Alfredo Givigliano, Claudia Stancati (a cura di)
Prospettive sul luogo.
Discussione di un oggetto sociale
Aracne, Roma 2015
Luogo è un termine – nello stesso tempo un oggetto – che si colloca in diverse discipline e campi del sapere e spesso indica lo sfumare della riflessione da un campo ad un altro o il suo carattere di processo in atto.
Si tratta di un termine, un oggetto, che si trova nella difficile, spesso fraintesa, posizione di raccordo tra ciò che viene descritto, da un lato, come mondo della vita di tutti i giorni – tutti viviamo il nostro quotidiano passando da un luogo a un altro – e, dall’altro, ciò che scienziati sociali, filosofi, logici e scienziati naturali descrivono come cornici e strumenti di analisi – il luogo teorico. Le riflessioni contenute nel presente volume hanno un filo conduttore comune che, svolgendosi, attraversa differenti campi, ricostruendo e proponendo una trama complessa a più voci, tuttavia non appiattite l’una sull’altra. Una trama dalla quale emergono e diventano visibili luoghi: la teoria come luogo; la ricerca come luogo teorico e empirico; i luoghi propri della realtà sociale; la scienza e il discorso come luoghi sociali.
Ciro Tarantino, Alfredo Givigliano (a cura di)
La possibilità sociale
Quodlibet, Macerata 2014
In un discorso pubblico dominato dalla mitologia delle opportunità e dalle retoriche del pari opportunismo il CeRC–Centre for Governmentality and Disability Studies “Robert Castel” e il GRiOS–Centro studi sull’ontologia sociale hanno deciso di indagare la più concreta realtà della possibilità. I due centri hanno invitato studiosi di diversi ambiti disciplinari a ragionare su teorie, modi, modelli e paradigmi della possibilità per aggiornare lo strumentario utile a leggere la trama materiale delle relazioni sociali, lo spazio effettivo di movimento di corpi che si incontrano in forme in continuo divenire tra casi, possibilità, vincoli e necessità. Prima di poter decidere dell’opportuno e dell’inopportuno, la vita reale si scontra infatti con i margini del possibile e dell’impossibile.
Giuseppe Cosenza, Emanuele Fadda, Alfredo Givigliano (a cura di)
Un'Idea di Bourdieu.
Campi e pratiche tra filosofia e scienze
Aracne, Roma 2013
All'interno del campo sociologico e del campo filosofico la posizione di Pierre Bourdieu (1936-2002) si è caratterizzata in maniera particolare, in ragione della sua traiettoria sociale, sia all'interno e in tensione con le singole discipline che l'hanno strutturata, sia nello strutturare essa stessa l'incontrarsi e lo sfumare di queste discipline. A torto identificato come strutturalista, egli parte invece da una posizione di fenomenologia filosofica per arrivare, passando dall'antropologia e dall'etnologia, alla sociologia prassiologica che rappresenta non solo il suo habitus (termine cardine del suo pensiero) scientifico e filosofico, ma anche la sua stessa proposta metodologica ed epistemologica. Non si può, quindi, isolare un Bourdieu filosofo dal sociologo o dall'etnologo. I contributi riuniti in questo volume permettono di comprendere come Bourdieu non solo usi effettivamente differenti linguaggi, ma attraverso il suo percorso di (ciò che lui chiama) oggettivazione dell'oggettivato, dinamica riflessiva e costruttiva di realtà scientifiche, proponga una riflessione sui linguaggi, sul loro uso, sul loro rapporto con il linguaggio di senso comune.
Claudia Stancati, Alfredo Givigliano, Emanuele Fadda, Giuseppe Cosenza (eds.)
The Nature of Social Reality
Cambridge Scholars Publishing, Newcastle upon Tyne 2013
Searle’s theory of social reality is increasingly meeting with worldwide recognition, and is undoubtedly the most prominent theory of social ontology (at least in the post-analytical tradition), even if actual research in this domain is engaged in critical confrontation with it. Searle’s approach continues to shape the debate, but his construction is more and more sharply dissected, both in its details and in its general assumptions. Furthermore, new perspectives, not rooted in analytical tradition, are taking place, so that not only alternative answers, but alternative questions are arising.This book posits that we should approach the issue from another angle, and that we should retrace the origins of such a concept in order to gain a different, and possibly more interesting, perspective.Are we able to delineate some issues that represent what we think the next development of these core problems could be? This book proposes three possible routes. Firstly, the necessity to account for, but not to relegate the object of social ontology only inside an analysis of language in which Social Objects arise and by which they are described and put under debate. Secondly, the necessity not to considerer social sciences (from law studies to sociology, from political analysis to historical and widely philosophical instances) merely as derived products of the reflections about language. Thirdly, resuming the first two issues and synthetizing them, we can debate the number of realities in question and their natures themselves.