Le Peregrinatio
Nel 1933, in occasione dell’anno Santo straordinario per il centenario della Redenzione di Cristo, il Cardinale Giovanni Battista Nasalli Rocca, arcivescovo di Bologna indisse la prima peregrinatio mariana con l’icona della Beata Vergine di San Luca per le parrocchie dell’Archidiocesi. L’immagine lasciò il suo Santuario il 18 febbraio 1933 e terminò il viaggio missionario il 15 maggio, giungendo in città e rimanendovi fino all’Ascensione il 25 maggio. In questa occasione, come nelle altre peregrinatio della Santa immagine, la Confraternita dei Domenichini si impegnò come non mai per assicurare la sicurezza del trasporto da una zona all’altro, in condizioni non sempre agevoli, ma con uno spirito di abnegazione esemplare. Durante la peregrinatio del 1933 la Madonna di San Luca visitò ben oltre cinquanta comuni della Diocesi, trattenendosi nei centri principali a cui affluivano i fedeli dalle parrocchie vicine.
Lo stesso card. Nasalli Rocca in occasione del Giubileo del 1950, dispose che l’immagine visitasse nel 1951 l’Archidiocesi, come una madre visita i suoi figli, per sanare le ferite, ascoltarne le voci, infondere nei cuori dolci consolazioni. Si era appena usciti dalla guerra con tutte le tragedie che conosciamo fin troppo bene e una peregrinatio rappresentava un monito rappacificatore. L’Arcivescovo, entrato nella Confraternita nel 1936, visto lo zelo dei suoi confratelli, chiese ancora il loro aiuto in quella che doveva essere un’impresa quasi titanica, visitando ben 128 parrocchie con mezzi non sempre adeguati. I confratelli hanno seguito costantemente, a turno, la Santa immagine e hanno mostrato di meritare la fiducia riposta in loro dalle autorità ecclesiastiche. La vista della Madonna di San Luca terminò il 16 dicembre quando tornò in San Pietro a Bologna a chiusura dell’Anno Santo, per poi tornare al Santuario il 1° gennaio 1952. A perenne memoria di questo evento epocale, la Confraternita offrì al Santuario di San Luca le due porte di legno intarsiato poste nell’ingresso delle scale che conducono all’immagine della Madonna. L’impegno dei Domenichini anche in questo viaggio fu notevole e impegnativo, ma il riconoscimento e la gratitudine delle parrocchie visitate e delle autorità ecclesiastiche fu notevole: il card. Giacomo Lercaro, successo nella diocesi petroniania al defunto card. Nasalli Rocca, consegno personalmente ai Domenichini che si erano impegnati nella peregrinatio un biglietto di ringraziamento.
Nel 1976, il card. Antonio Poma ridiede vita alla peregrinatio, ricorrendo il quinto centenario della visita annuale della Beata Vergine di San Luca alla città di Bologna e il terzo centenario della costruzione del portico. Avvalendosi sempre del prezioso aiuto della Confraternita il viaggio ebbe inizio il 7 febbraio 1979 e in un percorso decennale i Domenichini accompagnarono la Santa icona in tutte le parrocchie dell’Archidiocesi. Il pellegrinaggio terminò con il nuovo arcivescovo, il card. Giacomo Biffi, che non mancò di lodare l’impegno dei confratelli e propose un nuovo impegno nella peregrinatio che suggerì nella nota pastorale Guai a me del 1992. Infatti, sul tema della nuova evangelizzazione, piano pastorale proposto alla Diocesi, in occasione dell’ottavo centenario della posa della prima pietra del Santuario, il card. Biffi propose una nuova peregrinatio, che iniziò il 4 giugno 1994. Fu un lungo pellegrinaggio, molto più articolato dei precedenti, in quanto la Venerata immagine non solo visitò tutte le parrocchie dei quindici vicariati dell’Archidiocesi, ma anche le varie realtà ecclesiali e sociali presenti sul territorio. In questa occasione i Domenichini, non solo hanno pensato al trasporto e alla cura dell’Icona, ma hanno anche collaborato nell’organizzazione dei viaggi della Madonna. I confratelli in questi cinque anni (la peregrinatio è terminata infatti il 7 maggio 1999) non hanno badato a sforzi e sacrifici, pur di accompagnare in ogni luogo della Diocesi l’Immagine mariana. Con Essa i Domenichini hanno percorso in lungo e in largo tutti in confini della realtà ecclesiale bolognese, hanno visitato le 412 parrocchie, 99 cimiteri, 4 case della carità, 9 case di cura, 38 istituti religiosi, 8 case protette, 47 case di riposo, 6 centri per anziani, 2 centri sociali, 18 ospedali, 15 istituti scolastici, 79 aziende, 6 municipi, 7 centri sportivi, 16 quartieri residenziali, le carceri, la Provincia di Bologna, la Stazione, il Teatro Comunale, i Vigili del Fuoco, il Circolo Ufficiali; in totale sono state effettuate 322 processioni in 639 giorni e i confratelli hanno assicurato ben 3902 presenze! Questi numeri indicano la mole di lavoro e il grande impegno occorso per un numero di confratelli ridotto, rispetto ai numeri di cento anni fa, ma che hanno fatto così come allora dell’amore e della dedizione alla Beata vergine la loro veste abituale. La peregrinatio del 1994 ha segnato, possiamo dire, un epoca, in cui si è dimostrato che il Domenichino non è uno sterile portatore di immagine sacra, ma un cristiano che della propria vita da quotidianamente testimonianza, con la fatica dell’impegno e con la gioia dell’essere membro vivo della Chiesa.