Al centro del moderno abitato di Teti, (piccolo comune del Nuorese, arroccato sulle montagne, nel verde paesaggio della Sardegna interna, con a valle un lago artificiale (Cucchinadorza), sorge un piccolo Museo Archeologico Comprensoriale, inaugurato nel 1990, realizzato ex novo, di moderna architettura si sviluppa su due Piani si compone di due corpi ottagonali allungati di grandezze diverse, raccordati nei lati più lunghi da una rampa di scale al centro e uno scivolo per i disabili al lato. Il piano terra si compone di due sale una didattica e l’altra per il laboratorio di restauro. Nel primo piano c’é l’esposizione dei materiali archeologici che si sviluppa seguendo un percorso museale sul lato destro della prima sala, dove nelle grandi vetrine si trovano esposti i materiali dei vari siti archeologici dell’intero territorio Barbagia Mandrolisai, (Nuraghe Nolza di Meana Sardo), (Su Nuratze e Interrios Tonara), (Nuraghe Talei Sorgono) e dei vari villaggi sparsi nel territorio circostante .Questi reperti si inquadrano prevalentemente in un periodo che va dal Prenuragico all’Alto Medioevo.
VENERE DORMIENTE DI ATZADALAI
Esempio di arte neolitica L'idoletto in terracorratta rinvenuto ad Atzadalai, nel territorio di Teti, databile al neolitico medio (4700 4000 a.C.) è una delle più antiche "opere d'arte" della Sardegna. Si può interpretare come una "venere grassa" o "dea madre dormiente". Porta un copricapo leggermente carenato sulla parte frontale, gli occhi segnati da una leggera incisione assimetrica, il naso realizzato con una piccola incisione rettangolare e la bocca segnata da un'incisione sulla parte inferiore del viso con un marcato prognatismo. Le braccia raccolte sotto il seno evidenziate da una profonda incisione angolata con il vertice rivolto verso il ventre. il braccio sinistro è evidenziato da incisioni che si potrebbero interpretare come schematizzazione di un bambino tenuto in grembo. I tratti somatici posteriori sono resi da una profonda incisione verticale che parte dalla spaccatura delle natiche. .
BROCCA ASKOIDE
Provenienza - Villaggio Nuragico S'Urbale Teti (NU) Vano FCollocazione - Museo Archeologico Comprensoriale TetiOggetto - Brocca Askoide Materia e Tecnica - Impasto a mano a impressione Misure - h 22,2, largh. 15,6, diam.6, spessore 0,6Descrizione - Il collo e moderatamente eccentrico,con inboccatura tagliata obliquamente, la forma ovoidale.L'ansa, munita di foro passante,è decorata da un motivo a foglioline oblique disposte ai lati di una fila di punti. In corrispondenza dell'attacco del collo al corpo due due bande parallele di foglioline oblique contrapposte, sono inquadrate da linee (eseguite precedentemente alle tacchete stesse) orizzontali incise. Cronologia - Sec. X / VIII a.C
DESCRIZIONE PINTADERA TETI
Mentre nella nostra contemporaneità la distinzione tra "prodotti artistici" e "artefatti" realizzati per svolgere finalità pratiche tende ad essere piuttosto netta (con la significativa eccezione del campo del "design"), nell'antichità il sentire comune percepiva la distinzione tra la figura dell'"artista" e quella dell'"artigiano" in modo assai più sfumato di quanto non avvenga oggi. È quindi tutt'altro che raro per gli archeologi imbattersi in manufatti pertinenti alla dimensione del quotidiano che presentino valenze "estetiche" più o meno marcate. Le "pintaderas" sembrano rientrare in tale categoria di oggetti. Col termine "pintaderas" si fa riferimento a manufatti in terracotta di piccole dimensioni (gli esemplari noti raggiungono un diametro non superiore ai 10 cm), con una faccia piatta o leggermente convessa, decorata a motivi geometrici. Dal punto di vista funzionale, questi oggetti sono stati interpretati come matrici utilizzabili per la decorazione di particolari tipi di pane, forse impiegati per lo svolgimento di particolari cerimoniali religiosi. Questa ipotesi è resa plausibile dal rinvenimento di vari "bronzetti" (le ben note statuine in bronzo di piccole dimensioni) raffiguranti "offerenti" (così interpretabili per la posizione della mano destra sollevata nel canonico atteggiamento "devozionale") che portano sulla mano sinistra una focaccia decorata con gli stessi motivi geometrici che ornavano le "pintaderas". Questi tipici manufatti "nuragici" (che presentano comunque affinità morfologiche e funzionali con le più tarde "matrici" puniche) sono stati ritrovati sia in luoghi di culto che in nuraghi e in villaggi. Cronologicamente sembrano inquadrabili in un periodo che va dalla fine del Bronzo Finale e alla prima età del Ferro (X-VIII sec. a.C.).
