PERCORSO 2.000 KM

18 / 24 GIUGNO 2022

ROBERTO LOVATO

MARIANO SIMONATO

LUCIANO STRABELLO

RAID CICLOTURISTICO PERMANENTE

QUATTRO DISTANZE DA SCEGLIERE !

BASE LOGISTICA :

COGOLLO DEL CENGIO (VI)

PERCORSO 800 KM

Percorso più breve, diciamo taglia M, delle Strade dell'Est. 830km che presentano comunque bellezze fuori dalla norma.

Si parte come sempre da Cogollo del Cengio, poi si risale la Valsugana, perennemente ostaggio dei venti, a Primolano si salgono le celebri "scale" passando poi per Arsiè e Pedavena.

Si prosegue per la "terrazza" della pedemontana feltrina che offre una stupenda vista sul corso del Piave.

Belluno, Longarone e la vecchia strada che porta al Cadore. Per arrivare all'opulenta Cortina d'Ampezzo, si può percorrere sia la strada principale che la ciclabile, quest'ultima non proprio adatta alle bici da corsa per via di numerosi passaggi sterrati.

Da Cortina si raggiunge Dobbiaco e via per la ciclabile della Drava fino a Rosegg nella verdissima Carinzia. Ciclabile abbastanza impegnativa con tratti di sterrato che iniziano dopo Spittal ma che sono facilmente superabili con qualsiasi tipo di bici.

Si rientra dunque in Italia a Tarvisio ma dopo breve, al culmine del passo di Predil, e scendendo nella stupenda e a tratti solitaria valle dell'Isonzo (foto), si entra in terra slovena passando per Bovec e Caporetto.

Prima di Gorizia, le strade del Collio sloveno ci accompagnano attraverso colli dove i vigneti fanno presagire la grande qualità dei vini che qui vengono prodotti. Ancora Italia, dopo Cividale si tocca Tricesimo e quindi l'alta pianura friulana su strade mai troppo trafficate. Vittorio Veneto e altri vigneti, questa volta del celebre prosecco, e quindi rientro verso Cogollo del Cengio sempre abbastanza ostico da raggiungere visto che la strada sale in continua se pur mite salita.

PERCORSO 1.200 KM

Fino a Spittal ricalca il fratello minore, anzi direi fino a Rosegg in Carinzia. La particolarità di questo percorso è la integrale percorrenza della ciclabile della Drava da Dobbiaco a Maribor. Questa non è cosa da poco se si considerano i 365km interamente in ciclabile e come si può facilmente capire, in ciclabile le andature sono sempre compromesse da varie difficoltà. Molti tratti in sterrato, specialmente dopo Ferlach dove la selvaggia Drava ti culla con la sua prepotente presenza. Credere che non ci siano salite è sbagliato, da Ferlach per arrivare a Maribor ci sarà sicuramente da tribolare il giusto dato che in Slovenia si seguirà la ciclabile attraverso il suo tracciato particolarmente movimentato. Prima ci saranno alcuni passaggi suggestivi e mozzafiato come l'attraversamento del fiume sulla spettacolare diga e poi, sopra l'altissimo ponte ferroviario dove la ciclabile ricavata lascia solo il tempo di qualche sospiro e anche tremore.

Una volta arrivati a Maribor, si prosegue verso Lubiana che però non viene toccata dal percorso che passa più a nord. Quindi Bled (foto) e atra ciclabile fino a Tarvisio per poi ritornare in Slovenia scalando il passo di Predil che su ripida discesa ci fa conoscere la stupenda valle dell'Isonzo. Sembrerebbe fatta, ma manca ancora tanta strada che comunque non sarà mai banale perchè la bellezza dei luoghi attraversati è una prerogativa del percorso. Arrivare a Cogollo del Cengio non è per niente agevole, strada che sale sempre negli ultimi 20km, ma alla fine avere conquistato un 1200km sarà una grande soddisfazione.

PERCORSO 2.000 KM

Partenza da Cogollo del Cengio, paese situato ai piedi dell'altopiano di Asiago e adagiato su dolci colline con ampia visuale sulla conca di Arsiero, dove si possono ammirare in senso orario il monte Summano, il monte Priaforà, monte Maggio, il Cimone e il monte Cengio.

