! COSTI DISATTIVAZIONE

I COSTI DI DISATTIVAZIONE SONO ORA STATI REGOLAMENTATI

Da qualche mese sono comparsi sui siti web dei vari operatori delle tabelle riepilogative dei costi richiesti per disattivare i servizi o passare ad un altro provider. Queste cifre sono state esaminate e approvate dall'AGCOM e non sono quindi contestabili.

TISCALI

TELECOM ITALIA

FASTWEB

TELETU

INFOSTRADA

I costi variano in genere dai 20 ai 45 euro e seconda dei servizi attivi sulla linea.

Quanto scritto sotto è da prendere in considerazione solo nel caso in cui la cifra addebitata sia superiore a quella riportata nel sito web del provider:

COSTI DISATTIVAZIONE - Come non pagarli

Breve cenno normativo per farvi capire di cosa stiamo parlando:

Grazie al decreto legislativo d.l. 7-2007 (decreto BERSANI) sono stati aboliti i costi di disattivazione quando si passa da un provider all'altro.

Infatti l'art. 1 comma 3 della legge specifica:

Citazione:

"I contratti stipulati con operatori di telefonia [...], devono prevedere la facoltà del contraente di recedere dal contratto o di trasferire le utenze presso altro operatore [...] senza spese non giustificate da costi realmente sostenuti dell'operatore[...]"

La frase "non giustificate da costi realmente sostenuti dagli operatori" viene interpretata a loro favore dai provider, che continuano ancora oggi ad applicare dei costi di disattivazione che vanno dai 40 agli 80€ utilizzando la scusa dei costi sostenuti per la dismissione dei servizi, previsti dalla legge.

Ma attenzione, già nel 2008 l'AGCOM (garante delle comunicazioni) è intervenuta con un documento "Linee guida della direzione tutela dei consumatori", nel quale si precisa al punto 6:

Citazione:

"6. Nel settore della telecomunicazioni merita una precisazione a parte il caso del passaggio degli utenti da un operatore ad un altro.

In tale casistica di recesso generalmente le attività di disattivazione della configurazione preesistente coincidono con le attività tecniche da effettuarsi in fase di attivazione dall’operatore che acquisisce il cliente. Esse sono dunque già remunerate da quest’ultimo.

In tali casi, pertanto, eventuali costi di disattivazione posti a carico dell’utente non sono in linea di massima giustificati."

Ciò significa che gli operatori sono autorizzati a chiedere dei costi di disattivazione solo ed esclusivamente nel caso in cui si dismetta completamente la linea. Altrimenti nel caso di passaggio da un provider all'altro tali costi sono ILLEGALI E NON POSSONO ESSERE ADDEBITATI AL CLIENTE!!

Nessuna delle autorità sembra preoccuparsi di questo fenomeno, e intanto gli ignari utenti continuano a sborsare soldi non dovuti.

COME FARE PER TUTELARSI

I provider sanno che questi costi non sono a loro dovuti, quindi se ci si oppone tramite gli organi competenti non potranno fare altro che darvi ragione.

Se siete abbonati ad associzioni di tutela dei consumatori rivolgetevi a loro, penseranno a curare la pratica e ad aiutarvi durante tutte le fasi. Altrimenti continuate a leggere:

Premetto che il procedimento non è dei più immediati, perchè bisogna recarsi in banca e alle poste per fare una raccomandata. Voi direte chi me lo fa fare per 50€? Bhe io dico che bisogna procedere per questione di principio e per veder tutelati i nostri diritti. E' assurdo che una legge venga apertamente ignorata e nessuno faccia niente!!

Quando cominceranno ad arrivare parecchi reclami di questo tipo sicuramente qualcosa comincerà a muoversi.

Veniamo al dunque:

La guida completa su come procedere si trova nel sito del CORECOM a questo indirizzo, vi consiglio di leggerla per intero.

Nel caso risultasse poco chiara ecco un riassunto delle fasi principali:

  • Una volta ricevuta la fattura nei quali sono presenti i costi di disattivazione (sono indicati da apposite voci e facilmente riconoscibili), recarsi in banca e disporre il pagamento dell'importo della fattura esclusi i costi citati.

  • ESEMPIO: Fattura di € 90 composta da 40€ di costi per servizi e 50€ di costi di disattivazione. Disporre il pagamento dei soli 40€ e bloccare il pagamento degli altri 50€.

  • Inviare subito una raccomandata di messa in mora, nella quale si spiega che i costi non sono dovuti e si intima di dare una risposta su come si intende procedere entro 15 giorni.

  • Nel caso si ottenga un rifiuto o una risposta non soddisfacente, trovare il sito del Corecom della propria regione e scaricare il Formulario UG da inviare secondo le modalita' suggerite (e' ammessa anche la presentazione tramite fax o mail, a seconda dei Corecom).

  • Il Comitato procedera' ad informare l'utente della data fissata per il tentativo di conciliazione a cui prenderanno parte, oltre all'utente (che puo' farsi rappresentare anche da altro soggetto, non e' necessario un legale), un avvocato del gestore e un conciliatore del Corecom.

  • Il conciliatore ha il compito di favorire l'accordo, ma non ha potere di decidere su torti e ragioni dell'una o dell'altra parte. Se un accordo viene raggiunto, si stila un verbale che diventa vincolante per le parti. In questo caso l'accordo verrà raggiunto a vostro favore, perchè non ha senso per l'operatore portare la causa davanti al giudice di pace, la perderebbe. Il procedimento per quanto complicato posso sembrare è completamente gratuito, non dovrete sborsare soldi o perdere ulteriore tempo!

sponsor consulenza: www.geopesaro.it