Provenienza - Villaggio Nuragico S'Urbale Teti (NU) Vano C
Collocazione - Museo Archeologico Comprensoriale Teti
Oggetto - Ciotola su piede ad anello con quattro anse
a bastoncello a maniglia
Materia e Tecnica - Impasto a mano lisciatura a stecca
Misure - h 9,4, largh. 15,5, diam.14,5, spessore 0,5
Descrizione: L'orlo è arrotondato e rivolto all'interno, il corpo e ovoide con pareti rientranti e poggia su un piede ad anello. Sul corpo,poco sotto l'orlo e sulla massima espansione,si impostano in coppia una sull'altra, diametralmente opposte, quattro anse a maniglia. La superficie esterna ha colore non omogeneo ed è lisciata e lucidata a stecca. Cronologia - Sec. XII/X a.C.
Bibliografia - FADDA 1988, p. 175 n.3, fig.3; CAMPUS LEONELLI 2000, p.487, 549, tav. 302, n.1.
DOPPIA FIGURA DI CERVO E ARCIERE SU SPADA VOTIVA
Provenienza - Complesso nuragico di Abini, Teti (NU). Ripostiglio all'interno del recinto sacro. Collocazione - Museo Archeologico Nazionale Cagliari. Materia e Tecnica - Bronzo / Fusione a cera persa. Oggetto - Bronzetto Votivo Misure - h 17,3, largh. 3,6, lungh.16. Descrizione - Coppia di figure parziali e contrapposte di cervi dal corpo cavo e forato, le zampe a bastoncello,il collo ornato di filo metallico, le protomi dagli occhi a globetto e le corna lunate sulle orecchie. Sul dorso si erge la figura di un arciere orante, armato di arco poggiato sulla spalla. Indossa due tuniche, un corpetto con corgera e placca protettive, schinieri, brasard ed elmo dalle corna e dalla cresta frontale. Sulla schiena pendono un vasetto, una faretra e la spada. Cronologia - Sec. X/VII a.C.
GUERRIERO CON QUATTRO OCCHI E QUATTRO BRACCIA
Provenienza - Complesso nragico di Abini,Teti (NU). Collocazione - Museo Archeologico Nazionale Cagliari
Oggetto - Bronzetto votivo.
Materia e Tecnica - Bronzo / Fusione a cera persa
Misure - h 19,5, largh. 9, prof.5,3.
Descrizione - Dal Santuario di Abini provengono numerosi bronzi di guerrieri che impugnano due scudi e due stocchi con quattro braccia. L'esemplare meglio conservato indossa l'elmo crestato con breve visiera e due lunghe corna pomellate: il viso romboidale è forse coperto da una maschera con quattro occhi. L'elaborata corazza a giubbetto con lunghe maniche decorate a striature, è portata sopra quattro corte tuniche scampanate; gli schinieri proteggono le ginocchia. Dietro ciascuno degli scudi umbonati, decorati a raggiera, sono inseriti due spadini, ritenuti armi da lancio. Cronologia - Sec. X/VII a.C.
CAPO TRIBU' ORANTE
Provenienza - Complesso nuragico di Abini, Teti (NU).
Collocazione - Museo Archeologico Nazionale Cagliari
Oggetto - Bronzetto votivo
Materia e Tecnica - Bronzo / Fusione a cera persa
Misure - h 17,5, largh. 8, prof.4,7.
Descrizione - La figuara maschile ha la mano destra sollevata nel caratteristico gesto dell'orante, mentre con l'altra mano impugna un lungo bastona nodoso. L'uomo indossa la doppia tunica ed un ampio mantello bordato di frange che scende fino alle caviglie; sul petto è esibito il pugnaletto ad elsa gammata assicurato alla bandoliera. La testa, leggermente piegata all'indietro, e coperta da un basso copricapo a calotta.Cronologia - Sec. X/VII a.C.