Si corre veloci verso Breganze e Bassano del Grappa, numerosi saliscendi fino a Pederobba per poi risalire il Piave alla volta di Busche. Dopo Santa Giustina, Sospirolo e il piccolo lago di Vedana ci fanno arrivare a Belluno e Ponte nelle Alpi. Ciclabile di Soverzene fino a Longarone e quindi la vecchia strada che porta nel Cadore.

Poi, Cortina d'Ampezzo e il passo di Cimabanche. Da Dobbiaco si entra sulla ciclabile della Drava che in 360km ci porterà a Maribor in Slovenia. Questa volta si percorrerà integralmente la ciclabile anche nel tratto sloveno. Stupendi paesaggi, sterrati epici e spettacolari passaggi sulla diga e sull'altissimo ponte ferroviario nella Carinzia.

Una volta a Maribor, già 600km nelle gambe, anche per i più coriacei pedalatori una sosta è d'obbligo di quel tanto che basta per rigenerarsi prima di entrare in Ungheria.

Da ricordare che nel paese magiaro, l'euro non è moneta corrente, basta rifornirsi di fiorini ungheresi in qualche bancomat o agenzia di cambio che si trovano nelle città.

Dicevamo dell'Ungheria, qui, si percoreranno circa 700km del percorso e il primo controllo si troverà a Szalafò, piccolo paese dove esiste un museo all'aperto di case in legno, noi ci siamo passati nelle due edizioni del 2013-2014 del Tour of Hungary che all'epoca era un brevetto BRM.

Da qui, si taglierà in diagonale tutta la regione del Transdanubio arrivando nell'Ungheria del sud e precisamente a Villany, località nota per i suoi vini pregiati. Prima però, si potrà ammirare il lago di Balaton pedalando per una decina di km in una tranquilla ciclabile che costeggia il lago. Si conosceranno bellissime e storiche città come Kaposvar e Pecs (foto) e si pedalerà nella calma più assoluta.

Dopo Villany, molta strada pianeggiante per avvicinarsi a Lenti, dove sarà opportuno spendere i restanti fiorini prima di rientrare in Slovenia. La prossima meta sarà il lago di Bled, raggiungerlo costerà fatica viste le numerose salite da superare, ma sarà bellissimo perchè si vedranno luoghi vergini di biciclette.

Da Bled, la solitaria ciclabile verso Tarvisio con breve ritorno in Italia che lasceremo nuovamente in vetta al passo di Predil per tuffarci nella suntuosa e panoramica valle dell'Isonzo.

Prima di Nova Gorica, le disperse strade del Collio Sloveno ci aiuteranno a smaltire la fatica ammirando quei colli solitari dai sapori antichi. Cividale del Friuli saluta il definitivo ritorno in Italia, ma non sarà certo agevole la strada verso l'agognata meta. Alta pianura friulana e la classica pedemontana di Aviano, ancora saliscendi da strade di San Francisco, ma anche qui luoghi tranquilli che precedono le colline del Prosecco. Ultimi cento km e si arriva alla fine, stanchi ma sicuramente felici e appagati dalle tante bellezze naturali vissute. Un percorso mai banale, creato per lasciare un segno,una continua ricerca di vita randagia in bicicletta.


PERCORSO 2.800 KM

Percorso lunghissimo, una chicca da concedersi se si ha voglia e tempo di restare in sella per almeno 10 giorni.

La parte iniziale e le prime quattro tracce sono uguali al percorso di 2000km. Di nuovo c'è la prima traccia che ho modificato ( ma questo vale per tutti e quattro i percorsi) che arriva a Perarolo di Cadore. Invece di fare la sx Piave, si faranno le bellissime strade della pedemontana feltrina, poi da Sospirolo il tratto è uguale.

Da aggiungere che nel tratto da Spittal a Maribor, ho creato una nuova traccia di circa 12km in caso non si potesse transitare sopra lo spettacolare ponte ferroviario. Nel 2019, l'ultima volta che ci sono passato, c'era un cartello con divieto alle bici proprio all'imbocco della ciclabile sopra al ponte. Questo vale per i percorsi da 1200-2000-2800km.

