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MOSER FRANCESCO (nato a Palù di Giovo, 19 giugno 1951) (campione del mondo)

Professionista dal 1973 al 1988, con 273 vittorie su strada da professionista precede Beppe Saronni (193) e Mario Cipollini (189).

A tutt'oggi risulta il ciclista italiano con il maggior numero di successi.

È inoltre terzo assoluto a livello mondiale, alle spalle di Eddy Merckx (426) e Rik Van Looy (379), ma davanti a Rik Van Steenbergen (270) e Roger De Vlaeminck (255)[1]. Soprannominato lo sceriffo per la sua capacità di gestire il gruppo durante la corsa.

I primi risultati importanti risalgono al 1975, quando vinse il Giro di Lombardia e si laureò campione italiano a Pescara, vincendo il Trofeo Matteotti. Altresì, concluse settimo al Tour de France vincendo due tappe, il prologo di Charleroi e la tappa di Angouleme, e la classifica riservata ai giovani.

Nel 1976 ai mondiali su strada di Ostuni si aggiudicò la medaglia d’argento riuscendo comunque a vincere la maglia iridata nella gara di inseguimento su pista disputata nel velodromo di Monteroni di Lecce. L'anno dopo a San Cristóbal, in Venezuela, diventò campione del mondo.

Nel 1978 ottenne la prima delle sue tre vittorie consecutive alla Parigi-Roubaix.

Favorito dalle caratteristiche di passista, nel 1984 a Città del Messico riuscì a battere il record dell'ora (massima distanza percorsa in un'ora) che apparteneva da dodici anni a Eddy Merckx.

Nello 1984 conquistò il giro d’Italia vincendo l’ultima tappa (a cronometro) colmando lo svantaggio in classifica nei confronti del francese Laurent Fignon.

Altre vittorie significative di Moser furono la Milano-Sanremo nel 1984, il Campionato italiano nel 1979 e nel 1981 e diverse altre classiche ciclistiche. Famosa fu anche la rivalità con Giuseppe Saronni, in maniera simile a quanto era successo quasi trenta anni prima con Fausto Coppi e Gino Bartali.

Molti, anche se meno noti, sono stati i suoi successi su pista, tra cui il campionato mondiale di inseguimento nel 1976 e quello italiano (stessa specialità), vinto cinque volte, oltre a quindici affermazioni nelle Sei giorni.

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