso lo strato più superficiale della Terra (Teoria della tettonica delle Placche)
Quando gli sforzi superano il limite di resistenza delle rocce, queste si rompono all’improvviso liberando energia che si propaga, sotto forma di onde sismiche, dall’ipocentro in tutte le direzioni, generando il terremoto.
Ipocentro. Punto in profondità dove si origina il terremoto. Dove avviene la rottura delle rocce e lo scorrimento della faglia. E’ il punto dal quale le onde sismiche si propagano in tutte le direzioni.
Epicentro è il punto sulla superficie terrestre al di sopra dell’ipocentro.
La Linea dello Zebrù, fratturando le rocce della crosta terrestre e mettendo a contatto le due porzioni di roccia (blocchi di faglia) formate dalle rocce dolomitiche chiare e quelle metamorfiche scure è inoltre responsabile delle sorgenti termali presenti nell'area di Bormio.
A. Schema geologico semplificato dell'Alta Valtellina, con le principali linee tettoniche (linee rosse), le unità litologiche e la localizzazione delle sorgenti termali nell'area di Bormio.
B. Localizzazione delle sorgenti termali nell'area di Bagni Vecchi con i nomi delle sorgenti.
C. Sezione geologica orientata (linea nera) da Bormio (sud-ovest) verso la Val Mustair (nord-est) che mostra la struttura tettonica dell'area.
Figura modificata da Volpi et al., 2017 (versione originale)
L’acqua, riscaldata in sistemi di circolazione profonda, sgorga da dieci sorgenti termali a una temperatura che varia dai 35 ai 40°C (tranne che nella sorgente 9 - San Carlo) con un tasso di deflusso che arriva fino a 1200 l/min.
La temperatura massima raggiunta è stimata essere nelle zone fratturate di contatto tra le rocce dolomitiche e quelle metamorfiche (Volpi et al., 2017)