Nella descrizione precedente, eravamo arrivati a Szalafò in Ungheria. Paesino e museo all'aperto di case in legno, posto unico nel suo genere. Da qui, si torna sui propri passi per circa 5 km, poi, le strade dei 2000 e 2800km si dividono.

Con il percorso più lungo si comincia a penetrare in Ungheria in profondità, strade per molti km abbastanza impegnative con molti saliscendi, poi, dopo avere lambito il confine austriaco si viaggia nel nord del paese fino al confine con la Slovacchia sfiorando il Danubio Luoghi abbastanza solitari e fuori dal mondo, almeno fino a Gyor, bellissima città con il suo centro storico in lastricato. La città si attraversa in una ciclabile molto movimentata, ma conviene starci dentro per evitare qualche multa. Superata Gyor, in breve si arriva a Pannonhalma, in cima a una ripida salita si trova la famosa basilica, molto visitata data la sua maestosità.

Si prosegue quindi su continui strappi e colline dove i girasoli giganteschi riempiono di colori il paesaggio. Si arriva al grande Danubio e ad Esztergom, lo si attraversa in uno dei rari ponti.

Adesso si entra in Slovacchia dove si pedala per una trentina di km per poi rientrare in Ungheria attraverso un posto di confine che lascia trasparire il recente passato del regime comunista.

Si pedala comunque su una bellissima ciclabile lungo il Danubio, sembra di essere nei nostri mari, posti turistici molto frequentati e tantissmi locali in cui rifornirsi di piatti tipici.

Lasciato il Danubio, ricominciano le salite, strade molto accidentate e impegnative tra laghi e boschi molto fitti.

Finalmente si arriva ad Hollokò, paesino disperso in vetta a una collina che a trovarlo ci vuole proprio una buona traccia. Qui, nel 2014 abbiamo dormito in una comoda casa privata dove una gentilissima signora ci ha affittato due camere molto pulite.

Adesso si viaggia verso Budapest, ma prima c'è da superare una serie di montagne poste a est della capitale. A Budapest (foto) è d'obbligo una sosta, troppo bella la città ungherese per fuggire via subito. Però il lungo viaggio incombe e il sud ungherese ci attende. La lunga pianura ci fa arrivare a Jànoshalma, qui abbiamo ancora il ricordo del Kollegium dove nel 2014 abbiamo dormito alla modica cifra di 4 euro andando in perlustrazione nelle infinite camere per trovare delle lenzuola ancora linde e bianche.

Una volta passato il Danubio sull'ultimo ponte utile, siamo nella regione del Transdanubio, a Villany si può cercare di degustare l'ottimo vino che qui producono per poi risalire la strada alla volta di Pecs e la sua stupenda piazza centrale. Città molto pittoresca, con strette vie e palazzi asburgici, molti locali e birrerie e qui, in Ungheria la birra è veramente ottima a un costo per giunta irrisorio. Dopo una salita da paesaggio alpino, eccoci a Kaposvar, altra città molto nota e bella, famosa per i suoi sette colli di cui uno si chiama Roma che lascia trasparire la sua coincidenza con l'antica Roma.

Il lago di Balaton e via verso Lenti e il ritorno in Slovenia dopo quasi 1600km in Ungheria. Praticamente si è fatto un tour d'Ungheria, tra strade mai trafficate e tra un modo di vivere che ricalca i nostri anni settanta. Un tuffo nel passato che sicuramente gioverà a tutti.

Una volta in Slovenia il percorso ricalca fedelmente quello dei 1200 e 2000km.


Brevetto permanente e personale senza nessun tempo massimo, da fare con calma e quando si vuole. Nessuna quota iscrizione perchè questi sono brevetti solo ideati e non organizzati, quindi massima libertà.

Se interessati compilate e inviate il form d'iscrizione cliccando sull'immagine qui sotto.

CONTATTI

marianosimonato54@gmail.com

WhatsApp 349 434 4274