(1)
cammino lungo una linea sottile,
corda tesa, capello di bava...
l'istinto mi guida e non devo pensare
che il pensiero
è dolore...
senza pensiero il corpo è sciolto,
armonico
e non conosce paura o sofferenza...
ma il pensiero è lì
in agguato
e istilla il ricordo, il rimorso,
il rimpianto...
arpie rapaci piombano
dall'alto e si aggrappano...
mi tirano giù
lieve, devo essere
lieve...
cammino su una linea sottile,
tesa da un dove ad un dove
e avanzo
con passo lieve e sicuro...
passerà, mi dico, passerà...
e allora potrò voltarmi indietro
e rivederti morire
senza sanguinare
(2)
a Yuri
incolpevole gnomo, elfo senza macchia
che si è portato con sé il senso di molte cose
le incombenze pratiche della morte
ci distolgono dal dolore...
ma non c'è fuga...
dismessi i panni del becchino
si è marionette rotte,
pupazzi smunti...
sonno inquieto
e poi una voce...
sta morendo...
il tuo rantolare
che ancora mi pulsa nella testa,
il tuo corpo sempre più inerte...
in un attimo
di interminabile angoscia
la fine
se ti ripenso cucciolo
e poi morente
non mi raccapezzo
e la tua assenza pesa
più di un macigno
(3)
i nuovi arrivi
Jona è arrivato
e Juno arriverà...
segni arcani di tempo che passa
e di ferite che si cicatrizzano
o almeno ci provano...
Jona
sgambetta per casa,
arrampica esplora e miagola...
si lamenta della nostra ottusità
umana
se la intende di più con un tigrotto di pezza
noi non siamo all'altezza
e a volte ci guarda sgomento
visibilmente non si raccapezza
di come si possa essere così grossi
eppure così stupidi....
Juno
non c'è ma c'è...
aleggiante presenza...
Jona e Juno....
aleggia per casa
il fantasma di Yuri, presenza tenue
ma persistente...
lo vedo a letto sornione
o davanti ai ciotoli del cibo
o assorto sul divano...
Yuri
piccolo gnomo
a suo tempo saprò come era amaro
il nero lete che traversasti
senza neanche il conforto
di un canto di sirene....
Lorenzo Cioni, 2009, ©
(4)
Yuri ciccioso dispetto peloso e morbidoso, sornione ammiccante...
sguardo giallo obliquo severo e indagatore... cucciolo ribelle, da adulto cocciuto tenerone...
Yuri acquattato sotto le macchine o spaparanzato sul prato o trotterellante verso casa...
a volte ancora ti cerco e a volte ancora ti vedo, delicata visione...
(5)
Yuri ricordo ancora il dolore, la rabbia e l'impotenza...
il male ci travolge come un'onda che ci spazza via e da cui siamo indifesi...
se anche proviamo ad opporci non abbiamo speranze per quanto forte proviamo...
forse è vero che l'unico modo è fare come il docile giunco con i venti di tempesta...
(6)
ai miei gatti, tutti....
grigio gatto
mio ti penso
e mai pensiero
fu più falso...
che sei solo tuo,
spirito libero,
sovrano di te medesimo
che benevolo mi degni
delle tue fusa
sornione...
occhi giallo verdi
occhi di gatto
mi frugano dentro
e io mi sento
disfatto...
Lorenzo Cioni, 2011, ©
(7)
Jona e Juno nanetti gattosi metamorfosici dispetti
correnti per casa o dormienti soporosi...
portatori di imprevedibili gioia e risa...
saggi ispiratori di levità animale...
(8)
jeri era jeri
occultato l'oggi
nel futuro prossimo
atteso, agognato e temuto, anche...
jeri è diventato
un oggi scialbo e insipido
nocchiero verso un futuro
oscuro di nubi burrascanti...
(a Jona e Juno...)
(9)
nei miei sogni
un gatto passeggia facendo le fusa
i suoi occhi gialli mi scrutano
i suoi artigli mi solleticano
miagola e mi pare di capire
anzi ne sono sicuro
capisco
mi parla e mi svela gli arcani
mi parla e mi svela il futuro
poi con un gesto gentile
mi tocca la fronte che tutto scompaia e io tutto oblii
con delicatezza mi sveglia
e mi rilascia nel mondo
dimentico di tutto
che per noi umani
è meglio non sapere
per poterci figurare un futuro
e un destino
Lorenzo Cioni, 2013, ©
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