Breve storia del Museo «Stoppani»

Purtroppo il trasporto delle collezioni dal seminario di Monza a quello di Venegono dedicato all’allora Papa Pio XI – abitato a partire dall’agosto 1930 dai chierici di liceo, provenienti appunto da Monza, e di teologia, provenienti dalla sede di Milano – fu quanto mai sbrigativo e disordinato, tanto che il direttore Mons. Cesare Gaffuri, ormai gravemente malato, rifiutò di risistemare il materiale. Nel 1931, dopo la morte di Gaffuri, il museo venne affidato a don Gaetano Cocquio, insegnante di scienze naturali.Il suo contributo riguardò in particolare la collezione ornitologica, grazie all’amicizia con il grande specialista Edgardo Moltoni, poi direttore del Museo di Milano. Cocquio venne prima affiancato e poi sostituito da Mons. Marino Colombo, nel 1946. Costui rinnovò completamente sia la disposizione delle vetrine, sia il materiale, che venne arricchito e organizzato sistematicamente. Il suo lavoro venne elogiato dall’illustre geologo Sergio Venzo (paleontologo del museo e dell’università di Milano), che nel 1952 dichiarò il museo di Venegono come «miglior museo della Lombardia». Nello stesso anno il museo acquistò la sua denominazione attuale.

Alla presenza del sindaco di Lecco e di molte autorità ecclesiastiche, il museo fu dedicato al lecchese Antonio Stoppani. Nell’occasione venne donato dalla città di Lecco il ritratto in bronzo, eseguito dal famoso scultore Francesco Wildt, esposto all’interno del museo.

Dal 1962, il museo è affidato al prof. don Elio Gentili, attuale direttore, già insegnante di scienze naturali presso il medesimo Seminario, con una lunga esperienza negli studi di entomologia (più di 50 lavori scientifici pubblicati). Con lui il museo prosegue il lavoro di arricchimento e risistemazione, grazie all’aiuto di un piccolo gruppo di volontari esterni al Seminario. Infatti nonostante l’importanza delle collezioni, il museo non è in grado di svolgere un’attività autonoma, collegata con le realtà culturali circostanti, rimanendo un po’ come un’isola a sé stante, totalmente dipendente dalla struttura del seminario. Tuttavia l’attuale direttivo è

continuamente concentrato sulla valorizzazione del materiale conservato e ne è testimone lo scambio culturale, seppur informale, che avviene tra questo piccolo museo e gli specialisti delle istituzioni più importanti e delle realtà museali circostanti.

Testo estratto da:

MEMORIE DI ANTONIO STOPPANI NEL SEMINARIO DI VENEGONO

Di Elio Gentili – Vittorio Pieroni

"La Scuola Cattolica", n. 3/2011, pp. 431-454

Si ringrazia il direttore de “La Scuola Cattolica” Don Franco Manzi, per aver gentilmente concesso l’autorizzazione a pubblicare il presente estratto