L’infortunio è il sopraggiungere dell’imprevisto sull’impreparato
(C. Eltenton)
Quando si tratta di sicurezza, non chiudere mai un occhio!
(Attilio Domenico Cardillo)
Nel mondo del lavoro sembra esistere un’incongruenza di fondo per quanto riguarda il binomio sicurezza-produttività. Da un lato lo Stato, a mezzo dell’emanazione di leggi e conseguenti norme tecniche, si prefigge lo scopo di tutelare i diritti dei lavoratori per quanto riguarda la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro; dall’altro, quasi sempre, l’azienda mette in primo piano il raggiungimento di alti standard produttivi finalizzati a generare il massimo dell’utile minimizzando i costi.
A mio avviso quanto detto rappresenta un incongruenza virtuale legata alla concezione del lavoro ancora poco impregnata di una giusta cultura della sicurezza. Fare sicurezza negli ambienti di lavoro deve essere inteso come una necessità e non come un obbligo da assolvere giusto per!
Facciamo un parallelo con lo stile di guida. Il conducente virtuoso prima di girare la chiave nel cruscotto controlla il posizionamento degli specchietti, aggancia la cintura di sicurezza e quindi parte. Durante la marcia è ossequioso del Codice della Strada, rispettando la segnaletica ed adottando comportamenti idonei alla guida, ecc...
Questa gestualità comporta necessariamente dei tempi morti ...ma meglio uccidere il tempo che noi stessi! Bisogna comprendere e far comprendere che questi comportamenti sono stati studiati per ridurre al minimo il sopraggiungere di accadimenti spiacevoli o addirittura mortali!
Purtroppo ancora oggi si sente parlare troppo spesso di morti bianche, ossia decessi legati ad attività lavorative. Le cause sono varie e dipendono dall'effettivo contesto lavorativo ma tutte hanno un unico denominatore: mancanza di una cultura della sicurezza! Per combattere questo errato atteggiamento mentale bisogna svolgere opportuni e mirati interventi di informazione e formazione finalizzati a diffondere nell'azienda una comune consapevolezza dei reali rischi che interessano la propria attività lavorativa.
Il vero problema non è il lavoro ma le persone che lo gestiscono e svolgono in prima persona. Quante volte mi è capitato di parlare con titolari che ritengono i loro lavoratori esperti al punto tale da poter trasgredire le più banali regole di sopravvivenza! Per non parlare dei lavoratori stessi che si credono esperti quasi da possedere super-poteri!?!
Bisogna comprendere che garantire la sicurezza dei luoghi dì lavoro non è solo un obbligo di legge ma un valore che influisce sul trend dell'azienda, migliora l'operato di chi lavora e dà lustro all'immagine dell'aziendale. L'introduzione di un programma dì sicurezza aiuta a definire chiaramente i processi, le mansioni, le responsabilità e le competenze, riducendo di conseguenza gli elementi ridondanti e le interruzioni del lavoro; la formazione/informazione ed il coinvolgimento dei dipendenti fa sì che essi da soggetti passivi diventino protagonisti, incrementando perciò la motivazione e l'atteggiamento positivo verso il lavoro. Tutto ciò incide sulla produttività, ragion per cui la sicurezza attuata con sistematicità produce anche un ritorno economico per l’azienda.
Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro (Ipertesto)
INPS - Prevenzione e sicurezza (normativa, linee guida, SGSL, ecc...)