La nostra gioventù ha vissuto in anni cruciali di cambiamento, di ampliamento degli spazi di libertà, di trasgressione, di grandi innovazioni tecnologiche. Abbiamo vissuto un’epoca di grande storia culturale e politica.
Sono stati anni anche di grandi fermenti culturali. La musica di quegli anni in particolare è uno specchio delle novità sociali e dei cambiamenti che si produssero e della grande creatività che si sprigionò. La musica degli anni’70 è ancora oggi attuale dopo quaranta anni.
Siamo stati spettatori e protagonisti delle grandi lotte per la emancipazione e la costruzione di una società più libera e più giusta. Abbiamo partecipato ai movimenti progressisti che hanno introdotto nella società italiana il riconoscimento e la difesa dei diritti civili. Ho partecipato alle lotte femminili. Sono stati gli anni della grande stagione delle riforme contrassegnati dalle leggi sul divorzio, sull’aborto e dalla chiusura dei manicomi. E ancora, a seguire, la possibilità di sperimentare per primi le novità introdotte dalle le innovazioni tecnologiche nel campo della comunicazione, i primi video-clip, fino alla comparsa dei computer.
Tutto questo ha portato ad un miglioramento delle condizioni materiali di vita e a disporre di una certa quantità di tempo libero da utilizzare per la nostra crescita culturale ed umana, un privilegio di cui i nostri genitori e nonni non hanno goduto impegnati a ricostruire il Paese distrutto dalla guerra ……
Ma la cosa più bella di questo tuffo nel passato è stato rincontraci tra noi e verificare che siamo rimasti fedeli ai valori di allora.
Dedico queste pagine a mia madre, che mi ha sempre spinto a scrivere un libro ;
a Roberto Rapastella e Sandro Laureti che hanno dato la spinta iniziale al gruppo dell’Arci a Spoleto ;
a Moreno Orazi perché senza di lui oggi non saremo qui.