Commissionato dal top aziendale, l 'intervento di check-up dell'Information Technology, innanzitutto, non è un audit camuffato. Serve anzi spesso a chiarirsi le idee, a capire che non si è pronti ancora, a demitizzare le proposte tecnico-commerciali troppo spinte, a cogliere le differenze fra l'Azienda propria e quella vicina che ha fatto un certo tipo di scelte.
Altre volte, serve a definire un percorso da 1 a 3 anni organizzato per tappe secondo le priorità e con una velocità di cambiamento sostenibile per l'organizzazione.
In alcuni casi, comunque, è anche il momento in cui si prendono importanti decisioni e si valuta l'ordine di grandezza dello sforzo economico e organizzativo che l' Azienda vuole intraprendere.
In generale, il check-up IT si muove su 3 livelli:
- quello strategico: interviste all'Alta Direzione per definire lo scenario di business, le aspettative e il gap di soddisfazione strategica;
- quello operativo: rilevazione del punto di vista delle Direzioni utente (priorità, criticità, efficacia/efficienza IT)
- quello IT: contesto, tecnologie, budget, organizzazione, piani e criticità quotidiane
Al termine di 5 gg. in media (comunque mai meno di 3 e mai oltre 8), si produce e discute un documento di sintesi con gli allegati di dettaglio che indica uno stato di salute generale e in particolare indicazioni specifiche sulle criticità .
In allegato a piè pagina, la metodologia proposta e applicata, nella fattispecie, al caso STAR nel 2004, che specificamente chiedeva una valutazione di opportunità a terziarizzare.