Galliano, DVD video, B/N, durata: 1'43" (loop) 2022.  CRT monitor, plinto in cemento 100X40X40 cm. 2022. Veduta dell'installazione, Spazio Su, Lecce, 2022. Foto: Grazia Bellitta 

Il titolo della mostra “Galliano” conduce al toponimo di derivazione latina del paese in cui sono nato, Gagliano del Capo. Il nome infatti proviene dal latino “Gallius” termine che apre etimologicamente ai segni e alle iconografie dei lavori presenti nella mostra a Spazio Su. Quest'ultimi riecheggiano alla sintesi di un paesaggio rurale dove il gallo è preso come simbolo blasonato, spesso presente nell’araldica civica ivi presente anche in quella di questa comunità.

Galliano dunque apre agli aspetti simbolici, al concetto di origine e allo stesso tempo di originale. Temi che legano con un territorio dove le caratteristiche sono profondamente mutate ed artefici di nuovi significati. In mostra i simboli diventano degli “anti-souvenir”, cartoline contraddittorie, elementi perturbanti al limite della riconoscibilità che si pongono in contrapposizione agli articoli solitamente acquistati come ricordo dei luoghi visitati.

Gallipoli Handmade Watermark, collage, cartolina acquerellata con filigrana di carta usomano, 13,8 X 8,9 cm, cornice in alluminio 50x35cm e passpartout da 3mm. 2021. Veduta del lavoro, Spazio Su, Lecce, 2022.

Gallipoli Handmade Watermark, collage, cartolina acquerellata con filigrana di carta usomano, 13,8 X 8,9 cm, cornice in alluminio 50x35cm e passpartout da 3mm. 2021. Veduta del lavoro, Spazio Su, Lecce, 2022. Foto: Grazia Bellitta . (Dettaglio)

Gallipoli Handmade Watermark (2021) è una cartolina acquistata su ebay in cui vi è rappresentata una veduta gallipolina realizzata dal pittore Giulio Pagliano (Gallipoli, 1882). Questo cartoncino illustrato si presenta nella vetrina virtuale con una filigrana realizzata a mano dal negoziante per impedirne la riproduzione da terzi. Il pezzo di carta posizionato sull'immagine sembra quasi uno strappo, una lacerazione involontaria che conferisce al paesaggio rappresentato un’aura drammatica. Una volta ricevuto l'articolo acquistato, ho voluto replicare la filigrana sulla figura riproducendo fedelmente il pezzo di carta realizzato dal rivenditore. Il risultato iconografico si pone come emblema del fatto che i tratti e le inclinazioni di quella porzione di città sono profondamente mutati, la sua essenza depennata e la cartolina trasformata in un "oggetto del non ricordo".

Sottosuola, togliersi la terra dai piedi ( serie Anti-Souvenir), 11 pezzi unici e numerati in terracotta smaltata a ingobbio. Veduta della mostra Galliano, Spazio Su, 2022. Foto: Grazia Bellitta.

Sottosuola, togliersi la terra dai piedi ( serie Anti-Souvenir), 10 pezzi unici e numerati in terracotta smaltata a ingobbio. Veduta della mostra Galliano, Spazio Su, 2022. Foto: Grazia Bellitta.

Sottosuola, togliersi la terra dai piedi ( serie Anti-Souvenir) 2022, consiste in una serie di oggetti in ceramica, apparentemente informi, che riproducono materialmente il residuo di terra che rimane sugli spigoli dei gradini quando proviamo a toglierci delle scarpe i detriti e il fango che rimangono sotto la suola. L'intervento vuole essere un Vestigio rurale che diventa sintesi di un contesto dove si interrompe la relazione “uomo-natura” a favore di modelli che antepongono concetti figurativi ed estetizzanti ad azioni pratiche e funzionali.

Sottosuola, togliersi la terra dai piedi ( serie Anti-Souvenir), 10 pezzi unici e numerati in terracotta smaltata a ingobbio. 2022. Foto: Grazia Bellitta.

Sottosuola, togliersi la terra dai piedi ( serie Anti-Souvenir), 10 pezzi unici e numerati in terracotta smaltata a ingobbio. 2022. Foto: Grazia Bellitta.

Sottosuola, togliersi la terra dai piedi ( serie Anti-Souvenir), 10 pezzi unici e numerati in terracotta smaltata ad ingobbio. 2022. Foto: Grazia Bellitta.

Gentil Drone, installazione sonora, organi elettrici, timer analogico e frammenti di ceramiche ritrovate. Dimensioni variabili. Veduta dell'installazione, Galliano, Spazio Su, 2022. Foto di Grazia Bellitta.

Gentil Drone, installazione sonora, organi elettrici, timer analogico e frammenti di ceramiche ritrovate. Dimensioni variabili. (Dettaglio)

Gentil Drone, installazione sonora, organi elettrici, timer analogico e frammenti di ceramiche ritrovate. Dimensioni variabili. (Dettaglio)

Gentil drone (2022) è un'installazione sonora composta da due organi elettrici temporizzati che vengono suonati da vecchi cocci e resti di ceramiche ritrovate nelle campagne di Gagliano Del Capo (Lecce, Italia). I bordoni, che in loop si propagano dalle tastiere, evocano i lamenti di un territorio che ha smarrito il suo passato di saperi e valori edificanti, lasciando il posto ad un nuova immagine idealtipica che ben aderisce ad un sistema territoriale a trazione turistica, dove suppellettili di vita ordinaria sono destinati a diventare "straordinari" oggetti d’arredo per luoghi idealizzati.

Gentil Drone, installazione sonora, organi elettrici, timer analogico e frammenti di ceramiche ritrovate. Dimensioni variabili.

Gentil Drone, installazione sonora, organi elettrici, timer analogico e frammenti di ceramiche ritrovate. Dimensioni variabili. (Dettaglio)

Gentil Drone, installazione sonora, organi elettrici, timer analogico e frammenti di ceramiche ritrovate. Dimensioni variabili. (Dettaglio)