VILLAGGIO NURAGICO S'URBALE ( 1200 - 900 a.C)
Il Villaggio Nuragico di S’URBALE é situato su un rilievo collinare a 900 mt. di altitudine a poca distanza dal moderno abitato di Teti, in un luogo estremamente panoramico da cui si domina un’ampio paesaggio.Il Villaggio fu esplorato per la prima volta nel 1930, anno in cui il Taramelli portò alla luce dodici capanne, lasciando notizia di almeno altrettante non esplorate. Più recentemente é stata effettuata l’esplorazione con diverse campagne di scavo (1981-1984) che ha interessato le dodici capanne situate nella parte somitale del rilievo, risparmiate dalle lavorazioni agricole. Lo scavo Archeologico, condotto dalla Soprintendenza Archeologica per le province di Sassari e Nuoro, ha permesso di acquisire importanti informazioni su alcuni aspetti della sfera economica e sociale del luogo e del periodo di vita.
Di particolare interesse è stata l’esplorazione del vano f, dove sono stati rinvenuti un centinaio di oggetti esposti, in una ricostruzione della stessa capanna, all’interno del Museo Archeologico di Teti. Infine bisogna ricordare che alla base del colle di S’URBALE si conservano i resti di una fonte di epoca nuragica (utilizzata fino al Medioevo), da cui provengono diverse figurine antropomorfe in terracotta di impasto rozzo, simili a quelle rinvenute nel Santuario di Abini. La Prosecuzione degli scavi a S’URBALE è, soprattutto, l’avvio di nuovi scavi nel Santuario di Abini potranno aggiungere nuovi elementi per comprendere le strategie organizzative in campo soci-economico e militare e interpretare i vari aspetti della religiosità dei protosardi, ripartendo da quella esaltante scoperta del lontano 1865, che pose il territorio di Teti fra i più importanti siti Archeologici della Sardegna.
SANTUARIO NURAGICO DI ABINI ( fine XIV - VII SEC a.C.)
Abini é un Santuario di epoca nuragica ubicato nel territorio di Teti. I suoi resti sono ancora prevalentemente interrati in una piccola valle attraversata da un piccolo fiume che poi sbocca sulla valle del Tirso. La scoperta del villaggio risale ad oltre un secolo fa, ma ad eccezione di un piccolo saggio di scavi eseguito nel 1915 e nel 1931, non sono mai state effettuate ricerche sistematiche. Il primo ritrovamento ebbe luogo verso il 1865, quando alcuni pastori-contadini ispirati da sogni ricorrenti di un ragazzo,effettuarono scavi nella località di Abini, nel punto dove affiorano attualmente i ruderi di un antico recinto murario, gli scavi portarono alla luce una cista litica colma di oggetti di bronzo. Dai numerosissimi oggetti votivi in bronzo e dal materiale fittile si é potuto stabilire che Abini era un esteso abitato attivo dal Bronzo Recente ( fine XIV) alla piena età del Ferro (VII a.C). La maggior parte dei bronzi figurati spilloni, stocchi, lame di pugnali, accette, punte di lancia, bracciali, anelli, aghi, spille e lingotti in rame a forma di pagnottelle, spade raffiguranti sull’elsa dei cervi, protomi di navicelle votive, manici di cassapanche ( prodotti tra il X e VII secolo a.C.) si trovano esposti nel Museo Archeologico di Cagliari.Sono state ritrovate anche figure umane in terracotta che costituiscono probabilmente degli ex-voto. L’area ha una superficie di 20.000 mq, ricoperta da numerose capanne e da un “recinto delle riunioni” al cui interno é localizzato il pozzo sacro e i resti di una grossa officina fusoria.Si deve però supporre che alcuni ambienti siano attualmente celati dal materiale di risulta, così da non poter trarre nessun giudizio o conclusione, in attesa di un intervento di scavo sistematico.